Lobby Dentisti Pugliesi, Forte No all’Apertura alle S.p.A.

Fortissime critiche sono state mosse dai presidenti delle commissioni Albo Odontoiatri degli Ordini dei Medici e Odontoiatri della Puglia in merito alla proposta di modifica dei regolamenti regionali attuativi relativi agli studi odontoiatrici, dei loro requisiti strutturali, organizzativi e tecnologici.

È quanto è emerso nell’incontro tenutosi il 31 luglio in III Commissione consiliare della Regione Puglia, alla presenza dell’assessore regionale Rocco Palese in merito alla DGR n.876 del 20/06/2022 ‘Approvazione schema di regolamento avente ad oggetto: ‘Modifica regolamenti regionali 31 marzo 2020, n.5, 21 settembre 2020, n.17 e 1° luglio 2021, n.6, relativi all’attuazione della l.r. n.9/2017 e alla individuazione delle prestazioni erogabili negli studi e negli ambulatori odontoiatrici e definizione dei requisiti strutturali, organizzativi e tecnologici’.

I dentisti pugliesi hanno sottolineato quello che ritengono un errore sostanziale: “Consentire alle società di capitali di aprire ‘studi odontoiatrici’, venendo a mancare quel rapporto fiduciario medico-paziente a vantaggio degli aspetti organizzativi e puramente commerciali; spalancare la porta alle società di capitali, come purtroppo dimostrano esperienze in tutta Italia ed in Europa, non contribuisce affatto a migliorare l’odontoiatria pubblica, ma promuove interessi speculativi di società che poco hanno a che spartire con la tutela della salute, a danno molto spesso proprio degli inconsapevoli cittadini”. 

Ricordano i dentisti che ‘Ordine dei Medici è un ente sussidiario dello Stato, il cui primo obiettivo è garantire il diritto alla salute della popolazione, preservando i valori etici e professionali della pratica medica, in contrasto con gli interessi esclusivamente economici legati all’imprenditorialità.

I presidenti delle Commissioni Albo Odontoiatri degli Omceo pugliesi hanno quindi chiesto alla Regione di aprire un tavolo tecnico: “Definiamo questi aspetti aberranti e uniformiamo i requisiti di tutti gli studi odontoiatrici pugliesi. Cosa che peraltro avrebbe dovuto essere fatta preliminarmente alla presentazione delle modifiche, ma che, in deroga alle norme attualmente vigenti, non è stata fatta”.

(FGtoday.it)

Nuova Stazione Alta Velocità Foggia-Cervaro, Salgono i Finanziamenti per la Realizzazione

Sale a 80 milioni di euro la dotazione finanziaria per la seconda stazione di Foggia. Il dato è facilmente verificabile sul portale OpenCoesione, aggiornato al 30 aprile. Insomma, era lì da almeno tre mesi, ma a monitorarlo è stato Pasquale Cataneo, segretario generale di Puglia e Basilicata della Fast-Confsal, la Federazione autonoma dei sindacati dei trasporti – ferrovie, e leader dell’associazione Capitanata.Neo.

Sono confermate le risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione relative alla programmazione 2014-2020, pari a 20 milioni di euro, mentre gli altri finanziamenti pubblici passano da 20 a 60 milioni, “con buona pace dei detrattori”, è la chiosa del sindacalista che mostra il carteggio con tutti gli enti e soggetti coinvolti per documentare come il raddoppio della somma sia ascrivibile al loro pressing.

Hanno insistito sulla sostanziale differenza tra fermata e stazione, opere infrastrutturali diverse, e hanno dimostrato al Comune di Foggia, prima della definizione del parere, come fosse “fallace” la proposta di una nuova fermata rispetto alla realizzazione della stazione Av che era prevista dal 2017 nella scheda Fsc del progetto e in altri atti. 

“E la relazione dell’ingegnere Concetta Zuccarino, dirigente del Comune, prevede effettivamente che si faccia da subito la stazione e non la fermata”, le riconosce Pasquale Cataneo che, sostanzialmente, evidenzia come l’ente abbia recepito i suoi suggerimenti.

A febbraio, la commissione straordinaria che gestisce il Comune di Foggia – all’epoca c’era ancora Marilisa Magno – aveva vincolato ad alcune condizioni e prescrizioni il parere favorevole al progetto definitivo nell’ambito della Conferenza di servizi indetta da Rfi, a partire dalla realizzazione della stazione in luogo della semplice fermata.

Fast Confsal rivendica di aver scritto memorie da giugno 2022 ad oggi, depositate in Parlamento. La fine dei lavori, nella scheda del progetto, è prevista ad agosto del 2027, ma secondo Cataneo in due anni si realizza l’opera. “I lavori devono iniziare subito”, afferma il principale teorizzatore dell’hub multimodale.

“La seconda stazione è connessa alla prima, perché i binari già ci sono. Oggi i treni che vengono da Lucera o dal Gargano si fermano a Foggia centro, domani proseguendo sui binari già esistenti si fermeranno a Foggia AV. Quindi, se vengo da Peschici Calenella e devo andare a prendere il treno a Foggia AV non scendo dal treno”, spiega. Hanno chiesto anche ad Aeroporti di Puglia di inserire nel nuovo piano industriale il collegamento ferroviario tra la stazione AV e l’aeroporto Gino Lisa.

L’intervento identificato come ‘Stazione AV Foggia-Cervaro’, per quanto localizzato a 4 chilometri circa dalla principale, indicativamente dietro la Villa dei Gourmets, è finalizzato, in primo luogo, ad evitare il cambio banco a Foggia sulla linea Roma-Napoli-Bari. 

“La gente sta ferma 20 minuti solo perché non hanno fatto la seconda stazione, altrimenti basterebbero 2 minuti – ricorda Cataneo – Una perdita di tempo che ci fa tornare indietro a prima degli anni ’80, quando c’era un Rapido che impiegava molto meno”.  

Reddito di Dignità Puglia, dal 2016 ad Oggi Accolte oltre 32.000 Domande

“Il Reddito di Dignità è una misura che considero asse portante dell’Assessorato al Welfare, capace di evolversi dal 2016 ad oggi, per adeguarsi anche ai mutamenti dei bisogni della popolazione.

Negli anni sono stati anche semplificati i passaggi previsti dalla procedura di gestione, per far sì che fosse sempre più efficiente. Oggi sono felice di annunciare che stiamo lavorando con l’Assessorato al Lavoro per un nuovo ReD, assolutamente innovativo, che si andrà ad integrare con le ultime misure nazionali.

I tavoli tecnici con tutti gli attori interessati sono in una fase avanzata e nei prossimi mesi potremo presentare la misura. Questo sarà per noi un motivo di orgoglio perché vogliamo andare incontro a chi ha perso il reddito di cittadinanza ed è fuori dall’assegno di inclusione. Persone fragili a cui dobbiamo dare risposte.”

Lo ha dichiarato l’assessora al Welfare Rosa Barone che in audizione in Commissione Sanità e Sociale ha illustrato i dati sul ReD e annunciato la nuova misura. Il ReD prevede un’indennità economica mensile di 500 euro a fronte della sottoscrizione del Patto di inclusione e allo svolgimento delle prestazioni da questo previste.

“Dal 2016 ad oggi – continua Barone – sono state ammesse a beneficio 32.763 domande, per una spesa complessiva di 59.164.251,54 euro. Sono stati sottoscritti 24.627 Patti d’Inclusione, a cui se ne devono aggiungere altri della finestra attualmente in corso.

Per quello che riguarda le manifestazioni di interesse da parte di imprese, enti pubblici, aziende del terzo settore, per attivare i percorsi di inclusione per i beneficiari, sono state presentate 1901 manifestazioni, per un totale di 4067 progetti presentati e 12392 posti richiesti. I tirocini attivati sono stati 18.258.

Siamo orgogliosi di aver attivato sperimentazioni in favore di target specifici della popolazione: abbiamo stanziato 500.000 euro per l’autonomia delle donne vittime di violenza che si rivolgono ai CAV e sporgono denuncia alle autorità competenti.

Nel 2022 sono state 292 le donne che hanno potuto usufruire di questa misura per pagare affitti di appartamenti, utenze, corsi professionali specifici.

Il riferimento principale è stato in primis quello delle donne disoccupate o inoccupate, il cui progetto personalizzato di fuoriuscita dalla violenza ha previsto la riqualificazione e l’inserimento lavorativo.

Altro impegno di cui siamo orgogliosi è quello per la realizzazione d’interventi di inclusione sociale attiva rivolti a minori e giovani in età da lavoro, sottoposti a provvedimenti penali dell’Autorità Giudiziaria Minorile. Stiamo lavorando a 360° per una Regione che sia davvero inclusiva e in cui nessuno venga lasciato indietro”.

(Fonte: Regione Puglia)

Edilizia Innovativa Puglia, il Futuro tra Intelligenze Artificiali e Verde Terapeutico

Il verde terapeutico e l’intelligenza artificiale tra le soluzioni per l’edilizia del futuro: sono stati questi alcuni dei temi emersi nel corso della IX edizione del convegno del Mezzogiorno dei Giovani imprenditori edili di ANCE ‘Innovazione e sostenibilità. Dove va il Sud’, organizzato a Bari in collaborazione col Gruppo Giovani di Ance Puglia.

«Dopo il confronto odierno con realtà innovative e di altissimo profilo, la sfida è introdurre quanto prima queste innovazioni nel comparto edile italiano – ha auspicato il vicepresidente vicario del Gruppo Giovani imprenditori edili ANCE e presidente dei Giovani di ANCE Puglia Luigi De Santis – Mi ha impressionato l’intervento dell’architetto Kanonich, denso di indicazioni utili per poter applicare il verde terapeutico, soluzione concepita in Israele, ai nostri territori.

Sia per noi costruttori che per le stazioni appaltanti, è stata un’occasione per aprirsi a queste innovazioni, che presto renderanno più moderno un settore considerato molto tradizionale».

“ANCE Puglia e i giovani di ANCE Puglia –  ha dichiarato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano – sono la prova di come questa regione ha avuto la capacità di fare evolvere non solo i luoghi, e le organizzazioni, ma anche le persone e le imprese.

Questa organizzazione che vent’anni fa ha fatto irruzione sulla scena imprenditoriale pugliese, proponendo piani straordinari, come quello ad esempio che ha consentito di dare casa alle 90 famiglie sfrattate nei pressi del comando dei vigili urbani di Bari a Japigia, ha trasformato la figura dell’imprenditore edile in soggetto di trasformazione urbana e costruttore della bellezza.

Ed è una trasformazione a cui teniamo molto e che va resa stabile».  «Oggi è stata una bellissima giornata – ha concluso Emiliano – ho incontrato gli epigoni di quei giovani dell’Ance di vent’anni fa, che oggi sono la spina dorsale dell’imprenditoria pugliese e che adesso stanno animando l’economia della città di Bari, della provincia e della Puglia intera”.

Nel suo intervento l’architetto israeliano Zvika Kanonich ha parlato della relazione tra ambiente e benessere mentale, sottolineando l’utilità di aumentare nelle aree abitative gli spazi destinati a vegetazione e ortocultura e ha illustrato diversi progetti, dai grandi sviluppi residenziali a quelli dal design più intimo, attenti al benessere abitativo e in grado di adattarsi ad ambienti urbani anche estremi.

Numerosi i campi di applicazione di intelligenza artificiale e computer vision, capaci di individuare problemi che l’occhio umano non è in grado di cogliere, nell’edilizia.

La CEO di Lanit-Tercom Italia, Katherina Ufnarovskaia ha ricordato alcune pratiche che coinvolgono l’intelligenza artificiale già realtà in alcuni paesi (USA, Emirati Arabi e Israele) ma che iniziano a vedersi anche in Italia: dalla verifica del rispetto delle normative sulla sicurezza nei cantieri all’individuazione precoce di problemi strutturali durante la costruzione di palazzi e infrastrutture (ad esempio presenza di crepe o rotture), dal monitoraggio continuo del piano lavori che consente l’ottimizzazione di costi e risorse all’eliminazione delle attività più routinarie.

Dunque, una serie di applicazioni utili anche per ridurre il rischio di incidenti sui cantieri e difetti strutturali nelle opere da realizzarsi.

Di alto respiro anche l’intervento dell’architetto di fama internazionale Marco Casamonti di Archea Associati, che ha portato la sua esperienza di progetti innovativi e sostenibili realizzati in tutto il mondo e ha sottolineato il rapporto tra architettura e arte, fondamentale per trasformare e rendere più attraente un territorio lasciandolo migliore alle future generazioni.

Alla tavola rotonda “Il futuro è in movimento”, durante la quale sono state presentate alcune novità riguardanti il settore ferroviario, hanno partecipato il presidente di Asstra Puglia e Basilicata Matteo Colamussi, il presidente del CdA FERSERVIZI Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane Gaetano Roberto Filograno e l’amministratore delegato e direttore generale di RFI Gianpiero Strisciuglio.

Quest’ultimo ha ricordato che “la tecnologia è fondamentale per la gestione del nostro piano di investimenti, che prevede oltre 180 miliardi per l’ammodernamento delle infrastrutture ferroviarie e stradali nei prossimi 10 anni, dalla selezione delle imprese all’esecuzione dei lavori, passando per la progettazione delle opere.

Con oltre 4 mila cantieri attivi in tutta Italia, per circa 50 miliardi di euro, prevediamo l’apertura entro l’anno di 107 siti per nuove opere ferroviarie e stradali, per oltre 12 miliardi di euro.

Per migliorare la mobilità e i servizi e colmare il gap con il Nord Italia, al Sud sono previsti otre 80 miliardi di investimenti, di cui 16 in Puglia.

Tutto questo è possibile grazie all’impegno delle nostre 31 mila persone, che cresceranno con 3mila nuove assunzioni nei prossimi mesi. Una squadra che punta sempre di più sui giovani e che, in RFI, ha consentito di abbassare l’età media da 48 a 40 anni”.

Alla seconda tavola rotonda dal titolo ‘Sostenibilità e crescita: si può fare’ hanno partecipato, tra gli altri, il presidente di Nplus Giordano Riello, il presidente del CdA BNP (Boosting Innovation Poliba) Antonio Messeni Petruzzelli e la direttrice generale di Acquedotto Pugliese Francesca Portincasa.

(Fonte: Regione Puglia)

Mare della Puglia, Firmato l‘Accordo Regione-Capitanerie di Porto

È stato firmato oggi a Bari un protocollo dintesa tra Regione Puglia e Comando Generale delle Capitanerie di Porto. Per la Regione Puglia cera il presidente Michele Emiliano, per il Comando Generale delle Capitanerie di Porto c’era il comandante generale ammiraglio ispettore capo, Nicola Carlone. Presenti anche il presidente dell’Autorità Portuale del Levante, Ugo Patroni Griffi e il capo di Gabinetto del Presidente, Giuseppe Catalano.

Laccordo, il primo sottoscritto in Italia, è scaturito dall’esigenza condivisa di incrementare la collaborazione istituzionale in ambiti territoriali, come il litorale pugliese, caratterizzati dalla primaria valenza degli interessi marittimi in quanto strettamente correlati allo sviluppo economico e al patrimonio culturale regionale.

In questo contesto, il miglioramento della sicurezza delle attività marittime costiere e balneari, la gestione integrata della costa, il contributo operativo alle politiche regionali sui temi della tutela ambientale, la conservazione e valorizzazione della costa e del mare, costituiscono gli obiettivi prefissati dal comandante generale e dal presidente della Regione Puglia a fondamento della stipula del Protocollo dIntesa.

Il direttore marittimo della Puglia e della Basilicata Jonica – contrammiraglio (CP) Vincenzo Leone, sotto legida del Comando Generale e quale responsabile della Guardia Costiera pugliese, provvederà alle discendenti fasi di coordinamento collaborando, inoltre, con la Regione Puglia, per altre iniziative che vedranno le due Istituzioni impegnate per lo sviluppo costiero della regione Puglia.

La Regione e il Comando CP,  con il protocollo firmato oggi si impegnano ad avviare un percorso di collaborazione per incrementare, nell’ambito dei rispettivi comuni interessi, il rafforzamento dell’efficienza e della funzionalità dei presìdi marittimi del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera presenti sul territorio, al fine di: migliorare la sicurezza delle attività marittime costiere e balneari, tutelando, al contempo, lambiente marino e le attività del cluster marittimo correlate; fornire un contributo operativo alle politiche della Regione sui temi del mare e della gestione integrata delle coste a fini di tutela, conservazione e valorizzazione; dare tempestiva attuazione ai processi finalizzati all’adozione di provvedimenti di autorizzazione degli interventi promossi da Cogecap in cui è coinvolta lamministrazione regionale.

Regione e Capitanerie si impegnano, altresì, a collaborare per promuovere iniziative congiunte di attuazione della Giornata del Mare nazionale ed europea; promuovere congiuntamente listituzione, a livello regionale, della Giornata della Costa.

Il Comando delle Capitanerie avanzerà anche proposte di adeguamento ed implementazione di beni strumentali del parco navale, nonché di realizzazione di interventi infrastrutturali – tra cui quelli già previsti con riferimento ai processi autorizzativi – e di efficientamento energetico di alcuni presìdi territoriali, finalizzati all’accrescimento della funzionalità, della sostenibilità e dell’efficienza organizzativa nell’ottica di garantire una maggiore sicurezza in mare e lungo le coste pugliesi.

“Oggi abbiamo sottoscritto un accordo sistematico generale di collaborazione, sotto ogni aspetto ma in particolare sotto laspetto infrastrutturale, tra la Regione Puglia e la Guardia Costiera – ha dichiarato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano –  Labbiamo fatto con il comandante generale e con il comandante della Direzione Marittima. 

Un gesto concreto, ma anche simbolico, di gratitudine nei confronti di tutti gli uomini e le donne della Guardia Costiera che consentono alla Puglia di potersi definire Regione del Mare. Siamo certamente una delle regioni che ha avuto maggiori vantaggi dalla propria presenza sul mare, che rispettiamo. Il mare pugliese è il più pulito d’Italia grazie al lavoro di sorveglianza di tutti gli enti preposti, e anche della Guardia Costiera, che ha bisogno di un potenziamento di infrastrutture e che venga messa nelle condizioni di poter svolgere il proprio ruolo utilizzando appieno la flotta, il personale e le competenze di cui dispone.  

Questo accordo – ha concluso Emiliano – coinciderà anche con lorganizzazione comune della Giornata del mare e con la dichiarazione formale, ma concreta, che la Puglia desidera essere Regione del Mare: vuole crescere nell’economia, nel turismo, nella cultura, nel rispetto dell’ambiente, attraverso la cultura del mare”.

Questo accordo è fondamentale – ha affermato lammiraglio Carlone – tenuto conto della nostra presenza capillare in Puglia: è la Direzione Marittima con il maggior numero di Capitanerie e di uffici Circondariali Marittimi. Insieme possiamo avviare una attività molto più dedicata e più vicina ai cittadini e agli utenti del mare, dal pescatore al diportista e alle attività industriali.  

C’è una grande sinergia con il sistema portuale: in Puglia costruiremo una nuova base dove porteremo le navi maggiori che stiamo realizzando proprio per controllare questo mare bellissimo che è lAdriatico e parte dello Ionio. Questo accordo rappresenta lavvio di una cooperazione istituzionale fortemente voluta dal direttore marittimo della Puglia e dal presidente Emiliano. Ringrazio la Puglia che è la mia regione”.

(Fonte: Regione Puglia)

Agricoltura, Prossima Collaborazione tra Puglia e Regno di Giordania

Nella giornata di ieri il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha ricevuto il ministro dell’Agricoltura del Regno di Giordania, Khaled Hnaifat, il quale ha voluto portare il suo attestato di stima e di interesse verso un territorio che in alcuni settori della produzione zootecnica ha già avviato progetti e collaborazioni con il Regno di Giordania.

Presenti all’incontro anche il rappresentante del Regno di Giordania presso l’agenzia di Roma dell’ONU, Khaled Abu Hammour, rappresentanti dello IAM (Istituto Agronomico Mediterraneo), i presidenti e il direttore generale della Siciliani spa, azienda pugliese leader nel settore delle carni che ha progetti in corso nella filiera zootecnica nel paese medio orientale.

In particolare la Siciliani ha aderito a un progetto umanitario promosso dal Regno di Giordania che sostiene oltre 10 associazioni caritatevoli attraverso la fornitura di carne ovina destinata alle mense dei poveri.

“E’ stato un onore accogliere il ministro Khaled Hnaifat – ha dichiarato il presidente Michele Emiliano – e lo abbiamo fatto con grande orgoglio perché la delegazione del Regno di Giordania ha scelto di visitare la Puglia in quanto regione con la quale poter stringere accordi di collaborazione commerciale e nell’ambito delle produzioni agricole e della zootecnia.

La Giordania è un paese governato in maniera saggia ed equilibrata a cui la Puglia può guardare con interesse. E soprattutto è un paese del Mediterraneo come il nostro.”

“In Puglia abbiamo trovato una calorosa accoglienza, gente socievole e un clima molto simile al nostro – ha detto il ministro Khaled Hnaifat.

La Giordania è un paese sicuro, con una stabilità economica e sociale, aperto agli investimenti stranieri che possono portare lavoro e colmare dei gap produttivi. Auspichiamo che la collaborazione con realtà produttive pugliesi continui e che si possa aprire un proficuo dialogo con la vostra regione.”

L’incontro è stata per i due territori l’occasione per conoscersi e avviare un primo importante confronto sugli ambiti in cui poter instaurare collaborazioni e pensare ad accordi.

Un primo passo potrebbe essere la visita in Giordania di una delegazione pugliese guidata dal presidente Emiliano, che coinvolga anche le organizzazioni degli agricoltori, il management dell’Aqp nonché l’azienda Siciliani per aprire scenari su opportunità di investimento, scambio di know how e nuove relazioni import/export di prodotti agricoli e zootecnici.

Foggia e Puglia, il Mare più Pulito d’Italia (Terzo Anno Consecutivo)

La Puglia si conferma prima in Italia, per il terzo anno consecutivo, per qualità delle acque di balneazione (eccellenti per il 99,8%), seguita da Sardegna (99,3%), Toscana (98,6%), Molise (98,5%) (https://www.snpambiente.it/2023/07/05/mare-in-qualita-eccellente-il-955-del-litorale-italiano/; Infografica: https://infogram.com/copy-balneazione_snpa_2023-1ho16voevzx384n?live).

È il risultato delle analisi microbiologiche condotte nel corso di quattro anni (2019-2022) dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (la rete che coordina le varie Agenzie regionali per l’ambiente presenti sul territorio nazionale, tra cui l’Arpa Puglia. Sono più di 30mila i campionamenti effettuati nel 2022 nell’intero Paese – in gran parte dalle Agenzie ambientali – per valutare la qualità delle acque di balneazione dal punto di vista sanitario. Una attività disciplinata dalla direttiva comunitaria 2006/7/CE, che stabilisce le regole della classificazione in tutta la Comunità Europea delle acque di balneazione nelle quattro classi di qualità: eccellente, buona, sufficiente e scarsa. I parametri microbiologici su cui si basa il monitoraggio sono le concentrazioni di Escherichia coli ed enterococchi intestinali, batteri ritenuti appunto indicatori di contaminazione fecale. Le percentuali riportate sono riferite al totale delle acque monitorate, escludendo dunque quelle non sottoposte al monitoraggio, ad esempio i tratti di mare che ospitano porti, servitù militari, aree protette. Per Lombardia e Sicilia i dati disponibili sono espressi solo in termini di numero di acque di balneazione e non di chilometri di costa, come per le altre.

Alla conferenza stampa di presentazione dei monitoraggi realizzati da Snpa, che si è svolta il 5 luglio alle 16.00 presso la sede della Direzione Generale di Arpa Puglia (secondo piano) sono intervenuti il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, l’assessore regionale all’Ambiente, Anna Grazia Maraschio, il direttore generale di Arpa Puglia, Vito Bruno, il direttore scientifico di Arpa Puglia, Vincenzo Campanaro e il direttore del Centro Regionale Mare di Arpa Puglia, Nicola Ungaro.

Ringrazio ARPA Puglia per la puntualità con la quale ha condotto l’indagine – ha dichiarato in videoconferenza il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano – che viene presentata oggi.

È una indagine che si ripete con rigore da molti anni e grazie ai loro dati oggi la Puglia può affermare per il terzo anno consecutivo di avere la qualità delle acque marine migliore in Italia, nonostante quest’anno l’Adriatico abbia subito l’alluvione dell’Emilia e soprattutto nonostante la pressione turistica che in Puglia aumenta.

Questo è dovuto soprattutto al rispetto dei pugliesi che hanno per il loro mare ma anche al fatto che i puntuali controlli che ARPA realizza rendono assai pericolosa per chiunque l’attività di sversamento in mare di sostanze inquinanti.

E devo anche dire che dobbiamo ringraziare Acquedotto Pugliese, che gestendo direttamente in house tutti i nostri depuratori evidentemente li fa funzionare in modo tale che – nonostante gli inevitabili interventi in emergenza che pure sono sempre dietro l’angolo e sono sempre in agguato – riesce a depurare le acque in modo tale da non creare nessun livello fenomeni di inquinamento. È chiaro che persistono in alcune aree difficoltà, perché evidentemente l’attività di sorveglianza è tenuta sempre altissima.

Ribadisco la mia gratitudine a Vito Bruno, a tutto il suo staff, al direttore scientifico, al direttore amministrativo, ai dipendenti e in particolare alla Sezione Mare che assomiglia sempre di più ad una vera e propria agenzia del mare come avevamo immaginato. E credo  che questo lavoro sul mare da parte dei nostri tecnici stia dando risultati estremamente importanti”.

“Siamo orgogliosi di questo risultato. Non è un caso se per il terzo anno consecutivo la nostra regione può vantare il mare più pulito d’Italia. Anzi, è bene ricordare che non è sempre stato così, la Puglia era spesso fanalino di coda. Poco alla volta, grazie ad anni di programmazione, grazie a tutti gli enti coinvolti, al grande lavoro di Arpa, grazie allo sforzo corale di tutti, è arrivato questo trionfo dell’intera comunità – ha dichiarato l’assessore all’Ambiente della Regione Puglia, Anna Grazia Maraschio -, come assessorato all’ambiente continueremo a investire sulla tutela e sulla valorizzazione del mare pugliese, il cui stato di salute è fondamentale per la salvaguardia della salute stessa dei cittadini, è cruciale per la protezione dell’ambiente naturale e per l’economia legata al turismo”.

“Per garantire la salute dei bagnanti ogni anno le acque di balneazione vengono sottoposte a periodici controlli – ha detto Vito Bruno, direttore generale di Arpa Puglia -. Siamo lieti di constatare che per il terzo anno consecutivo la Puglia è prima in Italia per la qualità delle acque balneabili. Cinque anni fa abbiamo fortemente voluto realizzare il Centro Regionale Mare perché il mare fosse al centro delle strategie ambientali dell’Arpa Puglia. Abbiamo un gruppo di operatori specializzati che si occupano di mare 365 giorni l’anno con i quali maggiormente voglio condividere la gioia per i risultati ottenuti in questo triennio. Questo risultato è frutto di un approccio molto rigoroso di Arpa, non solo nei monitoraggi e nei controlli in campo, ma anche nell’esprimere pareri e formulare prescrizioni nelle procedure autorizzative, così da “spingere” imprese ed operatori a fare sempre meglio, a presentare progetti e realizzare impianti che siano realmente sostenibili per il nostro ambiente”.

Buone notizie anche se si considera l’intero litorale italiano monitorato dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, classificato in qualità eccellente per il 95,5 pari a circa 5000 dei 5300 km di aree marine destinate alla balneazione. Il restante 2,7% è di qualità buona (144 km), mentre la stessa percentuale pari allo 0,8% (43 km) è rispettivamente in classe sufficiente e scarsa.

I controlli sulle acque di balneazione riguardano anche laghi e (in pochi casi) fiumi, dove alcune regioni raggiungono il 100% di acque eccellenti. A livello europeo le acque italiane risultano migliori della media dei paesi UE, sulla base dei dati elaborati dall’Agenzia europea dell’ambiente.

Sono iniziati già da diverse settimane i campionamenti 2023 e proseguiranno per tutta la stagione estiva. Gli esiti delle analisi vengono pubblicati sui siti delle singole Arpa e sul portale “Acque” del ministero della Salute. Secondo le procedure previste dalla normativa, i risultati vengono trasmessi alle autorità locali per l’emanazione di eventuali misure, anche temporanee, utili a prevenire rischi per la salute, compresi i divieti temporanei di balneazione.

A tutela della salute dei bagnanti, la norma prevede anche un monitoraggio di sorveglianza per specie algali potenzialmente tossiche. In particolare, nelle acque marino costiere, le Arpa effettuano un monitoraggio della microalga bentonica potenzialmente tossica Ostreopsis cf. ovata (sul sito di Arpa Puglia https://www.arpa.puglia.it/pagina2891_alga-tossica-ostreopsis-ovata.html). Per quanto riguarda la sorveglianza algale nelle acque di balneazione lacustri, “sorvegliati speciali” sono i cianobatteri: batteri fotosintetici, produttori di ossigeno, chiamati anche alghe azzurre o blu-verdi, in quanto il loro colore varia dall’azzurro, al rosso al porpora. I risultati sulla presenza delle varie specie sono consultabili sui siti delle Agenzie regionali nelle sezioni dedicate alle acque di balneazione.

Lungo i 1000 km circa di costa pugliese la Regione Puglia ha individuato, ai sensi dell’attuale normativa di riferimento, ben 676 “acque” (tratti) destinate alla balneazione, che corrispondono ad un totale lineare pari a circa 800 km: in particolare sono state individuate n. 254 acque di balneazione in provincia di Foggia, n. 46 in provincia di Bat, n. 78 in provincia di Bari, n. 88 in provincia di Brindisi, n. 139 in provincia di Lecce e n. 71 in provincia di Taranto (gli elenchi di tali acque, distinti per provincia, sono riportati nelle delibere di Giunta regionale dal n. 2465 al n. 2470 del 16 Novembre 2010 e s.m.i.). Arpa Puglia effettua il monitoraggio delle acque di balneazione regionali controllandone la qualità. Durante il periodo stagionale di monitoraggio in ogni “punto stazione” sono misurati in campo diversi parametri meteo-marini, mentre in laboratorio sono analizzati i campioni per la determinazione della carica batterica, calcolata, come dalle altre Agenzie italiane, rispetto a valori soglia di due parametri microbiologici: “Enterococchi intestinali” ed “Escherichia coli”; in relazione ai campioni raccolti, si stima che ogni anno l’Agenzia regionale per la prevenzione e la protezione dell’ambiente effettui circa 8.500 determinazioni analitiche di laboratorio.

Per quanto riguarda la Puglia, lo 0,2% di acque di balneazione in classe di qualità “non eccellente” riguarda i seguenti siti: “Foce De Pilla (30 m a destra)” nella laguna di Lesina e “Fogna Cit.na Molfetta (500 m a sud)” lungo il litorale dell’omonima cittadina, entrambi classificati in qualità “buona”, mentre due siti alla foce del Fiume Lauro (30 m a sinistra e 30 m a destra), sempre nella laguna di Lesina, sono classificati in qualità “sufficiente”. Si fa comunque notare che dei quattro siti sopra descritti solo uno riguarda le acque marino-costiere (lungo il litorale di Molfetta), gli altri tre fanno invece riferimento ad acque di transizione (nella fattispecie la laguna di Lesina).

Tutti i dati sono sempre disponibili sul sito istituzionale di Arpa Puglia, all’indirizzo web https://www.arpa.puglia.it/pagina2885_balneazione.html, dove è possibile, utilizzando una mappa interattiva, visualizzare la localizzazione geografica delle acque di balneazione nonché dei singoli punti di monitoraggio, a cui sono associati i risultati analitici più aggiornati; alla stessa pagina web sono inoltre riportati i dati, in forma tabellare e sotto forma di bollettino mensile, anche per i periodi precedenti a quello visualizzato. Proprio in virtù del monitoraggio effettuato, Arpa Puglia ha in disponibilità e elabora una notevole mole di dati, che consente di fornire un quadro sulla situazione annuale e sulla serie storica a proposito dello stato di qualità delle acque di balneazione pugliesi.

 

(Fonte: Regione Puglia)

Raccolta Differenziata Cerignola-5 Reali Siti, Cerignola Seconda in Pugia per l’Efficienza

“Siamo secondi, in Puglia, tra i comuni con più di 50 mila abitanti, per efficienza della raccolta differenziata. Cerignola, infatti, può vantare un lusinghiero 70% di R.D. (Fonte: Ager) a testimonianza del fatto che la nostra intuizione di spingere sul porta a porta ha incontrato il favore e l’impegno dei cittadini”. Lo rende noto il sindaco Francesco Bonito. 

“È un dato che ci inorgoglisce e ci fa riflettere. I cumuli di rifiuti che vediamo in strada, infatti, non sono imputabili ad un difetto del servizio di raccolta (non avremmo quelle percentuali così alte), ma sono imputabili a scellerate decisioni dei cittadini che, in minoranza, hanno deciso di sversare illegalmente l’immondizia negli angoli della città. Per pulire quegli abbandoni siamo costretti a pagare un surplus, perché quella non è raccolta ordinaria: è questo il vero problema con cui stiamo facendo i conti”. 

Poi conclude: “Oggi i cerignolani devono essere orgogliosi del risultato raggiunto, perché pone la nostra città tra i grandi comuni virtuosi dell’intera Puglia. Quando non c’era la differenziata, e quando non c’era una strategia seria sui rifiuti, la situazione era quella che è ritratta in queste foto. Questa era la Cerignola ai tempi di Metta“, ha concluso Bonito postando le immagini della situazione igienica nel 2018.

(Fonte: Ager)

Crisi Vino, le Azioni della Regione Puglia per Fronteggiare la Crisi

“Abbiamo voluto dare immediate risposte ai nostri produttori vitivinicoli e proporre, nel pieno accordo di tutto il settore regionale, soluzioni efficaci e in parte risolutive alle gravi difficoltà strutturali che affliggono il comparto e che sono legate principalmente oggi ad un notevole quantitativo di giacenze di prodotto di altissima qualità, anche rispetto alla media nazionale, purtroppo fermo in cantina. Un problema rilevante che è causa di un forte disequilibrio tra produzione e vendita, con conseguenze nefaste sull’adeguato posizionamento delle nostre eccellenze sui mercati e sulla tenuta dell’intero settore”.

Così l’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia, Donato Pentassuglia, all’indomani dall’approvazione della delibera regionale riguardante le prime disposizione per fronteggiare la crisi del settore vitivinicolo.

“La Giunta regionale ha dato, difatti, il via libera a un provvedimento che ci permetterà, innanzitutto, con un’azione mirata di riduzione delle rese di uva per ettaro per determinati vitigni, di controllare e azzerare gli stock in magazzino per talune tipologie di vino e vitigni. Tale riduzione tiene conto delle specificità pedoclimatiche del nostro territorio, come delle esigenze commerciali ed economiche, in termini quali e quantitativi, dei vini IGP pugliesi e delle rese medie dei vini DOP. Gli effetti positivi di questi interventi – assicura Pentassuglia –  saranno già visibili nella prossima campagna vitivinicola, a tutela delle imprese e della loro qualità produttiva, fortemente legata a specificità e peculiarità territoriali”.

“Abbiamo ritenuto utile e necessario, sentito il comitato consultivo di settore, intervenire sulle  rese – precisa l’assessore -, con azioni che riteniamo efficaci per ridurre gli squilibri congiunturali, attraverso sistemi di regolamentazione della raccolta dell’uva e dello stoccaggio dei vini ottenuti, al fine di gestire in maniera sostenibile i volumi di prodotto disponibili, fermo restando la necessità di implementare gli interventi di comunicazione e promozione dei nostri prodotti enoici di qualità, con una strategia complessiva di medio lungo termine. Tutto questo sarà svolto con il supporto di un Osservatorio sul vino ad hoc, come previsto dalla delibera – costituito da soggetti pubblici e privati, del mondo scientifico e della ricerca enologica -, che avrà funzioni di studio, monitoraggio e controllo costante e permanente del settore vitivinicolo regionale e delle sue dinamiche economiche e commerciali”.

Il provvedimento regionale, inoltre, tra gli interventi strategici, mette nero su bianco la necessità di un’azione efficace del governo regionale, grazie al Piano strategico Politica Agricola Comune (PAC), utile all’implementazione delle produzioni vitivinicole di qualità e all’attuazione di un’azione strategica di recupero delle varietà a rischio di abbandono o erosione genetica. Saranno, inoltre, attivate iniziative e procedure per favorire il rilascio delle autorizzazioni di nuovi impianti a fini di sperimentazione ed anche per orientare e dare priorità alla valorizzazione degli esiti delle attività di ricerca e studio che siano coerenti con le strategie regionali per il settore vitivinicolo.

“In conclusione – precisa l’assessore Pentassuglia- verranno attuate adeguate misure di controllo per rendere efficaci gli interventi previsti dal provvedimento”.

(comunicato Regione Puglia)

Pres. Annito di Pietro, L’Associazionismo dei 5 Reali Siti

A cura del Pres. Annito di Pietro.

L’argomento cultura è stato più volte trattato dal sottoscritto e affrontarlo continua a essere molto arduo. La cultura di un popolo, si sa, è l’insieme delle sue tradizioni, del sapere scientifico, letterario e storico. Raccontare, descrivere e fare l’analisi in questo campo è avventuroso e difficile, soprattutto per il nostro territorio.

Cercherò nel modo migliore di consegnare alla stampa le mie riflessioni a riguardo. Un noto ministro della Repubblica Italiana pronunciò una frase rimasta famosa a tutti noi: “Con la cultura non si mangia”. Probabilmente è vero. Prima di tutto bisogna dire che il nostro è un paese relativamente giovane.

Per delineare la sua identità storica, per scoprirne le radici e le caratteristiche che ne hanno segnato lo sviluppo sociale e culturale dobbiamo partire dall’inizio del XVII secolo, quando il vasto territorio di Orta fu acquistato dai Gesuiti che edificarono il convento e la Chiesa di S. Maria delle Grazie con attorno il primo nucleo di abitanti.

Se vogliamo, però, datare con più precisione la nascita di Orta, dobbiamo risalire al 1769, quando i Gesuiti vennero espulsi dal Regno di Napoli e i lori possedimenti annessi al patrimonio della Corona. Pochi anni dopo, nel 1774, sul consiglio del ministro Bernardo Tanucci, il re Ferdinando IV vi insediò cinque colonie: Orta, Stornara, Stornarella, Ordona e Carapelle, i cosiddetti Cinque Reali Siti.

Quattrocentodieci braccianti nullatenenti (dei quali centocinque destinati a Orta), provenienti da una ventina di comuni del Nord barese nonché dell’Appennino Dauno, del Gargano, degli Abruzzi, e dell’Irpinia, andarono a popolare questi nuovi centri. Si tratta di popolazioni con culture diverse che hanno influenzato e dato vita al dialetto ortese, a tradizioni e a modi di comportarsi.

Possiamo definire Orta un paese interclassista, interculturale, accogliente e ospitale. Tutto questo continua tutt’ora con l’immigrazione che si contrappone a una continua emigrazione verso il Nord Italia e l’estero per ragioni di lavoro. Il 14 giugno 1806 Giuseppe Bonaparte innalzava Orta a rango di Comune.

Negli anni cinquanta e sessanta del Novecento la frenesia del nuovo condusse le varie amministrazioni comunali e le varie autorità, anche ecclesiastiche, a trasformare l’architettura dell’antica Orta, demolendo la suggestiva chiesa gesuitica, il vecchio municipio, il vecchio carcere, il vecchio borgo con la relativa piazzetta che si raggiungeva attraversando un arco storico di epoca romantica su cui si ergeva un antico palazzo.

Alla luce dei fatti possiamo affermare che, mi dispiace dirlo, è mancato l’amore e il rispetto per ciò che i nostri avi ci avevano tramandato. Per non parlare, poi, delle nostre tradizioni religiose che sono state assai ridotte, se non addirittura cancellate. Tutto questo ha modificato e falsato il nostro modo di essere, la nostra cultura.

Ad ogni modo, a tutte queste negatività si contrappone la presenza di molte associazioni culturali che rappresentano il fiore all’occhiello della nostra città: l’associazione “Studi Storici dei Cinque Reali Siti”, quella de “L’Ortese”, “l’Unitre”, la “Pro Loco”, il circolo “Agorà”. Queste associazioni svolgono attività meritorie tanto da ricevere gratiticazioni e riconoscimenti da parte delle autorità locali.

Una delle più antiche, e forse la prima, è l’associazione culturale “Studi Storici dei Cinque Reali Siti”, nata intorno agli anni sessanta del Novecento e attualmente presieduta dalla sig.ra Antonietta De Leo. Bisogna ricordare, inoltre, la figura di Michele Fabbiano, venuto a mancare recentemente, che con il suo impegno ha dato lustro e vigore all’associazione con la formazione di una discreta biblioteca di libri antichi e oggetti vari.

L’associazione della “Pro Loco” si va distinguendo negli anni e, con alterna fortuna, presenta varie iniziative come il carnevale dei bambini e il falò dell’Immacolata, seguite con entusiasmo dalla popolazione ortese e in particolar modo dai bambini. Le attività parrocchiali non sono da meno e, in vari modi, contribuiscono all’arricchimento culturale dei propri parrocchiani. Don Ignazio Pedone, ex-parroco del SS. Crocifisso, con la collaborazione di molti giovani, ha dato vita durante la Settimana Santa a riti sacri, culminanti a sera con la rappresentazione teatrale “la Passione di Cristo”.

Il coinvolgimento della popolazione è sempre stata grande perché la messa in scena si svolge per le vie del paese. Anche la parrocchia di BVM Addolorata può vantare grandi eventi come la tradizionale festa patronale in onore di Sant’Antonio da Padova e la festa di tutti i santi, con l’annessa commemorazione dei defunti.

Ed ora mi sia concesso di parlare di due associazioni: l’associazione culturale “L’Ortese” e “l’Unitre dei 5 Reali Siti”. La prima nasce a Orta Nova nel 2003 per volere di un gruppo di professionisti che intendono raggiungere obiettivi culturali mediante incontri, presentazione di libri, dibattiti, mostre che mettano in vetrina gli ortesi e i loro meriti, ai più sconosciuti. La “Settimana della Cultura” è un evento in cui vengono presentate opere artistiche

(dipinti, sculture, fotogra?e) e letterarie. La suddetta associazione ha inoltre istituito un riconoscimento, “L’Ortese nel mondo”, denominato poi “Premio Carolina Pugliese” ora “Il Seminatore”, tramite cui si premiano le eccellenze dei Reali Siti, sparse nel mondo. Un soddisfacente successo ha riscosso, e continua a farlo, il periodico “Lo Sguardo sui Reali Siti” dove vengono riportati avvenimenti culturali e notizie di rilievo, racconti e curiosità sul nostro territorio.

Il progresso in campo scientifico e medico dona all’umanità una vita media allungata che potrebbe trasformarsi in un sentiero di solitudine, d’emarginazione e di non autosufficienza ma grazie alle iniziative dell’Unitre può essere vissuta in serenità: attraverso i frequenti incontri si generano relazioni, condivisioni di pensiero e punti di vista, oltre che di arricchimento culturale. In poche parole, come spesse volte è stato detto “L’Unitre insegna l’arte di invecchiare bene”.

Tutto questo è a difesa della reputazione del cittadino ortese, persona dignitosa, pacifica, accogliente, rispettosa e laboriosa contrariamente a quanto la carta stampata racconta. Un pensiero e qualche riflessione meritano le associazioni combattenti, come l’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), l’ANCR (Associazione Nazionale Combattenti e Reduci) e l’A.N.F.C.D.G. (Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra).

In queste associazioni, con il passare degli anni, sono venuti meno i soci, portando queste realtà quasi alla scomparsa e la cosa risulta tangibile se si pensa all’assenza dei cittadini durante le manifestazioni e le ricorrenze a livello nazionale. Pertanto, prendo spunto da queste ri?essioni per invitare i figli, i nipoti, i pronipoti e i simpatizzanti ad autoconvocarsi e a far rinascere tali associazioni.

La mia rivista “Lo Sguardo” racconta la storia di tanti eroi ortesi, morti per difendere la Patria, allo scopo di creare attrazioni, convegni e iniziative per risvegliare l’amor patrio. Quando progetto iniziative di tal fatta, penso sempre ai più giovani, perché loro sono il futuro. I nostri eroi, i nostri fratelli caduti per la Patria, aspettano un risveglio dei cittadini ortesi per ricordarli e soprattutto non dimenticarli.

Con questa mia riflessione certo non voglio cancellare o omettere i pubblici fatti di cronaca avvenuti negli ultimi anni, ma è bene mostrare e parlare anche di un altro volto di Orta Nova, terra generosa, ricca di frutta, ortaggi, frumento e uva, nonché di tanti uomini, donne e giovani che rappresentano il fiore all’occhiello del nostro territorio. Tutto questo è fonte viva che dà e semina cultura per la nostra gente.