Pensioni 5RS, Approfondimento sui Fondi Pensionistici complementari: il Fondo Perseo

A cura di Daniele Zicca.

La previdenza complementare offre l’opportunità al lavoratore di crearsi una seconda pensione, rispetto a quella principale creata con i contributi obbligatori. Questa seconda pensione, aggiungendosi a quella principale, assicura un più elevato livello di copertura previdenziale.

Infatti mentre la pensione principale è creata, come detto, soprattutto con i contributi obbligatori (trattenuti per legge al lavoratore), la pensione complementare viene creata con contributi (ma non solo) versati volontariamente.

Il motivo per cui negli ultimi anni abbia preso piede questo tipo di previdenza risiede nel fatto che per effetto delle riforme delle pensioni avvenute negli ultimi anni e decenni (soprattutto la riforma Dini e Fornero) ha penalizzato chi gode del sistema contributivo.

L’importo della pensione che il lavoratore matura con l’attività svolta con il passare del tempo sarà sempre inferiore rispetto all’ultimo stipendio percepito. Nell’alveo di questi fondi complementari c’è il Fondo Perseo, un fondo di previdenza complementare rivolto ai dipendenti della Pubblica Amministrazione e della Sanità.

Finalità del Fondo Perseo è l’erogazione di trattamenti pensionistici complementari del sistema previdenziale obbligatorio. I dipendenti pubblici che decidono di aderire al Fondo Perseo potrebbero godere, all’atto del pensionamento, di prestazioni pensionistiche ulteriori rispetto al sistema obbligatorio.

Per erogare prestazioni pensionistiche aggiuntive, il Fondo Perseo provvede alla raccolta dei contributi degli aderenti e alla gestione delle risorse. Ma che tipo di fondo è il Perseo ? È un fondo pensione negoziale perché creato sulla base di accordi tra soggetti diversi, quali Aran e organizzazioni sindacali, e inoltre è un fondo a prestazione indefinita perché il rendimento non è certo.

L’adesione allo stesso è un atto volontario del lavoratore e rappresenta l’espressione di un diritto riconosciuto dalla legge. Il Fondo Perseo è attualmente organizzato in due ripartizioni di investimento differenziati per grado di rischio/rendimento, tipologia e orizzonte temporale di investimento consigliato: Comparto Garantito; Comparto Bilanciato.

Con il comparto garantito del fondo, Perseo si propone di ottenere un rendimento comparabile alla rivalutazione del Tfr e al contempo di garantire la restituzione del capitale affidato in gestione al momento del pensionamento, investendo la contribuzione prevalentemente in titoli di debito di breve durata (95%), di emittenti sia governativi che societari, con una componente residuale (5%) di titoli azionari.

Il comparto bilanciato investe in media il 70% del patrimonio in obbligazioni (45% titoli governativi, 25% obbligazioni corporate quindi emesse da società) e il 30% del capitale raccolto in azioni diversificando su più aree di investimento.

Il lavoratore neoassunto riceve una informativa dall’amministrazione su modalità di adesione con specifico riferimento al fatto che, senza una volontà di non aderire, matura il silenzio-assenso. Nell’informativa è indicato il link al sito del Fondo ove è possibile consultare le informazioni previste dai regolamenti COVIP all’atto dell’adesione ed accedere alla modulistica (o alla procedura) per aderire espressamente e contestualmente le amministrazioni rendono disponibile la modulistica per manifestare la volontà di non aderire.

Tra i vantaggi che dovrebbero invogliare all’adesione al fondo Perseo ci sono sicuramente i costi estremamente ridotti, grazie sia a una più ampia deducibilità fiscale dei contributi versati annui, sia di una più favorevole tassazione delle prestazioni, con una aliquota che arriva massimo fino al 15%.

Terna, nei prossimi 10 anni oltre 1,9 miliardi di investimenti elettrici

Il nuovo Piano di Sviluppo della rete elettrica nazionale 2023-2032 è stato al centro dell’incontro che si è tenuto oggi a Bari tra Terna e la Regione Puglia. Hanno preso parte all’evento gli assessori alle Infrastrutture, Demanio e Patrimonio, Difesa del Suolo e Rischio Sismico, Raffaele Piemontese Vicepresidente della Regione, e allo Sviluppo Economico, Energia, Reti e Infrastrutture Materiali per lo Sviluppo, Alessandro Delli Noci.

Per Terna erano presenti Francesco Del Pizzo, Direttore Strategie di Sviluppo Rete e Dispacciamento, Enrico Maria Carlini, Responsabile Pianificazione del Sistema Elettrico e Autorizzazioni e Francesco Marzullo, Responsabile Pianificazione Integrata della Rete e Governance Piani. Terna ha illustrato i punti salienti del Piano che, con 1,9 miliardi di euro nei prossimi 10 anni, pone la Puglia al secondo posto tra le regioni con i maggiori investimenti.

Gli interventi previsti sono finalizzati ad ammodernare le infrastrutture esistenti e a migliorare il livello di efficienza, resilienza e sostenibilità del sistema elettrico dell’area. L’incremento della magliatura di rete consentirà inoltre di incrementare l’affidabilità dell’alimentazione e aumentare la capacità di scambio tra il Sud e il Nord del Paese.

Tra le novità principali del Piano presentato da Terna, la rete Hypergridsfrutterà la tecnologia di trasmissione dell’energia in corrente continua (HVDC, High Voltage Direct Current) per raggiungere gli obiettivi posti dalla transizione ecologica e dalla sicurezza energetica.

Tra queste, la Dorsale Adriatica, HVDC Foggia-Villanova-Fano-Forlì che collegherà la parte settentrionale della Puglia fino all’Emilia Romagna, passando per l’Abruzzo e le Marche, con un collegamento complessivo di oltre 500 km.

L’opera permetterà di ridurre le congestioni di rete in regioni caratterizzate da un’elevata produzione rinnovabile, come ad esempio la Puglia. L’intervento prevede lo sviluppo in due fasi: la prima consiste nella riconversione in corrente continua della esistente dorsale 380 kV tra Foggia e Villanova creando un collegamento HVDC aereo tra Foggia e Villanova (Pescara) e il raddoppio dell’Adriatic Link con un nuovo collegamento sottomarino; la seconda, invece, prevede la conversione in HVDC di un esistente elettrodotto aereo tra Fano (Pesaro Urbino) e Forlì.

I rappresentati di Terna hanno illustrato nei dettagli gli interventi previsti nella Regione a partire dal nuovo cavo sottomarino con la Grecia, 200 km di lunghezza e 500 MW di potenza, che raddoppierà la capacità di scambio tra i due Paesi, per il quale Terna avvierà la consultazione pubblica nel secondo semestre del 2023.

Tra le altre opere previste in Puglia figurano anche la realizzazione di una nuova Stazione Elettrica a Torremaggiore, in provincia di Foggia, e le relative connessioni alla rete elettrica nazionale.

Al termine dell’incontro, Terna si è impegnata con la Regione Puglia a sottoscrivere un Protocollo di Intesa. Il suo scopo sarà quello di facilitare e agevolare i rapporti di collaborazione nell’attuazione delle linee di azione del Piano.

(Fonte:www.immediato.net)