Edilizia Innovativa Puglia, il Futuro tra Intelligenze Artificiali e Verde Terapeutico

Il verde terapeutico e l’intelligenza artificiale tra le soluzioni per l’edilizia del futuro: sono stati questi alcuni dei temi emersi nel corso della IX edizione del convegno del Mezzogiorno dei Giovani imprenditori edili di ANCE ‘Innovazione e sostenibilità. Dove va il Sud’, organizzato a Bari in collaborazione col Gruppo Giovani di Ance Puglia.

«Dopo il confronto odierno con realtà innovative e di altissimo profilo, la sfida è introdurre quanto prima queste innovazioni nel comparto edile italiano – ha auspicato il vicepresidente vicario del Gruppo Giovani imprenditori edili ANCE e presidente dei Giovani di ANCE Puglia Luigi De Santis – Mi ha impressionato l’intervento dell’architetto Kanonich, denso di indicazioni utili per poter applicare il verde terapeutico, soluzione concepita in Israele, ai nostri territori.

Sia per noi costruttori che per le stazioni appaltanti, è stata un’occasione per aprirsi a queste innovazioni, che presto renderanno più moderno un settore considerato molto tradizionale».

“ANCE Puglia e i giovani di ANCE Puglia –  ha dichiarato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano – sono la prova di come questa regione ha avuto la capacità di fare evolvere non solo i luoghi, e le organizzazioni, ma anche le persone e le imprese.

Questa organizzazione che vent’anni fa ha fatto irruzione sulla scena imprenditoriale pugliese, proponendo piani straordinari, come quello ad esempio che ha consentito di dare casa alle 90 famiglie sfrattate nei pressi del comando dei vigili urbani di Bari a Japigia, ha trasformato la figura dell’imprenditore edile in soggetto di trasformazione urbana e costruttore della bellezza.

Ed è una trasformazione a cui teniamo molto e che va resa stabile».  «Oggi è stata una bellissima giornata – ha concluso Emiliano – ho incontrato gli epigoni di quei giovani dell’Ance di vent’anni fa, che oggi sono la spina dorsale dell’imprenditoria pugliese e che adesso stanno animando l’economia della città di Bari, della provincia e della Puglia intera”.

Nel suo intervento l’architetto israeliano Zvika Kanonich ha parlato della relazione tra ambiente e benessere mentale, sottolineando l’utilità di aumentare nelle aree abitative gli spazi destinati a vegetazione e ortocultura e ha illustrato diversi progetti, dai grandi sviluppi residenziali a quelli dal design più intimo, attenti al benessere abitativo e in grado di adattarsi ad ambienti urbani anche estremi.

Numerosi i campi di applicazione di intelligenza artificiale e computer vision, capaci di individuare problemi che l’occhio umano non è in grado di cogliere, nell’edilizia.

La CEO di Lanit-Tercom Italia, Katherina Ufnarovskaia ha ricordato alcune pratiche che coinvolgono l’intelligenza artificiale già realtà in alcuni paesi (USA, Emirati Arabi e Israele) ma che iniziano a vedersi anche in Italia: dalla verifica del rispetto delle normative sulla sicurezza nei cantieri all’individuazione precoce di problemi strutturali durante la costruzione di palazzi e infrastrutture (ad esempio presenza di crepe o rotture), dal monitoraggio continuo del piano lavori che consente l’ottimizzazione di costi e risorse all’eliminazione delle attività più routinarie.

Dunque, una serie di applicazioni utili anche per ridurre il rischio di incidenti sui cantieri e difetti strutturali nelle opere da realizzarsi.

Di alto respiro anche l’intervento dell’architetto di fama internazionale Marco Casamonti di Archea Associati, che ha portato la sua esperienza di progetti innovativi e sostenibili realizzati in tutto il mondo e ha sottolineato il rapporto tra architettura e arte, fondamentale per trasformare e rendere più attraente un territorio lasciandolo migliore alle future generazioni.

Alla tavola rotonda “Il futuro è in movimento”, durante la quale sono state presentate alcune novità riguardanti il settore ferroviario, hanno partecipato il presidente di Asstra Puglia e Basilicata Matteo Colamussi, il presidente del CdA FERSERVIZI Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane Gaetano Roberto Filograno e l’amministratore delegato e direttore generale di RFI Gianpiero Strisciuglio.

Quest’ultimo ha ricordato che “la tecnologia è fondamentale per la gestione del nostro piano di investimenti, che prevede oltre 180 miliardi per l’ammodernamento delle infrastrutture ferroviarie e stradali nei prossimi 10 anni, dalla selezione delle imprese all’esecuzione dei lavori, passando per la progettazione delle opere.

Con oltre 4 mila cantieri attivi in tutta Italia, per circa 50 miliardi di euro, prevediamo l’apertura entro l’anno di 107 siti per nuove opere ferroviarie e stradali, per oltre 12 miliardi di euro.

Per migliorare la mobilità e i servizi e colmare il gap con il Nord Italia, al Sud sono previsti otre 80 miliardi di investimenti, di cui 16 in Puglia.

Tutto questo è possibile grazie all’impegno delle nostre 31 mila persone, che cresceranno con 3mila nuove assunzioni nei prossimi mesi. Una squadra che punta sempre di più sui giovani e che, in RFI, ha consentito di abbassare l’età media da 48 a 40 anni”.

Alla seconda tavola rotonda dal titolo ‘Sostenibilità e crescita: si può fare’ hanno partecipato, tra gli altri, il presidente di Nplus Giordano Riello, il presidente del CdA BNP (Boosting Innovation Poliba) Antonio Messeni Petruzzelli e la direttrice generale di Acquedotto Pugliese Francesca Portincasa.

(Fonte: Regione Puglia)

Tecnologia, l’ uomo contro la macchina: realtà parallele a confronto

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A cura di Valeria Pagone.

Ormai, come nei nostri peggiori incubi, le macchine hanno quasi del tutto preso il posto dell’uomo nell’era moderna. L’automazione in molti settori lavorativi ha fatto sì che l’intervento dell’uomo fosse relegato, appunto ad un mero compito di controllo e supervisione; l’uso improprio degli smartphone provoca una sovraesposizione ad onde malsane per la salute, senza calcolare i danni ingenti che causa alle nostre menti.

Gli adulti pare riescano ancora a tenere sotto controllo l’uso dei telefonini ma i ragazzi e bambini sono sempre più assuefatti da tali tecnologie da non riuscire davvero più a farne a meno, situazione aggravata dall’eccessivo lassismo dei genitori nel relegare ai telefoni il compito di tenere impegnati i propri gli nel tempo libero.

Risulta invece molto utile l’uso sempre maggiore dei macchinari tecnologici in campo medico, superuo aggiungere che tali applicazioni servano a permettere che aumenti in modo esponenziale la qualità della vita di
ognuno di noi.

C’è poi la questione economica ed etica da tener presente, nella sempre crescente rincorsa delle varie nazioni verso il progresso tecnologico a tutti i costi, infatti si contrappongono due teorie, una secondo la quale un tale progresso diminuirebbe la povertà favorendo lo sviluppo economico, mentre la teoria opposta evidenzia come ovviamente a venire in possesso di tecnologie avanzate sarebbero solo una fetta più abbiente della popolazione, favorendo così invece maggiori disuguaglainze.

Nell’àmbito lavorativo, come sopra evidenziato, il progresso tecnologico favorirebbe la disoccupazione e di rimando lo stallo economico e dei consumi. Potrebbe sembrare di accorpare troppe argomentazioni, che prese singolarmente avrebbero il diritto di essere sviscerate per bene, c’è un comune denominatore in tutto ciò ed è appunto il progresso sempre crescente e smisurato che a volte non ci trova ancora del tutto pronti per accettare tali tecnologie, facendone quindi un uso improprio.

Sembra di trovarci in uno di quei film di fantascienza degli anni ’80 in cui le innumerevoli innovazione tecnologiche la facevano da padrone. Ora che invece la realtà ha di gran lunga superato l’immaginazione ci si trova davvero come in quelle scene apocalittiche in cui i robot cercavano di conquistare il mondo ma l’uomo con il suo discernimento, quello che lo diversicava dalle macchine, riusciva sempre, seppur per un soffio, ad averla vinta; solo che nei film c’erano attori pronti a recitare la propria parte al meglio, ora a rimetterci molto è l’intera umanità che invece troppo spesso permette alle macchine di comandare sulla propria vita, quella che non si può in alcun modo scambiare o confondere con il freddo calcolo di circuiti e di chip utilizzati.

Nell’era in cui le macchine decidono per noi, sapranno le generazioni future porre un limite a tale situazione? Per
concludere vi lascio con una citazione di Umberto Eco che trova ad attendere i nostri piccoli all’ingresso dell’aula
d’informatica alla scuola primaria, frase che trovo decisamente molto signicativa in proposito e che ci invita a riflettere a fondo: “Il computer è una macchina stupida che funziona solo nelle mani delle persone intelligenti.”