Fisco, Nuovi Incrementi in Busta Paga: Decontribuzione

A cura di Daniele Zicca.

Buste paga più alte da gennaio. Con la circolare n. 7 del 24 gennaio 2023, l’Inps ha dato istruzioni riguardo l’applicazione dell’esonero contributivo del 2 e del 3%, applicabile per i gli stipendi dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023, come previsto già dalla legge di Bilancio.

Lo sgravio vale per tutti i rapporti di lavoro dipendente, escludendo i rapporti di lavoro domestico, purché vengano rispettati i limiti della retribuzione mensile di 2.692 euro (ai fini della riduzione del 2%) e di 1.923 euro (ai fini della riduzione del 3%), retribuzione imponibile ai fini previdenziali.

Facendo un esempio concreto, nel caso in cui nel mese di riferimento non si oltrepassi una retribuzione imponibile ai fini previdenziali di 2.692 euro e la quota di contribuzione a carico del lavoratore sia pari al 9,19%, questa potrà essere diminuita di 2 punti percentuali, e quindi ammontare a 7,19 punti percentuali.

Nelle ipotesi in cui nel mese di riferimento la retribuzione imponibile ai fini previdenziali sia fino a 1.923 euro e la quota di contri- buzione a carico del lavoratore sia, come detto, pari al 9,19%, questa potrà essere tagliata di 3 punti percentuali, fino a 6,19 punti percentuali.

Questo avrà come effetto una busta paga più corposa. L’accertamento del rispetto della soglia reddituale sarà effettuato nel singolo mese di riferimento. Perciò nel mese di erogazione della tredicesima, la riduzione contributiva potrà avere luogo solo nell’ipotesi in cui la somma della tredicesima mensilità con la retribuzione imponibile non oltrepassi il massimale di retribuzione mensile previsto per l’applicazione della riduzione.