Stornara, L’Academy di Bartender di Lorenzo Incarnato

a cura di Salvatore Cuccia.

Christian Maspes affermò: “Passione: è la parola chiave. L’amore per qualcosa è importante, e non parlo solo di bar. È importante capire per cosa sei fatto, ed io amo questa professione. L’amore per questa professione è fondamentale. L’esperienza aiuta, ma la passione ti sostiene.”

Queste parole possiamo vederle perfettamente incarnate nella persona di Lorenzo Incarnato. Chi è Lorenzo? È un giovane bartender di Stornara, vincitore nel 2021 di una competizione di settore del Trofeo Bat e di recente anche in altre competizioni.

Questo ragazzo stornarese non si è limitato a portare in alto il nome di Stornara con la vittoria in gare di prestigio. Il suo nome è riconosciuto nella provincia di Foggia per l’apertura di un’Academy per Bartender.

Prima di passare a comprendere come sia nata quest’accademia e perché, scopriamo insieme a lui come sia nata la sua passione. Queste le parole di Incarnato: “Parto dagli albori, questa cosa l’ho scoperta strada facendo, con mio nonno che aveva un locale ad Alpignano, che si chiama tuttora “La Fornace”, prosegue ancora parlando anche dell’influenza materna: “Per memoria di DNA è ritornato nella mia vita questo lavoro poi, mia madre ha lavorato sempre in ristoranti.  Uno in particolare a Stornara, La fonte di Mosè, ristorante storico.”

Continuando, Lorenzo ha parlato anche dei suoi primi passi, “Non avendo esperienza, ho provato a fare un bando una volta, nel 2010 con il Comune di Stornara, per un’apertura, non qui ma ad Andria perché avevo la ragazza lì. Passò tutto, passò la pratica, solo che la richiesta finale, era di avere un socio; quindi, non sono riuscito a trovarlo e ho abbandonato, però sono rimasto lì. E sono andato in cerca, sono entrato nel primo pub perché volevo fare esperienza. Entrai nel pub che lavorava di più, che si chiamava James Joyce”.

E lì, giovane Incarnato, ebbe la sua folgorazione mediante le parole che il proprietario gli disse, “Proprio questo lavoro, vuoi fare ? Aspetta che ti faccio sentire una canzone”. E la canzone era “Goodbye Malinconia” di Caparezza.

Il manifesto del cantante pugliese che indica l’indole di molti giovani pugliesi ad andare via dalla propria terra per tentare fortuna altrove. Una carriera che è iniziata ad Andria, poi Barletta, Trani, Margherita di Savoia, Stornara, due anni in Germania per poi fare ritorno nella terra natia, con l’apertura, il 26 maggio del 2021, dell’Hangoover Pub, di cui quest’anno ricorrono i cinque anni.

Una sfida personale vinta come lui stesso ha ammesso. Inoltre, questa notorietà, lo ha portato anche ad essere pubblicato anche su riviste come Bartales e Bar Giornale per i successi avuti. Il giovane Incarnato percepisce che a Stornara manca qualcosa: un’Academy.

Un’accademia per giovani che vogliono specializzarsi in quest’àmbito. Queste le sue parole – “Volevo sempre creare una rete, una rete di ristoratori, o un’associazione come volete chiamarlo. Così da non pestarci i piedi e collaborare, ma cooperare anche con le mie conoscenze, per mandare qualcuno fuori paese anche ad a Roma non ci mando uno di Bari; ci mando uno di Stornara. Però non si è voluta mai fare questa cosa. Quest’anno, mi sono detto, non mi interessa, devo farlo per forza, anche perché l’Academy, oltre alla formazione, parla anche di servizio catering, di costruzione del menù, avviamento attività, stage e lavoro”.

All’attivo in questo momento Incarnato ha avuto quattro corsisti, il che per Stornara, che conta quasi seimila abitanti è tantissimo. Inoltre, Incarnato ha voluto aprire questa saggia per una crescita del territorio – “L’ho fatto anche perché voglio, dal momento che ci tengo al posto in cui vivo, il territorio e il foggiano, per quanto riguarda la ristorazione siamo molto indietro, con l’Accademy far avanzare, crescere insieme questa situazione, creare questa rete in quanto con i murales, con la via Francigena o qualsiasi altra attrattiva viene gente da fuori. Per questo è necessario che i miei allievi, le persone sappiano offrire le loro competenze.”