Comune Orta Nova-Amministrazione Lasorsa, il Consiglio Dei Ministri di Roma Scioglie l’Ente Comunale Ortese per Ingerenze Mafiose,

Ingerenze mafiose anche a Orta Nova. Il Consiglio dei Ministri ha sciolto per mafia l’ente comunale (sindaco dimissionario Mimmo Lasorsa, centrosinistra) dopo circa sei mesi di controlli e verifiche da parte della Commissione d’accesso agli atti.

Questo il comunicato di Palazzo Chigi: “Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’interno Matteo Piantedosi, in considerazione delle accertate forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata, ha deliberato l’affidamento a una commissione straordinaria, per la durata di diciotto mesi, della gestione del Comune di Orta Nova (FG), il cui Consiglio è stato già sciolto a causa alle dimissioni del Sindaco”.

I commissari giunsero in Comune ad ottobre 2022 dopo i diversi casi di cronaca e persino un lutto cittadino per Andrea Gaeta, il figlio del boss locale ucciso a settembre 2022. Secondo quanto trapelato, sarebbero emersi affidamenti sospetti di alcuni appalti e rapporti tra pezzi della tecnostruttura ed esponenti della criminalità organizzata.

Da tempo ad Orta Nova sarebbe egemone il clan Gaeta come evidenziato dalla Dia nell’ultima relazione antimafia: “Nei Cinque Reali Siti – scrivono gli investigatori – sembrerebbe confermata la supremazia del gruppo Gaeta di Orta Nova.

Oltre agli stretti legami con la criminalità organizzata di Cerignola e Manfredonia, specie per quanto riguarda le attività predatorie, la particolare influenza criminale della consorteria è dovuta alle sinergie rafforzate da legami di parentela con la batteria foggiana Moretti-Pellegrino-Lanza“.

La commissione d’accesso agli atti era composta da Angela Barbato, viceprefetto aggiunto presso la Prefettura di Foggia, Vincenzo Centoletti, dirigente della Polizia Anticrimine presso la Questura di Foggia e Domenico Musto, comandante della 3a Sezione Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Foggia.

Orta Nova è il sesto Comune sciolto per mafia in Capitanata dopo Monte Sant’Angelo (2015), Mattinata (2018), Cerignola (2019), Manfredonia (2019) e Foggia (2021).

(Fonte: imm.it)

Raccolta Differenziata Cerignola-5 Reali Siti, Cerignola Seconda in Pugia per l’Efficienza

“Siamo secondi, in Puglia, tra i comuni con più di 50 mila abitanti, per efficienza della raccolta differenziata. Cerignola, infatti, può vantare un lusinghiero 70% di R.D. (Fonte: Ager) a testimonianza del fatto che la nostra intuizione di spingere sul porta a porta ha incontrato il favore e l’impegno dei cittadini”. Lo rende noto il sindaco Francesco Bonito. 

“È un dato che ci inorgoglisce e ci fa riflettere. I cumuli di rifiuti che vediamo in strada, infatti, non sono imputabili ad un difetto del servizio di raccolta (non avremmo quelle percentuali così alte), ma sono imputabili a scellerate decisioni dei cittadini che, in minoranza, hanno deciso di sversare illegalmente l’immondizia negli angoli della città. Per pulire quegli abbandoni siamo costretti a pagare un surplus, perché quella non è raccolta ordinaria: è questo il vero problema con cui stiamo facendo i conti”. 

Poi conclude: “Oggi i cerignolani devono essere orgogliosi del risultato raggiunto, perché pone la nostra città tra i grandi comuni virtuosi dell’intera Puglia. Quando non c’era la differenziata, e quando non c’era una strategia seria sui rifiuti, la situazione era quella che è ritratta in queste foto. Questa era la Cerignola ai tempi di Metta“, ha concluso Bonito postando le immagini della situazione igienica nel 2018.

(Fonte: Ager)

Cinque Reali Siti e Allarme-Peronospora, Chiesto Vertice Intercomunale Immediato

Un incontro ai sindaci dei Comuni di Carapelle, Ordona, Orta Nova, Stornara e Stornarella è stato chiesto a seguito dell’allarme lanciato da Camera del Lavoro Territoriale, dalla Flai e dalla Cgil dei Cinque Reali Siti rispetto alle conseguenze della peronospora che ha martoriato il settore viticolo.

In una lettera a firma del coordinatore della Cgil nei comuni dei Cinque Reali Siti, Daniele Calamita, si sottolinea come l’area di riferimento rappresenta per l’intera regione un polo di grande produzione e di eccellenza del comparto vitivinicolo, “Comparto che da occupazione ad una miriade di imprenditori e lavoratori nel settore primario, nonché nel settore enologico e che genera economie fondamentali per l’intera area”. 

Settore però che a primavera, a causa dell’intensità e frequenza delle piogge, è stato colpito da “un patogeno che affligge la vite, la peronospora – plasmopara viticola – e che ha danneggiato gran parte delle coltivazioni, determinando danni che in alcune zone dei Reali Siti che arrivano fino al 100%. Danni che determineranno nell’immediato un’assenza di produzione e che se non arginata determineranno danni anche sulle produzioni degli anni prossimi”.

Una vera e propria emergenza che condiziona “sia i produttori agricoli che hanno investito risorse economiche e che non otterranno la produzione, ma anche la forza lavoro che vedrà venire meno la propria occupazione, nonché tutte le cantine enologiche che a loro volta non produrranno e inevitabilmente non occuperanno forza lavoro stagionale, determinando una crisi per tutto il settore”. Come se non bastasse, “la poca produzione enologica sarà qualitativamente inferiore proprio a causa dell’attacco del patogeno”.

 

In virtù delle competenze che la Legge assegna ai Comuni, la Cgil chiede ai sindaci “di attivare le procedure di competenza, e nel merito ci rendiamo disponibili ad un incontro”.

Estate 2021 Puglia, Radio Norba Cornetto Battiti Live al Via dal 21 Giugno

La Puglia torna nel cuore della musica nel giorno del solstizio d’estate con il festival più amato dell’estate italiana.

La 21esima edizione del Radio Norba Cornetto Battiti Live parte infatti mercoledì 21 giugno da Bari, dove nella stessa settimana sono in programma altre due grandi serate, sabato 24 e domenica 25.

A luglio, invece, lo show della radio del sud approda a Gallipoli il 7 e il 9. L’edizione 2023 fa contare complessivamente 16 appuntamenti in 13 città della Puglia: infatti oltre al main stage di Bari e Gallipoli lo show della radio del sud con #RoadToBattiti tocca anche Canosa di Puglia, Barletta, Mesagne, Massafra, Fasano, Taranto, Vieste, Peschici, San Foca di Melendugno, Giovinazzo e Otranto.

Un tour che ha fatto crescere l’attesa per il grande show di Radio Norba, che dal 4 luglio, ogni martedì, andrà in onda anche quest’anno su Italia 1 con sei puntate fino alla metà di agosto.

La conduzione è affidata anche quest’anno ad Alan Palmieri, direttore di Radio Norba e direttore artistico del Radio Norba Cornetto Battiti Live, e ad Elisabetta Gregoraci, con la partecipazione di Mariasole Pollio.

La regia sarà invece firmata ancora una volta da Luigi Antonini, storica firma anche di X Factor. Le scenografie sono di Luigi Maresca, la fotografia di Massimo Pascucci, la direzione tecnica di Dino D’Alessandro, la direzione esecutiva di Carlo Gallo, il casting di Pasquale Sabatelli e la regia on the road di Matteo Maggi. Il programma è scritto da Marco Pantaleo con Antonio Tocci.

Veniamo al piatto forte. Come sempre sul palco e nelle esibizioni on the road ci sarà la migliore musica del panorama italiano ed internazionale.

Ed ecco l’attesissimo cast dell’edizione 2023 composto da circa 100 artisti. In ordine rigorosamente alfabetico: Aaron, Achille Lauro, Aiello, Aka 7even, Alborosie, Alfa, Alvaro De Luna, Ana Mena, Angelina Mango, Anna, Annalisa, Ariete, Articolo 31, Ava, Baby K, Bais, Benji, Berna, Bob Sinclar, Boomdabash, Bresh, Capo Plaza, Carl Brave, Cioffi, Clara, Claude, Clementino, Colapesce Dimartino, Coma Cose, Dara, Dargen D’Amico, Diodato, Elettra Lamborghini, Elodie, Emis Killa, Emma, Enula, Ernia, Fabio Rovazzi, Federica, Federica Carta, Federico Rossi, Fedez, Finley, Francesca Michielin, Francesco Gabbani, Francesco Renga, Fred De Palma, Gabry Ponte, Gaia, Gemelli Diversi, Gianmaria, Giorgia, Guè, Il Pagante, Irama, Lda, Leo Gassmann, Levante, Lolita, Lp, Luigi Strangis, Madame, Mara Sattei, Marco Mengoni, Matteo Paolillo, Matteo Romano, Mecna, Mr.Rain, Negramaro, Nek, Ofenbach, Orietta Berti, Paola & Chiara, Piccolo G, Piero Pelù, Pinguini Tattici Nucleari, Quinze, Rhove, Rkomi, Rocco Hunt, Rondodasosa, Rosa Chemical, Rose Villain, Sangiovanni, Shade, Sophie and The Giants, Svea, Tananai, The Kolors, Tiromancino, Tommaso Paradiso, Tony Effe, Valentina Parisse, Wax, Wayne.

In tutto oltre 200 performance, impreziosite dal corpo di ballo guidato anche quest’anno da Federica Posca.

Grandissime novità anche in questo caso: ai riconfermati Maria Grazia Tallei (professionista Amici’22), Martina Miliddi, Tommaso Stanzani, Christian Roberto e Megan Ria, che dopo il successo nella scorsa edizione di Battiti approda anche lei ad Amici, dal talent show di Maria De Filippi approdano sul palco di Battiti anche alcuni dei migliori allievi di quest’anno, Maddalena Svevi, Gianmarco Petrelli.

Ci saranno inoltre Sophia Bartoli, Rodolfo Gentilini, Carolyna Cantore e Giovanni Orefice. E come ciliegina sulla torta, sarà ospite del corpo di ballo del Radio Norba Cornetto Battiti Live anche il vincitore di Amici 22, il ballerino barese Mattia Zenzola.

“Lavoriamo un anno intero per garantire al pubblico che ci raggiunge nelle piazze e ai milioni di telespettatori che ci seguono da casa e in radio uno spettacolo di altissimo profilo”, commenta il presidente di Radio Norba Marco Montrone.

“Anche nell’edizione 2023 siamo riusciti ad allestire un cast artistico di primissimo livello, come sempre prestando attenzione a tutti i target e come sempre continuando ad innovare nel format e nell’impiego di tecnologie.

Ventuno edizioni sono davvero tante, Battiti è ormai un indiscutibile punto di riferimento per la discografia italiana ed internazionale e con la passione e dedizione di tutti coloro che ci lavorano abbiamo raggiunto risultati incredibili.

L’abbiamo fatto da grande squadra e per questo desidero ringraziare Mediaset, Italia 1 e la direttrice Laura Casarotto per questi anni trascorsi insieme, nei quali siamo riusciti a diventare il festival dell’estate italiana.

E devo ringraziare tutti i nostri partner, a cominciare da Regione Puglia e Pugliapromozione: trattenere Battiti in Puglia, dove tutto è iniziato, è motivo di grande orgoglio, così come lo è portare la nostra terra nelle case degli italiani”.

Anche quest’anno saranno offerti al grande pubblico televisivo scorci incredibili della regione, non solo di Bari e Gallipoli, le città che ospiteranno il main stage, ma altre 11 spettacolari location, dal nord al sud della Puglia, da una costa all’altra.

“Con Radio Norba Cornetto Battiti Live la Puglia diventa il palcoscenico dell’estate italiana”, commenta il presidente della Regione Michele Emiliano.

“Siamo impazienti di vedere anche quest’anno le nostre piazze riempirsi di questa atmosfera unica all’insegna della musica. E, come sempre, siamo pronti ad accogliere gli artisti e le migliaia di persone che verranno anche da fuori regione nelle nostre città per partecipare alle tappe di Battiti.

Siamo felici di consolidare il supporto che la Regione Puglia dà a Battiti Live rendendolo evento di punta della programmazione regionale. Vorrei esprimere la mia gratitudine a Radio Norba, a chi lavora instancabilmente sul palco e dietro le quinte, per la passione e la dedizione che ci mette per organizzare un appuntamento così complesso e attrattivo.

Questa manifestazione è l’esempio di quanto la collaborazione tra pubblico e privato contribuisca alla promozione turistica della Puglia, alla crescita della cultura artistica e dell’industria musicale, ma anche di come il potere della musica generi esperienze condivise, crei legami con le comunità e unisca le persone”.

“Riflettori puntati sulla Puglia con la musica grande protagonista della programmazione regionale”, prosegue l’assessore regionale al Turismo Gianfranco Lopane.

“Radio Norba Cornetto Battiti Live arricchisce il calendario culturale estivo e anche quest’anno accende l’intrattenimento nella splendida cornice delle città pugliesi, in piazze iconiche, paesaggi mozzafiato e spiagge incantevoli.

Un momento  straordinario di promozione turistica per le nostre destinazioni, ma anche un’occasione importante per le imprese dell’ecosistema turistico di rispondere alla domanda di servizi legati all’ospitalità.

Grazie al lavoro di squadra tra pubblico e privato, Battiti Live contribuisce ad animare le nostre comunità, ad attrarre turisti da ogni regione e generare ritorni economici importanti.

Sono certo che la musica pop che allieta l’estate e i grandi artisti del panorama nazionale e internazionale, ancora una volta, restituiranno entusiasmo ai residenti e renderanno indimenticabile la permanenza dei nostri ospiti che ci auguriamo sia duratura e positiva.”

“Anche quest’anno c’è grande attesa per l’arrivo di Battiti Live, che contribuisce a veicolare la Puglia come destinazione turistica”, aggiunge Luca Scandale, direttore generale di Pugliapromozione.

“Ogni tappa e ogni palcoscenico, in cui tante piazze dalla bellezza mozzafiato diventato palcoscenico, portano sotto i riflettori l’autentica meraviglia di grandi e piccole città turistiche. Qui, in Puglia, la bellezza dei luoghi si fonde con una generosa cultura dell’accoglienza”.

Per permettere a tutti, bambini, giovani, adulti e anche anziani, di vivere appieno l’esperienza del Radio Norba Cornetto Battiti Live, quest’anno nasce il progetto Battiti Square.

A Bari e Gallipoli, nei weekend, sarà possibile partecipare a numerose attività in programma ogni giorno dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 23. Artisti di strada, marching band, jam session, laboratori musicali per bambini, djset, percussioni, attività sportive e tanto ancora.

Nell’Area Radio sarà invece possibile assistere alle trasmissioni in diretta di Radio Norba. Ed ancora, un’Area Cinema all’aperto dove saranno trasmessi i cortometraggi di Battiti Story, le performance indimenticabili di questi 20 anni.

Ed infine un’Area Talk di grande spessore e firmata dal brand punto di riferimento del mondo dello spettacolo: Tv Sorrisi e Canzoni, media partner di Battiti Live da questa edizione, organizzerà un palinsesto ricchissimo di incontri e interviste aperte al pubblico, che intratterrà per tutto l’arco della giornata con contenuti esclusivi ed imperdibili come nella migliore tradizionale dell’amato settimanale diretto da Aldo Vitali.

Inoltre, in collaborazione con Webboh, la prima community digitale dedicata alla generazione Z, da quest’anno digital media partner di Battiti, Tv Sorrisi e Canzoni terrà incontri con i talent emergenti della Genz.

Battiti Square, infine, all’insegna del divertimento, conterà anche un’area dedicata all’engagement curata dai grandi partner commerciali di questa edizione, con tanti gadget a disposizione e ulteriori attività.

Per il terzo anno consecutivo Battiti title sponsor è il brand iconico dell’estate italiana, il Cornetto Algida. Main sponsor sono Tim, Fonzies, Parmacotto e Givova, che vestirà il corpo di ballo e curerà un’area dedicata al fitness.

Gold sponsor Air Action Vigorsol e la partecipazione di Poste Italiane. I fornitori ufficiali Acqua Vera e Chateau d’Ax e poi, naturalmente, i top brand espressione del territorio quali Deliziosa e il Gruppo Megamark con i marchi Dok e Famila. Hair Sponsor ufficiale, Nouvelle Esthétique.

Come sempre da vent’anni, anche quest’anno l’ingresso al Radio Norba Cornetto Battiti Live è libero, fino al raggiungimento delle capienze consentite.

Ogni giorno inoltre è possibile seguire l’evento anche attraverso i social di Radio Norba, con l’hastag #battitilive. Maggiori informazioni su www.radionorba.it.

(Fonte: Comunicato Stampa Regione Puglia).

Pensioni 5RS, Approfondimento sui Fondi Pensionistici complementari: il Fondo Perseo

A cura di Daniele Zicca.

La previdenza complementare offre l’opportunità al lavoratore di crearsi una seconda pensione, rispetto a quella principale creata con i contributi obbligatori. Questa seconda pensione, aggiungendosi a quella principale, assicura un più elevato livello di copertura previdenziale.

Infatti mentre la pensione principale è creata, come detto, soprattutto con i contributi obbligatori (trattenuti per legge al lavoratore), la pensione complementare viene creata con contributi (ma non solo) versati volontariamente.

Il motivo per cui negli ultimi anni abbia preso piede questo tipo di previdenza risiede nel fatto che per effetto delle riforme delle pensioni avvenute negli ultimi anni e decenni (soprattutto la riforma Dini e Fornero) ha penalizzato chi gode del sistema contributivo.

L’importo della pensione che il lavoratore matura con l’attività svolta con il passare del tempo sarà sempre inferiore rispetto all’ultimo stipendio percepito. Nell’alveo di questi fondi complementari c’è il Fondo Perseo, un fondo di previdenza complementare rivolto ai dipendenti della Pubblica Amministrazione e della Sanità.

Finalità del Fondo Perseo è l’erogazione di trattamenti pensionistici complementari del sistema previdenziale obbligatorio. I dipendenti pubblici che decidono di aderire al Fondo Perseo potrebbero godere, all’atto del pensionamento, di prestazioni pensionistiche ulteriori rispetto al sistema obbligatorio.

Per erogare prestazioni pensionistiche aggiuntive, il Fondo Perseo provvede alla raccolta dei contributi degli aderenti e alla gestione delle risorse. Ma che tipo di fondo è il Perseo ? È un fondo pensione negoziale perché creato sulla base di accordi tra soggetti diversi, quali Aran e organizzazioni sindacali, e inoltre è un fondo a prestazione indefinita perché il rendimento non è certo.

L’adesione allo stesso è un atto volontario del lavoratore e rappresenta l’espressione di un diritto riconosciuto dalla legge. Il Fondo Perseo è attualmente organizzato in due ripartizioni di investimento differenziati per grado di rischio/rendimento, tipologia e orizzonte temporale di investimento consigliato: Comparto Garantito; Comparto Bilanciato.

Con il comparto garantito del fondo, Perseo si propone di ottenere un rendimento comparabile alla rivalutazione del Tfr e al contempo di garantire la restituzione del capitale affidato in gestione al momento del pensionamento, investendo la contribuzione prevalentemente in titoli di debito di breve durata (95%), di emittenti sia governativi che societari, con una componente residuale (5%) di titoli azionari.

Il comparto bilanciato investe in media il 70% del patrimonio in obbligazioni (45% titoli governativi, 25% obbligazioni corporate quindi emesse da società) e il 30% del capitale raccolto in azioni diversificando su più aree di investimento.

Il lavoratore neoassunto riceve una informativa dall’amministrazione su modalità di adesione con specifico riferimento al fatto che, senza una volontà di non aderire, matura il silenzio-assenso. Nell’informativa è indicato il link al sito del Fondo ove è possibile consultare le informazioni previste dai regolamenti COVIP all’atto dell’adesione ed accedere alla modulistica (o alla procedura) per aderire espressamente e contestualmente le amministrazioni rendono disponibile la modulistica per manifestare la volontà di non aderire.

Tra i vantaggi che dovrebbero invogliare all’adesione al fondo Perseo ci sono sicuramente i costi estremamente ridotti, grazie sia a una più ampia deducibilità fiscale dei contributi versati annui, sia di una più favorevole tassazione delle prestazioni, con una aliquota che arriva massimo fino al 15%.

Carapelle, Luoghi Comuni: un Altro Piccolo Passo verso la Riqualificazione dei Punti di Interesse per la Collettività

A cura di Nicola di Stasio.

Si è tenuto in Regione il primo tavolo di coprogettazione del bando “Luoghi Comuni” relativo alla villa comunale, a cui ha preso parte il sindaco Umberto Di Michele.

La comunità di Carapelle è uno dei pochi Comuni in Puglia ad aver partecipato a tre Avvisi del bando Luoghi Comuni: uno sulla Villa Comunale e due in fase di realizzazione nella biblioteca comunale e nei locali della scuola dell’infanzia in Via Fiume.

In villa Comunale, il progetto prevede la piantumazione di nuove essenze, la riqualificazione dell’area giochi, la realizzazione di un’area per i matrimoni civili e la realizzazione di un’area per il cinema all’aperto.

Sono previsti il posizionamento di nidi e mangiatoie per permettere ai ragazzi ed agli appassionati l’identificazione di specie di uccelli autoctoni, ma anche la realizzazione di interessanti laboratori di legalità.

La villa diventerà, stando agli obiettivi dei bandi, un punto di riferimento per i carapellesi e vedrà anche attività ricreative all’aperto con dei gonfiabili, ma anche con i ragazzi disabili, che nel giardino delle fragranze potranno affinare la conoscenza grazie a laboratori che sviluppano il senso tattile.

Un altro piccolo grande passo per la riqualificazione dei punti di interesse del nostro paese – ha dichiarato il Sindaco Di Michele – al servizio dei nostri concittadini.

Libri, le Poesie Daunie di Francesco Bellino “All’Ombra della Pianura”

A cura di Francesco Bellino.

LIVALCA – «Le sue lotte per l’affermazione nel mondo dei valori umani hanno sempre significato intervento a difesa della civiltà tradizionale, non nella totalità dei suoi archetipi, ma in taluni valori che i cingoli della civiltà industriale e consumistica hanno distrutto, come fanno talora gli anticrittogamici, che tagliano l’ossigeno ad ogni forma di vita: innocenti e malvagi, tutti nello stesso budello, come spari nel mucchio.

Si è proceduto proprio in questa maniera, dicono i versi di Bellino, con l’ottusità ferrigna dell’aràtro da scasso, che affonda il suo dente nella terra, distrugge spesso le antiche vestigia della civiltà, tombe e vasellami colmi di altre preoccupazioni: rivoltare le zolle, preparare la dimora ai semi, promettere una produzione raddoppiata, la ricchezza, il valore d’uso, il benessere economico. Tutto il resto non conta…».

Questo inciso è stato estrapolato dalla diligente introduzione che Raffaele Nigro scrisse, nel mese di ottobre del 1984, per il volume di versi dell’amico filosofo Francesco Bellino dal titolo “Tempo smemorato”, testo che era il numero 4 di una collana, pubblicata dalla Levante di Bari, e che era diretta da Leonardo Mancino e Raffaele Nigro.

Mario Cavalli ’stravedeva’ (questa almeno era la mia sensazione e, a prescindere da qualsiasi analisi psicologica, posso garantirvi che non so cosa sia l’invidia che ha afflitto e continuerà ad affliggere il pianeta, ma so bene cosa fosse la generosità che ’consolava’ di tutto Mario Cavalli… che era pur sempre mio padre) per Francesco e Raffaele e questo gli permise di ’sopportare’ nel volume «Tempo smemorato» una breve appendice dal titolo “Metamorfosi della libertà” commentata con queste parole: «Non basta Raffaele, pure Francesco».

Quattro mesi prima Nigro, con il volume «La metafisica come scienza» ed in particolare, con la sezione dedicata alle ironie e ai divertimenti antimatematici, aveva un poco ’scosso’ le certezze paterne. Per fortuna il tutto era stato bilanciato, nel caso di Nigro, dai disegni di Beppe Labianca e Luigi Guerricchio, e di Francesco Bellino da quelli di Vito Matera: in verità mio padre voleva conoscere il prof. Matera, perché senz’altro aveva in mente qualcosa, ma non ritengo sia avvenuto mai l’incontro in una delle tante domeniche destinate a queste riunioni.

Sono passati quasi quarant’anni da allora, ma è sempre Raffaele Nigro a curare l’introduzione di un libro ’partorito’ dalla sensibilità, mista a percettività-emotività-impressionabilità della profonda fede cristiana di Bellino, in cui la sua pietà caritatevole e la sua compassione misericordiosa sconfiggono la freddezza-indifferenza e la carità-umanità-benevolenza vincono sulla crudeltà e ferocia così come la religiosità e devozione sconfiggono l’irreligiosità e l’empietà.

«All’ombra della pianura. Epitaffi ed elegie daune»: il titolo del nuovo volume di Bellino, sempre con introduzione di Nigro, pubblicato da Delta 3 di Grottaminarda (pp. 96 € 10,00, dicembre 2022), azienda ’sbocciata’ dall’intraprendenza del prof. Silvio Sallicandro che nel 1995 varò l’impresa editoriale.

Scrive oggi Raffaele per questa nuova opera di Francesco «Il mondo contadino della Capitanata era allora al centro della sua ispirazione, insieme agli affetti familiari e all’elogio della semplicità. E tale si ripresenta in questa raccolta, dove fanno irruzione nomi e temi di quella filosofia dell’umano che Bellino ha perseguito nel suo sistema di pensiero, accostandosi a Wittgenstein, Popper, Gadamer, ai grandi temi posti dalla filosofia dell’umanesimo integrale, Maritain, e del personalismo comunitario, Mounier» e va precisato che all’inizio, quando parla del mondo contadino cui traeva ispirazione Bellino, si riferisce ad un volume pubblicato nel 1975 a Orta Nova dal titolo «Lembi di sodaglia» (Tip. Papagno).

I versi di questo lavoro di Bellino hanno per tema la morte: quella che faceva dire a Carducci «Sol nel passato il bello, sol nella morte il vero», a Petrarca «Un bel morire tutta la vita onora» e a Seneca «Nessuno muore prima della sua ora», mentre Bellino «Non calpestare questi fiori: vivono di sole / di aria / di pioggia / di terra. / Nella terra / c’è la polvere dei nostri padri».

Il poeta Bellino non dimentica mai coloro che sono morti e, quindi, hanno avuto sepoltura nel Tavoliere della Daunia: la terra dei cinque Reali Siti, quella ’campagna’ che ha suggerito ad Annito di Pietro l’idea per realizzare un ambizioso sogno: fondare un periodico dal titolo «Lo Sguardo sui 5 Reali Siti».

Se prendiamo un vocabolario alla parola elegia riporta: componimento poetico di vario argomento di tono malinconico. Ma chi ha frequentato il mondo ’classico’ in ’illo tempore’ ha appreso che può derivare da èlegos e propriamente da e e lèghe (canta ahi ahi), ma può anche essere un vocabolo di origine frigia; inoltre proprio dalla parola èlegos (lamento funebre) è scaturito eleghèion (elegiaco) per indicare il secondo verso del distico elegiaco (pentametro).

Bellino nei suoi sofferti versi si chiede dove possa trovarsi Dauno (Figlio di Licaone, re illirico, che con i fratelli Iapige e Peucezio conquistò la Puglia, suddividendola in tre regni: uno per ogni fratello.

Virgilio, inoltre, ci ricorda che ha generato Turno) ed anche Diomede (eroe della mitologia greca che richiederebbe due articoli per ricordare le tante imprese che lo hanno visto protagonista: a noi basta riferire che una violenta tempesta lo fece approdare sulle coste della Daunia, dove trovò il tempo di fondare alcune città: Virgilio nella sua Eneide lo descrive come un sovrano pacifico che tiene al benessere dei suoi popoli) per poi concedersi una ‘riflessione’ solo in apparenza tetra: «Romanzo della vita / è il cimitero / la malinconia è la tua anima / l’elegia il suo canto. / Qui il tempo si spegne. / Fiorisce l’eterno».

Spero che Francesco, alla cui amicizia tengo da sempre, non si offenda se la conclusione di questi versi mi ha fatto pensare ad una frase del film “Il gladiatore”, pellicola che non ho visto come tutti i film che ricevono molti premi, ma che ho letto da qualche parte viene pronunciata dal protagonista del film “Fratelli ciò che facciamo in vita, riecheggerà nell’eternità”.

Bellino nelle ’ELEGIE DAUNE’ riporta pensieri forbiti di Sofocle, Eraclito, Leopardi, Borges, Dàvila e Matteo Salvatore «Laggiù nella pianura, nel nostro Tavoliere, nell’onda delle messe vedo spigare te». Ho citato quest’ultimo perché nel 1969 avrei potuto intervistarlo sul Gargano dove lui doveva partecipare ad una serata musicale: non fu possibile per una serie di non fortunate coincidenze, ma ricordo che il suo volto esprimeva non rassegnazione ma rabbia mentre consumava pane e olive.

Dovendolo legare il personaggio Salvatore a dei versi scelgo: «Tutti i sapori della Pianura / passano / attraverso l’aspro gusto / dei chicchi di grano duro, / del raspo d’uva, / delle olive nere tra i denti».

Il professore ordinario di Filoso?fia morale all’Università di Bari Francesco Bellino è, pur sempre, colui che ha diretto e fondato nella stessa Università il Dipartimento di Bioetica, ma conserva l’entusiasmo e la semplicità di quel gruppo di poeti (Bellino, Bizzarro, Giancane e Nigro…in ordine alfabetico) che diede vita al gruppo denominato “Interventi culturali’.

«In questa enorme cassaforte ho trovato un brogliaccio di carte con la scritta «All’ombra della pianura. Epitaffi ed elegie daunie». Non so dirti, caro lettore, se sono trascrizioni di testi trovati e/o sue creazioni.

Non ho osato intromettermi nell’opera altrui» queste sono le parole con cui nella prefazione Bellino ci racconta dello storico del Tavoliere e non posso far altro che precisare a coloro che fossero interessati a vedere se in fondo all’oscurità-eternità ci possa essere, con la polvere, una luce speciale… che sarebbe cosa buona e giusta entrare in possesso della copia del libro per fare un viaggio di quelli che non può essere consigliato a tutti, ma che tutti, prima o poi, dobbiamo intraprendere.

Su pressione del direttore di questo giornale chiarisco che il termine epitaffio (dal greco “epì-” sopra e “-tàfos” tomba) ha un primo significato di discorso funebre in cui vengono esaltate le qualità del defunto tipo quelle che Pericle e Demostene pronunciarono per coloro che erano morti nella battaglia di Cheronea, ma più rispondente a noi, forse, è epitàfion (iscrizione sulla tomba) in cui veniva commemorato colui che aveva perso la vita anche con versi, ma di solito, dopo il nome e luogo di nascita, vi erano notizie sul lavoro svolto in vita e le cause della morte e magari alcune esortazioni per i vivi affinché non dimenticassero («Qui riposa / donna Luigietta. / Non seppe più nulla / dei figli emigrati in Argentina. / Di neri i capelli si fecero bianchi / e impazzì»).

Penso che l’elegia numero 62 (l’età che avrei desiderato avere io oggi!) sia quella che ha più scavato nella mia anima una volta ’contestatrice’: «Viviamo tra l’assurdo e il mistero / L’amore di Dio / è più forte della morte».

A Francesco Bellino da Orta Nova, comune sito a 69 m s.m. con una prospera economia basata sull’agricoltura, non posso esimermi dal ricordare che per ordine di S. M. Federico IV, nel 1773, furono istituite le colonie di Orta, Ordona, Carapelle, Stornarella e Stornara: i Cinque Reali Siti.

Nel 1806, con decreto di Giuseppe Napoleone I, Orta Nova divenne comune autonomo del Tavoliere. Difficilmente una pianura è priva di acqua, altrimenti sarebbe un deserto: nella Daunia il deserto non si trova da nessuna parte, perché la vita errante o migrante ha abituato gli abitanti a gioire delle piccole cose… siano elegie, epitaffi o semplice polvere.

 

L’Unitre dei 5 Reali Siti incontra Quella di Andria presso Ordona

A cura di Annito di Pietro.

Alle porte di Ordona sorgeva l’antica città di Herdonia, le cui prime tracce di occupazione risalgono al Neolitico (VI-V millennio a.C.). Il villaggio fu uno dei principali luoghi di produzione della ceramica geometrica dauna.

Herdonia divenne municipio romano, assumendo l’architettura tipica del foro con la basilica civile, l’anfiteatro, il mercato (macellum), le terme, le botteghe (tabernae) e i numerosi magazzini adibiti alla conservazione del grano. La città conobbe la sua massima fase di sviluppo e prosperità in età imperiale, grazie alla costruzione della via Traiana (che soppiantò la via Minucia) e della successiva via Herdonitana.

L’abbandono del villaggio è attestato durante il XV secolo circa. Solo tra il XVII e XVIII si sviluppò grazie alla presenza e al lavoro dei Gesuiti, entrando poi a far parte dei Cinque Reali Siti. Solo nel 1962, Joseph Mertens riscoprì il villaggio perduto.

È proprio qui, a Ordona, in questa atmosfera suggestiva, che si è svolto, il primo aprile, l’incontro tra i membri dell’UNITRE dei Reali Siti e quelli dell’UNITRE di Andria. L’iniziativa è stata pensata e organizzata dal presidente Annito Di Pietro in collaborazione con la presidente dell’Unitre di Andria, la professoressa Maria Rosaria Inversi.

Tutto è iniziato con l’accoglienza, presso il Municipio di Ordona, degli amici di Andria, intorno alle ore 15:00, seguita da un interessante e proficuo confronto circa programmi e obiettivi delle due associazioni. In sèguito tutti i convitati hanno raggiunto la Parrocchia di San Leone, dove attendeva il parroco don Silvio Pellegrino, persona squisita che ha accolto gli ospiti con il sorriso e con estrema cordialità.

Alle ore 15:30 è iniziata la Via Crucis, al termine della quale il parroco ha benedetto il pane azimo e offerto le palme ai presenti. La Santa Messa è stata cantata dalla corale dell’Unitre dei Cinque Reali Siti, la cui esibizione ha riscontrato un grande successo, meritando applausi e congratulazioni dagli astanti.

All’uscita dalla Chiesa, c’era la sindaca di Ordona, l’avvocata Adalgisa Latorre, che ha invitato gli ospiti a seguirla per un’uscita panoramica, durante la quale ha annunciato che l’antico palazzo Formoso, ora ristrutturato, sarà la sede della Cultura, di mostre, incontri e rassegne artistiche in generale. Si è proseguito visitando il nuovo Comune con la sua bella piazza.

Gli ospiti hanno apprezzato e ammirato il paese, sorpresi dalla gentilezza e della disponibilità della sindaca. Successivamente si è giunti al Museo Civico, dove attendevano due guide, che hanno saputo illustrare con chiarezza il percorso proposto dalla visita museale.

Tra le associazioni e la sindaca ci sono stati scambi di doni e guidoncini, con ringraziamenti sinceri. In sèguito l’amministrazione comunale ha offerto un ricco buffet, con gioia e consolazione dei presenti. Si è trattato di un pomeriggio all’insegna della Cultura e dello scambio, del dialogo e della convivialità, in cui è stato bello constatare la partecipazione attiva di tutti i presenti.

Serate come queste favoriscono la conoscenza del nostro territorio e, in questo caso, di una cittadina, Ordona, che si avvia a percorrere temi culturali di grande interesse. Solo organizzando eventi come questo, è possibile creare legami tra le cittadine del nostro territorio affinché lavorino in sinergia per una vera rinascita culturale dei Reali Siti.

È necessario fare un’ultima riflessione sulla Corale dell’Unitre dei 5 Reali Siti: dopo poco più di un anno, il progetto va delineandosi sempre meglio, avviandosi verso una sua completa e più stabile organizzazione. Si stanno raccogliendo già i primi frutti, evidenti da applausi e riconoscimenti avuti nel corso del tempo.

Tutto ciò è chiaramente merito dei maestri che guidano il progetto, Adriana Torraco e Loredana Maffei, con la collaborazione di Franco Sebastiani. Auguriamoci che tutto questo continui nel tempo.

Unitré 5 Reali Siti, Autentico Patrimonio di Cultura e Accademia di Umanità

A cura della dr.ssa Rina di Giorgio Cavaliere.

Numerosi anni di lavoro stanno dietro le spalle della vita della nostra Sede Unitré, che ormai si è collocata con puntualità di servizio all’interno della società civile e della comunità ecclesiale. Ricordo brevemente che nel 2000 ho accettato l’incarico di Presidente dell’Unitré di Foggia e nel 2007 ho accompagnato la nascita della sezione di Orta Nova, divenuta nel 2010 sede Unitré “Unione dei 5 Reali Siti” da me presieduta sino a fine mandato del 2021.

Da responsabile ho dovuto affrontare decisioni difficili, che richiedevano molteplici competenze, sempre coadiuvata dal vicepresidente Annito Di Pietro (oggi con l’incarico di Presidente) e da altri validi componenti il Direttivo, avvicendatisi nel corso degli anni a beneficio dell’equilibrato rapporto interpersonale e della conseguente organizzazione.

Proprio la rivisitazione dei tanti progetti attuati nel tempo rievoca gli appuntamenti realizzati, i problemi individuati, le soluzioni proposte, le difficoltà approfondite, in più offre anche l’opportunità del giudizio autocritico.

Quest’anno segna un piccolo giro di boa nella storia della sede entrata nel RUNTS (Registro Nazionale del Terzo Settore) e, di conseguenza, apre all’insegna della volontà di una presenza ancor più operosa sull’orizzonte ampio e articolato della realtà territoriale.

Sin dagli anni ’70 le Università della Terza Età e successivamente l’Unitré hanno perseguito due importanti obiettivi che rappresentano un grande patrimonio, motore di sviluppo individuale e del territorio: quello della cultura, prerogativa dei docenti e quello dell’Accademia di umanità, prerogativa degli studenti.

Questi ultimi non utenti passivi, ma associati partecipano alla vita attiva della loro sede attraverso la frequenza ai corsi, l’interesse al sociale e al territorio. Lo Stato italiano, accogliendo il concetto di formazione lungo tutto l’arco della vita, con le direttive dell’Unione europea, che ha proclamato il 2012 anno dell’invecchiamento attivo e della solidarietà delle generazioni, favorisce la formazione culturale permanente e continua, riconoscendo alle Università della Terza Età un ruolo strategico all’interno delle politiche sociali.

L’educazione permanente è uno dei tratti più sperabili del futuro socio pedagogico dal quale siamo attesi e l’Unitré rappresenta una caratteristica dilatazione del principio dell’apprendimento come potenzialità continua della personalità.

Per crescere e maturare nella personalità abbiamo bisogno di “spazio”, di prendere contatto con la natura, gli oggetti, le persone. Esiste uno spazio formato dalla famiglia e dalla casa (spazio privato). Esiste inoltre uno spazio nel quale l’uso dei beni che vi si trovano è regolato da leggi da rispettare (spazio di relazione), ci mette a contatto con altre persone e con ogni genere di beni materiali.

Il processo di trasformazione attuato in questi anni ha soprattutto ampliato e arricchito gli spazi di partecipazione alla vita sociale, ma, nel contempo, gli stessi sono puntualmente documentati dalla solitudine dell’uomo nella società del benessere e dal distacco fra le generazioni.

L’Unitré affronta il problema della comunicazione intergenerazionale ed è un progetto di vita che dona, in particolare alla terza età, la gioia di ritornare ad essere protagonista. Nel suo logo la “U” stilizzata e la cifra romana “III” accanto alla lettera “E” stanno a significare Universalità, Umanità, Umiltà e Unione di Tre Età.

Il convegno di domenica 16 aprile, presso la Casa di accoglienza “Oasi di Betania” nel territorio di Lucera, nasce dal desiderio di un colloquio aggiornato, dalla volontà di un servizio che documenti con agilità e ampiezza la speranza di acquisire insieme più costruttivi orientamenti.

Secondo consuetudine, il programma è rimasto inalterato: alle ore 9 l’accoglienza, alle 9,30 il saluto del presidente Annito Di Pietro e quello del sacerdote don Giovanni Mace. Nella relazione introduttiva ai lavori mi sono soffermata sulle prerogative, la filosofia e le finalità dell’educare, formare, informare, fare prevenzione nell’ottica di un’educazione permanente, ricorrente, rinnovata e di un invecchiamento attivo.

Inoltre, come promuovere la ricerca, aprirsi al sociale e al territorio, operare un confronto e una sintesitra le culture delle precedenti generazioni e quella attuale al fine di realizzare un’Accademia di umanità che evidenzi l’essere oltre che il sapere.

Gli interventi organizzativi dei presidenti di Lucera, Giuseppe Lembo, di Andria, Maria Rosaria Inversi, di Sannicandro G., Rosa Ricciotti, degli insegnanti e studenti, nella loro qualità innovativa, hanno sottolineato l’importanza della frequenza all’Unitré, che rigenera le relazioni, promuove condivisione e mutualità.

Alle ore 12,30 il folto gruppo dei presenti ha partecipato alla S. Messa, celebrata da don Giovanni Mace, accompagnata dal coro “Unitré dei 5 Reali Siti” diretto da Loredana Maffei e Adriana Torraco. L’incontro conviviale del pranzo è avvenuto in un clima di serena armonia e amicizia.

Alle ore 16,00 si è svolto il concerto della Corale e di seguito il ballo di gruppo e ginnastica presentato dall’insegnante Antonella Cassanelli. La toccante declamazione di poesie da parte di Adelina Tarantino, Annito Di Pietro, Ripalta Guerrieri e Savino Luce ha portato a felice compimento la giornata.

Pres. Annito di Pietro, L’Associazionismo dei 5 Reali Siti

A cura del Pres. Annito di Pietro.

L’argomento cultura è stato più volte trattato dal sottoscritto e affrontarlo continua a essere molto arduo. La cultura di un popolo, si sa, è l’insieme delle sue tradizioni, del sapere scientifico, letterario e storico. Raccontare, descrivere e fare l’analisi in questo campo è avventuroso e difficile, soprattutto per il nostro territorio.

Cercherò nel modo migliore di consegnare alla stampa le mie riflessioni a riguardo. Un noto ministro della Repubblica Italiana pronunciò una frase rimasta famosa a tutti noi: “Con la cultura non si mangia”. Probabilmente è vero. Prima di tutto bisogna dire che il nostro è un paese relativamente giovane.

Per delineare la sua identità storica, per scoprirne le radici e le caratteristiche che ne hanno segnato lo sviluppo sociale e culturale dobbiamo partire dall’inizio del XVII secolo, quando il vasto territorio di Orta fu acquistato dai Gesuiti che edificarono il convento e la Chiesa di S. Maria delle Grazie con attorno il primo nucleo di abitanti.

Se vogliamo, però, datare con più precisione la nascita di Orta, dobbiamo risalire al 1769, quando i Gesuiti vennero espulsi dal Regno di Napoli e i lori possedimenti annessi al patrimonio della Corona. Pochi anni dopo, nel 1774, sul consiglio del ministro Bernardo Tanucci, il re Ferdinando IV vi insediò cinque colonie: Orta, Stornara, Stornarella, Ordona e Carapelle, i cosiddetti Cinque Reali Siti.

Quattrocentodieci braccianti nullatenenti (dei quali centocinque destinati a Orta), provenienti da una ventina di comuni del Nord barese nonché dell’Appennino Dauno, del Gargano, degli Abruzzi, e dell’Irpinia, andarono a popolare questi nuovi centri. Si tratta di popolazioni con culture diverse che hanno influenzato e dato vita al dialetto ortese, a tradizioni e a modi di comportarsi.

Possiamo definire Orta un paese interclassista, interculturale, accogliente e ospitale. Tutto questo continua tutt’ora con l’immigrazione che si contrappone a una continua emigrazione verso il Nord Italia e l’estero per ragioni di lavoro. Il 14 giugno 1806 Giuseppe Bonaparte innalzava Orta a rango di Comune.

Negli anni cinquanta e sessanta del Novecento la frenesia del nuovo condusse le varie amministrazioni comunali e le varie autorità, anche ecclesiastiche, a trasformare l’architettura dell’antica Orta, demolendo la suggestiva chiesa gesuitica, il vecchio municipio, il vecchio carcere, il vecchio borgo con la relativa piazzetta che si raggiungeva attraversando un arco storico di epoca romantica su cui si ergeva un antico palazzo.

Alla luce dei fatti possiamo affermare che, mi dispiace dirlo, è mancato l’amore e il rispetto per ciò che i nostri avi ci avevano tramandato. Per non parlare, poi, delle nostre tradizioni religiose che sono state assai ridotte, se non addirittura cancellate. Tutto questo ha modificato e falsato il nostro modo di essere, la nostra cultura.

Ad ogni modo, a tutte queste negatività si contrappone la presenza di molte associazioni culturali che rappresentano il fiore all’occhiello della nostra città: l’associazione “Studi Storici dei Cinque Reali Siti”, quella de “L’Ortese”, “l’Unitre”, la “Pro Loco”, il circolo “Agorà”. Queste associazioni svolgono attività meritorie tanto da ricevere gratiticazioni e riconoscimenti da parte delle autorità locali.

Una delle più antiche, e forse la prima, è l’associazione culturale “Studi Storici dei Cinque Reali Siti”, nata intorno agli anni sessanta del Novecento e attualmente presieduta dalla sig.ra Antonietta De Leo. Bisogna ricordare, inoltre, la figura di Michele Fabbiano, venuto a mancare recentemente, che con il suo impegno ha dato lustro e vigore all’associazione con la formazione di una discreta biblioteca di libri antichi e oggetti vari.

L’associazione della “Pro Loco” si va distinguendo negli anni e, con alterna fortuna, presenta varie iniziative come il carnevale dei bambini e il falò dell’Immacolata, seguite con entusiasmo dalla popolazione ortese e in particolar modo dai bambini. Le attività parrocchiali non sono da meno e, in vari modi, contribuiscono all’arricchimento culturale dei propri parrocchiani. Don Ignazio Pedone, ex-parroco del SS. Crocifisso, con la collaborazione di molti giovani, ha dato vita durante la Settimana Santa a riti sacri, culminanti a sera con la rappresentazione teatrale “la Passione di Cristo”.

Il coinvolgimento della popolazione è sempre stata grande perché la messa in scena si svolge per le vie del paese. Anche la parrocchia di BVM Addolorata può vantare grandi eventi come la tradizionale festa patronale in onore di Sant’Antonio da Padova e la festa di tutti i santi, con l’annessa commemorazione dei defunti.

Ed ora mi sia concesso di parlare di due associazioni: l’associazione culturale “L’Ortese” e “l’Unitre dei 5 Reali Siti”. La prima nasce a Orta Nova nel 2003 per volere di un gruppo di professionisti che intendono raggiungere obiettivi culturali mediante incontri, presentazione di libri, dibattiti, mostre che mettano in vetrina gli ortesi e i loro meriti, ai più sconosciuti. La “Settimana della Cultura” è un evento in cui vengono presentate opere artistiche

(dipinti, sculture, fotogra?e) e letterarie. La suddetta associazione ha inoltre istituito un riconoscimento, “L’Ortese nel mondo”, denominato poi “Premio Carolina Pugliese” ora “Il Seminatore”, tramite cui si premiano le eccellenze dei Reali Siti, sparse nel mondo. Un soddisfacente successo ha riscosso, e continua a farlo, il periodico “Lo Sguardo sui Reali Siti” dove vengono riportati avvenimenti culturali e notizie di rilievo, racconti e curiosità sul nostro territorio.

Il progresso in campo scientifico e medico dona all’umanità una vita media allungata che potrebbe trasformarsi in un sentiero di solitudine, d’emarginazione e di non autosufficienza ma grazie alle iniziative dell’Unitre può essere vissuta in serenità: attraverso i frequenti incontri si generano relazioni, condivisioni di pensiero e punti di vista, oltre che di arricchimento culturale. In poche parole, come spesse volte è stato detto “L’Unitre insegna l’arte di invecchiare bene”.

Tutto questo è a difesa della reputazione del cittadino ortese, persona dignitosa, pacifica, accogliente, rispettosa e laboriosa contrariamente a quanto la carta stampata racconta. Un pensiero e qualche riflessione meritano le associazioni combattenti, come l’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), l’ANCR (Associazione Nazionale Combattenti e Reduci) e l’A.N.F.C.D.G. (Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra).

In queste associazioni, con il passare degli anni, sono venuti meno i soci, portando queste realtà quasi alla scomparsa e la cosa risulta tangibile se si pensa all’assenza dei cittadini durante le manifestazioni e le ricorrenze a livello nazionale. Pertanto, prendo spunto da queste ri?essioni per invitare i figli, i nipoti, i pronipoti e i simpatizzanti ad autoconvocarsi e a far rinascere tali associazioni.

La mia rivista “Lo Sguardo” racconta la storia di tanti eroi ortesi, morti per difendere la Patria, allo scopo di creare attrazioni, convegni e iniziative per risvegliare l’amor patrio. Quando progetto iniziative di tal fatta, penso sempre ai più giovani, perché loro sono il futuro. I nostri eroi, i nostri fratelli caduti per la Patria, aspettano un risveglio dei cittadini ortesi per ricordarli e soprattutto non dimenticarli.

Con questa mia riflessione certo non voglio cancellare o omettere i pubblici fatti di cronaca avvenuti negli ultimi anni, ma è bene mostrare e parlare anche di un altro volto di Orta Nova, terra generosa, ricca di frutta, ortaggi, frumento e uva, nonché di tanti uomini, donne e giovani che rappresentano il fiore all’occhiello del nostro territorio. Tutto questo è fonte viva che dà e semina cultura per la nostra gente.