Guerra Russia-Ucraina, un conflitto nel cuore dell’Europa

000

A cura di Franco Luce

È davvero tanto difficile definire il regi me politico instaurato in Russia da Vladimir Putin, attualmente l’uomo più potente del mondo. Ora, l’Europa in particolare, ha l’obbligo attraverso i su oi governanti, di immaginare e studiare quali conseguenze sociali e politiche hanno spinto il dittatore Putin ad invadere le fertili pianure dell’Ucraina.

Sarebbe anche importantissimo conoscere quali sono le eredità politiche, culturali e istituzionali del passato che
ancora plasmano la società e il mondo politico russo. Libri di importanti rilievi geo-politici, offrono il ritratto di un paese che è poco conosciuto nelle sue dinamiche interne, ma che è un attore primario nello scenario geopolitico mondiale, dalla guerra al terrorismo in Cecenia, (e non sarà certamente l’ultimo), al conflitto con l’Ucraina iniziato con l’invasione della Crimea.

Noi europei siamo stati degli ingenui a credere che la fine della Guerra fredda, con la caduta del muro di Berlino rendesse le guerre europee sempre più improbabili. Ma stiamo invece constatando che le due maggiori potenze del mondo euro-atlantico (Russia e Stati Uniti) stanno portando avanti una guerra per procura in Ucraina, nel cuo-
re dell’Europa.

Quali sono i reali motivi del conflitto? Quanto contano il carattere di Putin e quello di Zelenskyj? Le sanzioni produrranno l’effetto desiderato o rischiano invece di provocare danni soprattutto all’Europa? Siamo alla vigilia di una guerra che si estenderà all’intero continente? Sarà ancora possibile riunire tutti gli attori del dramma al tavolo della pace? Lo abbiamo creduto ed eravamo convinti della definitiva fine della Guerra fredda in particolare dopo lo storico abbattimento del muro di Berlino.

Avevamo anche creduto che dopo la brutta esperienza e i danni provocati dalla seconda guerra mondiale con i suoi oltre 60 milioni di morti, si sarebbe naturalmente modificata la geopolitica delle grandi potenze. Pensavamo che non avrebbero più vissuto in un clima di reciproca diffidenza e che gli strateghi delle due parti non avrebbero trascorso gran parte del loro tempo fra piani offensivi e difensivi.

Ora ci accorgiamo di aver commesso gravissimi errori di valutazione. Le due maggiori potenze (Russia e Stati Uniti) continuano a vivere nella convinzione che vi è sempre un nemico e che occorre continuamente preparare il Paese ad affrontarlo e se mai distruggerlo. Per queste due potenze e mi auguro che non si aggiunga una terza (la Cina), esiste sempre un altro Paese che diventa, anche contro la sua volontà, la causa del conflitto.

Il Paese scelto, in questo caso, è l’Ucraina. Stiamo parlando di politica internazionale, vale a dire di un mondo in cui gli Stati hanno interessi competitivi, ambizioni aggressive, sospettosi timori e spregiudicati argomenti. Una persona di cui ho molta stima, l’ambasciatore Sergio Romano esperto di politica internazionale, descrive così Putin: “Sappiamo oramai che Putin non è mai stato comunista, anzi detesta Lenin e ritenendosi patriota gli rinfaccia, come sappiamo, la pace di Brest Litovsk, il trattato del marzo 1918 con cui gli imperi centrali tolsero alla Russia zarista territori abitati da 56 milioni di persone.

Putin, ama il suo Paese e vorrebbe che la Russia continuasse ad avere nelle relazioni internazionali lo status di grande potenza come ai tempi dell’Unione Sovietica. Nel 2002 nel vertice atlantico di Pratica di Mare, un uomo come Vladimir Putin fu accettato da George W. Bush, da Silvio Berlusconi e da altri per una dichiarazione congiunta contro il terrorismo.

Questa pace fasulla, russo-americana, come sappiamo, durò sino a quando Washington preferì permettere che i
Paesi dell’Europa centro-orientale (ex-satelliti dell’URSS) entrassero nella NATO, creata per combattere la Russia comunista. Da allora Putin ha cominciato a comportarsi come se le nuove democrazie dell’Europa centro-orientale fossero i suoi nemici, inoltrando in quei paesi agenti sabotatori nella democrazia occidentale.

Potrebbe essere Zelenskyj un uomo capace di creare migliori rapporti con le democrazie e i Paesi vicini della Europa centro-orientale? Volodymyr Zelenskyj è un attore che ha conquistato il suo pubblico con una serie televisiva il cui protagonista è un insegnante, che denuncia casi di corruzione, alquanto frequenti nel suo Paese.

Il programma piacque al pubblico, dette il suo nome a un movimento politico e quando Zelenskyj, nel 2019, decise di candidarsi alle elezioni per la presidenza della Repubblica, i suoi connazionali lo elessero al ballottaggio con il 73% dei voti. Fu sicuramente una scelta democratica di un popolo che la sua classe dirigente aveva esasperato, deluso e impazientito. A questa scelta del popolo ucraino, la Russia risponde oltrepassando in armi i confini dove aveva già creato delle teste di ponte con movimenti filorussi.

L’Occidente risponde con le sanzioni per persuadere l’avversario a correggere la sua politica, non solo, ma con l’aspettativa, più o meno esplicita, di un radicale cambio di regime, vale a dire la sollevazione del popolo contro il proprio governo. Però, non sempre le sanzioni producono l’effetto desiderato e in molti casi finiscono per provocare danni e inconvenienti, colpendo anche i Paesi che le hanno imposte. Il resto, è storia recente alla quale assistiamo ogni giorno con i nostri mass-media, e credo che nessuno (per ora) possa conoscere l’esito di questo conflitto che ogni giorno allarga i propri confini.

Avevamo creduto, che la morte del Partito comunista sovietico e la dissoluzione dell’URSS nel 1991 avrebbero dovuto aprire un capitolo nuovo nella storia delle loro relazioni internazionali, ma i pregiudizi, quando sono radicati nella memoria dei popoli, scompaiono lentamente, soprattutto se i Paesi ricorrono all’arma delle sanzioni. Pare che, a mio modesto parere, America e Russia sono entrambe orfane della Guerra Fredda, generando periodicamente sussulti di rivendicazioni geopolitiche, dovute sicuramente alla definitiva morte del comunismo, loro originaria missione.

Gli Stati Uniti non sono più custodi della democrazia, campioni della libertà, baluardo della civiltà contro il pericolo rosso. Mentre la Russia non è più la nemica di un liberismo sfrenato e inumano e l’annunciatrice di una nuova giustizia sociale. Paradossalmente anche gli Stati Uniti, come la Russia, sono alla ricerca di una nuova identità. Credo o forse me lo auguro che, seppure lunga la strada per arrivare ad una pace o ad un compromesso, avrà la sua conclusione e sarà la deterrenza nucleare ad imporla. Di un esito sono certo: “Saranno diversi gli at-
tuali confini”.

 

Ryanair, l’estate pugliese con 6 rotte in più e 500 milioni di investimenti

000

Ryanair ha presentato oggi nella sede della Presidenza della Regione Puglia un importante operativo estivo per la Puglia, con 72 rotte, tra cui 6 nuove rotte per Breslavia, Dublino, Kaunas, Poznan, Skiathos e Venezia, e oltre 770 voli settimanali da/per Bari e Brindisi.

La compagnia inoltre baserà 5 aeromobili in Puglia per l’estate 2023 con un investimento di 500 milioni di dollari e supporterà 150 posti di lavoro altamente retribuiti per piloti, personale di cabina e ingegneri, con un indotto di oltre 4.200 posti di lavoro totali. Secondo le stime aziendali si prevedono oltre il 60% di crescita rispetto al periodo pre-Covid e 5,5 milioni di passeggeri da/per la nostra regione.

“I vettori low cost hanno contribuito in modo straordinario alla crescita della rete aeroportuale pugliese e, con essa, all’affermazione del brand Puglia sul mercato turistico internazionale – ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano -. Se la Puglia, oggi più che mai, è una tra le più importanti top destination lo è anche per la capillarità dei collegamenti che Aeroporti di Puglia e le compagnie aeree, in questo caso Ryanair, hanno messo a disposizione dell’industria turistica pugliese.

Un patrimonio di opportunità realizzate, frutto di scelte strategiche condivise dalla Regione Puglia che ha riguardato anche il potenziamento delle infrastrutture aeroportuali e la qualificazione dei servizi, così come l’interconnessione tra rete aeroportuale, ferrovie e viabilità, che non può essere disperso, ma che, anzi, abbiamo il dovere di salvaguardare affinché si possano realizzare nuovi progetti e occasioni di sviluppo indirizzate a mercati internazionali a cui la Puglia saprà guardare. Solo così potremo dare linfa vitale a ulteriori iniziative imprenditoriali che rafforzino l’appeal di un territorio con pochi eguali per dinamicità, bellezza e storia”.

“Una Puglia sempre più internazionale, vicina al mondo e facilmente raggiungibile – ha dichiarato l’assessore regionale al Turismo, Gianfranco Lopane -. Rinsaldiamo oggi la partnership con Ryanair per la stagione estiva 2023 con sei nuove rotte che generano nuovi posti di lavoro e importanti ricadute economiche. Una collaborazione di successo che ha contribuito ai risultati record registrati sui flussi turistici nella nostra regione e che ora rinnoviamo con l’obiettivo di garantire servizi sempre più moderni ai pugliesi e a chi sceglie le nostre destinazioni. Superando il primato del 2019, i  passeggeri movimentati dai nostri aeroporti sono stati oltre 9 milioni nel 2022, con un aumento di circa 12,5 punti percentuali.

La crescita ha caratterizzato anche i flussi internazionali con un incremento complessivo dell’8% sul pre-pandemia. Proprio l’incoming estero ha trainato la ripresa del turismo: nei mesi di maggio e ottobre scorsi, i turisti stranieri in Puglia sono stati il 52% del totale, superando quelli italiani. Questo traguardo è per la Regione Puglia un punto di partenza che testimonia gli investimenti nello sviluppo dei collegamenti aerei, l’ottimo lavoro di Aeroporti di Puglia e la stretta collaborazione istituzionale in Regione e con i Comuni. Una sinergia che si rafforzerà ulteriormente per migliorare l’offerta turistica complessiva”

“Oggi è stato presentato un ricco programma di collegamenti aerei estivi tra gli aeroporti di Bari e Brindisi e il resto d’Italia e di Europa, che mette in evidenza come la Puglia sia una meta turistica sempre più ambita ma soprattutto come Aeroporti di Puglia sia ritenuta una società affidabile da un vettore del calibro di Ryanair – ha evidenziato l’assessore regionale ai Trasporti e alla Mobilità sostenibile, Anita Maurodinoia -.

La Regione ha investito, e continuerà a farlo, sul potenziamento infrastrutturale di tutti gli aeroporti regionali e sulla riqualificazione delle strutture land side, prestando attenzione a interventi per il miglioramento dei sistemi di sicurezza e di gestione del traffico aereo e anche per la mitigazione del rischio ambientale. Al servizio dell’utenza, in particolare dei turisti, si lavora per incrementare i collegamenti intermodali di ultimo miglio e i servizi TPL di linea verso i centri urbani. Non mancano e non mancheranno investimenti diretti a potenziare il settore e le infrastrutture aerospaziali in un’ottica di rafforzamento della progettazione e del trasporto aereo, nonché di iniziale elaborazione e sperimentazione del trasporto spaziale (suborbitale, spaziale e degli aeromobili a pilotaggio remoto).”

“Quella ormai alle porte si preannuncia come una nuova straordinaria stagione per gli aeroporti di Bari e Brindisi – ha affermato il presidente di Aeroporti di Puglia, Antonio Maria Vasile -. In questo scenario, Ryanair si conferma un partner commerciale di assoluto valore: i nuovi collegamenti annunciati oggi, che si aggiungono ai tanti ormai consolidati nel tempo, ci permettono di offrire un network di destinazioni che coprono tutti i più importanti mercati nazionali e internazionali. Il nostro impegno è sempre stato quello di garantire la mobilità dei pugliesi, ma anche il più ampio ventaglio di mercati, così da alimentare e supportare il nostro Sistema turistico.

L’annuncio odierno, tuttavia, non va considerato come l’ennesimo traguardo di una collaborazione che affonda le sue radici nel tempo. Rappresenta per Aeroporti di Puglia, così come per Ryanair, l’inizio di una stagione all’insegna dello sviluppo e di nuovi obiettivi da raggiungere. Vogliamo garantire alla Puglia e ai pugliesi, le migliori opportunità di viaggio, che siano di studio, di lavoro piuttosto che di svago, e per questo ci impegniamo a migliorare ancor di più quanto di buono abbiamo sin qui realizzato. Vogliamo supportare il nostro sistema industriale garantendo collegamenti che favoriscano l’export del Made in Puglia, certi di contare, come è sempre stato sino ad ora, sulla vicinanza della Regione Puglia e sul prezioso lavoro dei nostri dipendenti e sulla qualità delle nostre infrastrutture su cui investiamo quotidianamente.”

Il Direttore del Commerciale di Ryanair, Jason McGuinness, ha dichiarato: “In qualità di compagnia aerea n. 1 in Italia, Ryanair è lieta di annunciare il più grande operativo di sempre per la Puglia per l’estate 2023, con 6 nuove rotte verso destinazioni interessanti, tra cui Breslavia, Dublino, Kaunas, Poznán, Skiathos e Venezia, offrendo ai clienti pugliesi una scelta ancora più ampia per le loro vacanze estive alle tariffe più basse d’Europa. Con 5 aeromobili basati in Puglia – che rappresentano un investimento di 500 milioni di dollari e sostengono 4.200 posti di lavoro altamente retribuiti nell’indotto – Ryanair continua a garantire più traffico, più posti di lavoro e tariffe più basse di qualsiasi altra compagnia aerea per l’Italia ed in Europa. Per consentire ai nostri clienti e ai visitatori da/per la Puglia di prenotare la loro fuga estiva alle tariffe più basse, stiamo lanciando una promozione speciale con posti disponibili a partire da soli 29,99 euro per viaggi tra aprile e ottobre 2023, che può essere prenotata su Ryanair.com.”

(Comunicato stampa Regione Puglia)

Iveco Bus, inaugurazione a Foggia il 18 aprile dei bus CNG

000

Sarà inaugurato il 18 aprile alle 10.30 all’interno dell’area dell’impianto  foggiano Fiat Power Train in zona Asi il nuovo stabilimento Iveco Bus di Iveco Group di Foggia.

Iveco Bus ha fatto della transizione ecologica la sua missione, sviluppando CNG come trasmissione alternativa al petrolio e bus elettrici. Gli autobus con motori a gas naturale sono più silenziosi e senza emissioni di particelle.

La leadership di Iveco Bus nella propulsione a gas naturale è dimostrata da una presenza globale sui mercati pubblici e privati.

(Comunicato stampa Iveco Bus di Foggia)

Regione Puglia, istituito l’Osservatorio Digitale

000

Il percorso di redazione del documento strategico regionale di Agenda Digitale della Puglia, #PugliaDigitale2030, avviato lo scorso febbraio con l’istituzione di uno specifico Gruppo di lavoro interdipartimentale, si arricchisce oggi di un apposito Osservatorio.

La Giunta regionale ha infatti deliberato la costituzione dell’Osservatorio regionale dell’Agenda Digitale, che sarà istituito dal Gruppo interdipartimentale (composto dalla Direttora del Dipartimento Sviluppo Economico, dal Dirigente della Sezione Trasformazione Digitale, dal Responsabile per la Transizione Digitale, dal Presidente di ARTI – Agenzia regionale per la tecnologia e l’innovazione, dal Direttore Generale  di PugliaSviluppo e dal Direttore Generale di InnovaPuglia S.p.A.) e che avrà il compito di svolgere attività di osservazione, raccolta, monitoraggio e analisi di dati relativi al sistema IT pugliese, nonché raccogliere i bisogni delle imprese e delle Pubbliche Amministrazioni pugliesi nei vari settori, dalla sanità alla finanza, dalle infrastrutture alla scuola all’industria manifatturiera ecc. .

L’Osservatorio regionale dell’Agenda Digitale pugliese sarà presieduto dall’Assessore allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci, e costituito da venti componenti esperti: sei componenti del Gruppo di lavoro interdipartimentale; un rappresentante di ANCI Puglia; un rappresentante di UNIONCAMERE Puglia; un rappresentante del CURC Puglia – Comitato Regionale di Coordinamento Universitario; un rappresentante del settore della ricerca non universitaria, nonché di Centri di Competenza ad alta specializzazione (MedITech Competence Center I 4.0); un rappresentante dell’Ufficio Scolastico Regionale pugliese; un rappresentante degli Istituti Tecnici Superiori regionali; due rappresentanti dei distretti tecnologici pugliesi attivi nel settore delle tecnologie informatiche (Dhitech Scarl, Distretto Produttivo dell’Informatica); un rappresentante dei Poli europei di innovazione Digitale, tre  rappresentanti del partenariato economico e sociale istituito per la gestione dei fondi europei (PES), di cui uno in rappresentanza del Forum de terzo settore, uno in rappresentanza delle associazioni datoriale ed uno rappresentativo delle organizzazioni sindacali; un rappresentante degli Enti non a scopo di lucro attivi in ambito ICT; un rappresentante delle Associazioni di cittadinanza attiva.

La partecipazione dell’Osservatorio è a titolo gratuito, senza oneri per l’Amministrazione: “L’istituzione dell’Osservatorio regionale del Digitale in Puglia – ha dichiarato Delli Noci – rappresenta un importante strumento di partecipazione che ci consente di coinvolgere direttamente le pubbliche Amministrazione e le imprese, di conoscerne le reali esigenze e di migliorare l’efficacia delle decisioni.

L’Osservatorio è un uteriore tassello che si aggiunge all’istituzione del Gruppo di lavoro interdipartimentale che ha il compito di lavorare su una proposta di documento programmatico in grado di definire le strategie per le competenze digitali, le infrastrutture digitali sicure e sostenibili, la trasformazione digitale delle imprese, in particolare delle micro, piccole e medie imprese, la digitalizzazione dei servizi pubblici e di individuare gli interventi regionali di promozione e sostegno dei settori legati alla filiera ICT, razionalizzando e ottimizzando le risorse finanziarie disponibili. In quest’ottica, monitorare il settore sarà fondamentale”.

(Comunicato stampa Regione Puglia)

5RS, I luoghi della cultura nei 5 Reali Siti

archivio-5-reali-siti

di Alfonso Maria Palomba

Ho detto altrove come la cultura possa e debba diventare centrale nella prospettiva del futuro e nella visione politica dello sviluppo territoriale, in quanto è, ad oggi, l’unica via possibile per creare le condizioni non solo per cementare il foedus intercomunale, incarnatosi nella storia dell’“Unione dei Comuni dei 5 Reali Siti”, ma anche la crescita comprensoriale in termini turistici ed economici.

Purtroppo, è un’idea, questa, che stenta a farsi strada, perché spesso si antepone la cultura dell’intrattenimento (gestita da questa o da quella associazione) a quella che si trasforma tout court in uno strumento aperto e dinamico, in grado di rielaborare effettive proposte alternative di rinnovamento, incidendo, da un lato, sulle strutture economiche e sociali, dall’altro, sul modo di essere della gente.

Per fare tutto questo, occorre che si aprano al più presto tutti i luoghi della cultura presenti nei cinque comuni e che si dia a tutti, ricercatori e non, la possibilità di potervi accedere tranquillamente. Ortanova e Stornarella in primis, ma anche Stornara, Carapelle ed Ordona, hanno un patrimonio archivistico invidiabile, che merita di essere esplorato e studiato a fondo: questo comporta che le amministrazioni comunali – absit iniuria verbis (l’offesa sia lontana dalla parola) – possano, per non dire debbano, al più presto trovare le risorse adeguate, gli
operatori necessari e i locali idonei, per trovare una sistemazione logistica a tutte le loro carte d’archivio.

In quelle carte c’è tutta la storia dei cinque paesi, ci sono le mille difficoltà incontrate dalle cinque comunità, a far
data dalla loro nascita e no ai nostri giorni: è davvero un peccato che tutto debba rimanere nel chiuso di qualche magazzino impolverato, dove nessuno può mettere piede. Gli archivi storici meritano più attenzione, prima che l’umidità cancelli ogni traccia!

Un primo passo fu fatto ormai più di dieci anni fa, quando, grazie ad un nanziamento della Regione Puglia (cfr. Progetto “A5RS”), furono riordinati per la prima volta gli archivi comunali dei cinque comuni, compiendo una “bella” operazione di valorizzazione della memoria, della storia e delle tradizioni locali, a suggello della quale giunse, nel marzo 2011, una preziosa pubblicazione, curata da Maria Di Meo e Luigi P. Marangelli ed intitolata “Archivi storici dei Cinque Reali Siti (Foggia, Editrice Parnaso, 2011)”.

Un vero e proprio donum per le comunità dell’“Unione”, una specie di prezioso catalogo dell’esistente, una sorta di filo d’Arianna capace di consentire la fruizione (da parte di ricercatori, storici, studenti, insegnanti ed altri) della documentazione che nel tempo aveva acquisito un interesse storico.

Orbene, oggi si tratta di continuare il lavoro avviato, dando vita ad una seconda fase dell’iniziativa, quella della disponibilità del patrimonio archivistico, per incentivare la consultazione e la ricerca, individuando locali
ampi e luminosi, in cui ci si possa sedere per prendere appunti e per studiare.

Analogo discorso vale per le biblioteche, perché, se Atene piange, Sparta non ride. Già mi par di sentire, a questo punto, l’omerica risata degli “profeti” della tecnologia, per i quali, così come ebbe a dire dal podio un ex-sindaco di Carapelle, le biblioteche possono essere tranquillamente chiuse, considerato che con un semplice clic è possibile oggi raggiungere qualsiasi tipo di informazione su internet.

Inorridisco ancora nel ricordare quelle parole! Di certo, però, la biblioteca di oggi non può più essere concepita come un tempo, ma va ripensata in termini moderni ed innovativi: essa, infatti, non è solo il luogo deputato alla lettura, ma è anche “contenitore”/centro di animazione sociale e culturale, “struttura polivalente”, capace di rispondere alle domande e ai bisogni dell’utenza territoriale.

Questo signica, però, investire nella cultura, che non può essere più la “cenerentola” dei bilanci comunali.
Hoc in votis. Almeno per chi ha a cuore la crescita e lo sviluppo.

Giovani, al via i primi nodi di Galattica della Regione Puglia

Sono sessanta i primi Nodi della Rete Galattica pensati con e per le giovani e i giovani pugliesi, che vogliono costruire il proprio progetto di vita ed essere protagonisti del futuro delle proprie comunità.

Sessanta luoghi fisici pronti ad accogliere servizi per l’informazione, l’accompagnamento e il supporto all’attivazione, sessanta spazi in cui informarsi, apprendere, scoprire talenti e attitudini e dove cogliere le sollecitazioni possibili in un gruppo tra pari.

A presentare l’avvio della rete, questa mattina presso la Fiera del Levante, Alessandro Delli Noci, Assessore alle Politiche Giovanili della Regione Puglia, Serena Angioli, dirigente Agenzia Italiana per la Gioventù, Gianna Elisa Berlingerio, Direttrice del Dipartimento Sviluppo Economico, Antonella Bisceglia, Dirigente Sezione Politiche Giovanili.

Presenti all’iniziativa oltre 200 partecipanti tra sindaci e funzionari comunali – che hanno firmato il Manifesto dei Valori delle Politiche Giovanili – esponenti di associazioni giovanili e del partenariato economico e sociale.

A guidare questo processo saranno degli Youth Worker, giovani professionisti e animatori di comunità in grado di sollecitare e mettere in rete le risorse del territorio, far emergere i talenti inespressi e generare scambi di pratiche e di esperienze.

Tra le attività previste, un percorso sperimentale di Servizio Civile Regionale per il coinvolgimento di giovani volontari nella diffusione e nello sviluppo delle attività dei nodi di Galattica.

“Siamo una comunità che oggi ha dimostrato di essere unita nella costruzione di Politiche giovanili in grado di soddisfare le reali esigenze delle ragazze e dei ragazzi pugliesi – ha commentato l’assessore alle Politiche giovanili, Alessandro Delli Noci -. È la prima volta che le amministrazioni comunali concorrono, insieme alla Regione Puglia, alla realizzazione delle politiche giovanili, un fatto importante di cui essere fieri e responsabili.

I Nodi della Rete Galattica, nata dagli spunti emersi dal processo partecipato che ha coinvolto oltre 4000 giovani, sono spazi di comunità e di scambio che si arricchiscono di elementi virtuali ma che sono concreti, tangibili, pensati per soddisfare la richiesta di partecipazione dei giovani e delle giovani pugliesi. Un’occasione per fornire loro le informazioni di cui hanno bisogno, per far conoscere le opportunità e gli strumenti, per far vivere loro delle esperienze di formazione, per progettare e sperimentare.

Tutto questo sarà fatto tra pari, grazie alla presenza degli Youth Worker Galattici, giovani professionisti in grado di facilitare l’apprendimento e lo sviluppo personale e sociale dei giovani. Un ponte – ha concluso Delli Noci – per raggiungere i ragazzi e le ragazze di Puglia usando il loro linguaggio e gli strumenti a loro più consoni. Ringrazio i comuni pugliesi per aver colto e accolto questa opportunità con tanto entusiasmo, ringrazio le associazioni giovanili e lo staff delle Politiche giovanili per aver reso questo progetto così partecipato e capace di coinvolgere settori e agenzie regionali”.

“L’Agenzia Italiana per la Gioventù – ha dichiarato Serena Angioli, dirigente dell’area Direzione generale dell’Agenzia Italiana per la Gioventù – partecipa al lancio della rete Galattica della Regione Puglia e riconosce l’importanza del processo partecipativo attivato e finalizzato alla definizione e valorizzazione delle politiche giovanili nella Regione. In particolare l’Agenzia apprezza la scelta di valorizzare in questo percorso gli youth worker che ricoprono un ruolo importante nell’accompagnare gli Enti locali, attivare i giovani e creare un collegamento tra le realtà territoriali, quelle regionali e quelle europee. Su questi temi, in particolare sulla connessione con le politiche europee, l’Agenzia è molto attiva e impegnata. La Regione Puglia e l’Agenzia Italiana per la Gioventù svilupperanno ulteriori azioni nel campo della formazione, della mobilità europea e della partecipazione giovanile, che consentiranno di dare attuazione al protocollo d’intesa siglato tra i due Enti”.

“L’impegno della Regione Puglia e dei Comuni pugliesi – ha dichiarato Gianluca Vurchio, vice presidente ANCI Puglia – ci permette di concretizzare il grande lavoro fatto sulle Politiche giovanili anche nel solco della continuità, come accade nei Comuni in cui i gli spazi in cui si realizzano i Nodi coincidono con quelli dei Laboratori Urbani o di Luoghi Comuni.

Come Anci Puglia crediamo molto in questa misura, che ha un enorme valore sociale, e ci auguriamo per questa ragione che tutti i comuni partecipanti possano essere accolti in seconda battuta”.

(Comunicato stampa Regione Puglia)

Musica, un po’ di storia degli Athenium

athenium

A cura di Doriana di Pietro

Gli ATHENIUM nascono quasi cinquant’anni fa, nel 1975, in uno dei periodi più fervidi della musica italiana, in
cui si formavano, per poi scomparire, decine di gruppi musicali, del tutto immersi in quella vivace atmosfera del dopo boom economico, in cui benessere e cultura dilagavano.

Era un’Italia arricchita economicamente, ma allo stesso tempo impoverita socialmente, nella quale i giovani si sentivano come strozzati da un contesto sociale ancora intriso di convenzioni antiquate. È in questa circostanza, in cui capelli lunghi e abiti sgargianti esprimevano voglia di cambiamento e libertà, che nascono gli ATHENIUM grazie a musicisti storici di Orta Nova: Antonio Balestrieri alle tastiere, Riccardo Turtiello alla chitarra,
Giuseppe Di Leo (detto Pino) alla batteria, Nino Esposito al basso e Mario Curiello alla voce.

Atena, dea greca della ragione e delle arti, tra cui la musica, ha dato l’ispirazione per il nome del gruppo, che si riferisce peraltro al tempio della dea, luogo di cultura per eccellenza. A partire dal 1976 iniziano alcuni
cambiamenti dei componenti della band. Il batterista Giuseppe Di Leo, all’età di sedici anni, alla ricerca di nuove esperienze musicali, lascia il gruppo per girare il mondo entrando a far parte della grande orchestra del circo di Moira Orfei.

Seguiranno molteplici avvicendamenti nel ruolo del batterista. Il primo a inserirsi è Gerardo Maffei, che rimane nella formazione per circa due anni, no al rientro di Pino. Nel 1980 Mario Curiello si trasferisce al Nord, Nino Esposito lascia la musica per intraprendere la carriera imprenditoriale, sostituito da Michele Lopopolo, Antonio Balestrieri decide di dedicarsi completamente agli studi conservatoriali e viene sostituito da Salvatore Di Pietro.

Da quel momento inizia un nuovo percorso musicale per gli ATHENIUM, che si esibiscono in tutta la regione e non solo. Nel 1982 entra a far parte del gruppo Gino Manfredi, che con la sua voce, dona un tocco rock al sound della band. Ricordiamo il coinvolgimento, seppur per un breve periodo, del virtuoso chitarrista foggiano Pino Blonna, ancora oggi musicista di grande successo con la sua orchestra.

Nel 1984 Gino e Pino lasciano gli ATHENIUM per dar vita a un nuovo percorso musicale formando i Turbo, prima gruppo base del grande Michele Zarrillo e successivamente tribute band di Vasco Rossi. Antonio Zicolillo diventa il batterista della band ma, purtroppo, dopo circa un anno, impegni lavorativi gli impediscono di continuare la collaborazione. È, quindi, la volta del fantasioso Enzo Di Leo, cugino maggiore di Pino, conosciuto da molti come “Burdell”.

Verso la fine degli anni ’80, la band comincia ad allargare i suoi orizzonti e a identicarsi quasi con un’orchestra, con l’inserimento di una sezione ati: si inseriscono Franco Ariemme e Gerardo Annese alle trombe, Antonio Gallicchio al sax tenore e Antonio Capocchiano al sax contralto.

Riccardo si stacca dalla band per seguire Pino nei Turbo, lasciando così il posto al chitarrista Lino Tarateta. Nello
stesso periodo, si inseriscono Anna Maria Parlante come voce femminile e Nino Zicolillo (in arte Nicky Sanders), frontman dell’altro celebre gruppo ortese, “La Corte dei Miracoli” . La formazione di quella che è possibile denire ormai un’orchestra dura circa due anni.

Nel frattempo, l’intrattenimento musicale si evolve a favore di dj e dell’uso di device a supporto del lavoro del musicista: ciò comporta mutamenti nel panorama musicale e, dunque, nelle scelte professionali dei singoli componenti degli ATHENIUM, che però non disdegnano la possibilità di riunirsi nelle occasioni
importanti.

Nel 1997 Pino e Salvatore danno vita al gruppo degli Exito, attualmente formato da Amedeo Grasso alla
chitarra, Enzo Toscano al basso e Alessandra Di Girolamo alla voce, che, peraltro, hanno collaborato fattivamente
alla realizzazione di questo album. L’idea di pubblicare un album sorge nella ricorrenza dei quarantacinque anni
dalla nascita della band, su iniziativa di Pino Di Leo e di Salvatore Di Pietro, anche se la sua realizzazione è stata posticipata di circa due anni a causa della pandemia.

I brani inseriti in questo lavoro sono quelli che hanno lasciato un segno nella storia degli ATHENIUM e che
ne identicano maggiormente il percorso e il gusto musicale. Gli artisti a cui la band si rifà sono i Pooh, i New Trolls (da cui riprendono la particolarità di far cantare tutti i membri della band), Pino Daniele, Lucio Dalla, la PFM e innumerevoli altri artisti degli anni ’60 – ’70 – ’80.

Per la registrazione di questo disco i brani sono cantati da Salvatore Di Pietro, Enzo Di Leo, Michele Lopopolo e Riccardo Turtiello, da sempre affiatati nella musica così come nella vita.

 

Foggia, nuovi fondi per il miglioramento degli alloggi popolari

giunta-regione-puglia

Nuovi fondi per il miglioramento degli alloggi popolari a Foggia, Monte Sant’Angelo e Torremaggiore. “Efficientamento energetico per la riduzione dei consumi ma soprattutto miglioramento della qualità abitativa. Saranno questi gli obiettivi degli interventi”.

Lo annuncia Anna Grazia Maraschio, assessora alle politiche abitative, che prosegue: “non ci arrenderemo all’idea che le case popolari debbano essere inevitabilmente deprimenti, non posti in cui vivere, quanto spazi in cui passare le notti mentre ci si immagina di fuggire altrove, o ancora luoghi in cui ci si rassegna a vivere in condizioni di povertà, senza nessuna prospettiva, invisibili agli occhi degli altri.

Come assessorato alle politiche abitative stiamo creando una visione completamente diversa, ridando dignità ai luoghi e alle persone che ci abitano. È questa la grande sfida che stiamo attuando”.

La giunta, su proposta dell’assessora Maraschio e d’intesa con il vicepresidente della giunta regionale e assessore al bilancio, Raffaele Piemontese, ha quindi deliberato di dare copertura a tre interventi finanziati con la precedente deliberazione del 28 ottobre 2022, n. 1480, per complessivi euro 4.728.542,97, di competenza della Sezione Politiche Abitative. Nello specifico, gli interventi prevedono:

– Realizzazione di alloggi di edilizia sovvenzionata e opere di urbanizzazione, al Comune di Torremaggiore. Importo del finanziamento 2.320.000,00 euro.

– Intervento di riqualificazione ed efficientamento energetico di un complesso edilizio di 72 alloggi C.E.R. localizzato nel Comune di Foggia in Via Parini. Importo del finanziamento 2.108.542,97 euro.

– Programma innovativo e sperimentale in ambito urbano denominato Contratti di Quartiere II nel Comune di Monte Sant’Angelo e completamento delle urbanizzazioni in continuità con Corso Garibaldi e Corso Vittorio Emanuele. Importo del finanziamento 300mila euro.

I Comuni sono tenuti ad affidare i lavori per la realizzazione degli interventi entro 12 mesi dalla data di attribuzione delle risorse.

(Comunicato stampa Regione Puglia)

Rifiuti Puglia, Ager e Acquedotto Pugliese per il Miglioramento dei servizi

Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, l’assessore regionale all’Ambiente Anna Grazia Maraschio, il sindaco di Brindisi Riccardo Rossi, il sindaco di Lecce Carlo Salvemini, la presidente di Ager Puglia Fiorenza Pascazio e il presidente di Aqp Domenico Laforgia hanno illustrato oggi il progetto Ager e Aseco nel corso di una conferenza stampa a Brindisi nella sala Gino Strada di Palazzo Granafei-Nervegna.

“L’ingresso di Ager (Agenzia Territoriale della Regione Puglia per la gestione dei rifiuti) in Aseco (società ad oggi interamente controllata da Acquedotto Pugliese) produrrà solo effetti positivi. Risparmi per i cittadini e benefici per l’ambiente. La nascita della nuova società è un’operazione coerente con la normativa vigente e persegue una virtuosa e stabile collaborazione attraverso la creazione di un soggetto in house a controllo analogo congiunto”.

Così il presidente Michele Emiliano nello spiegare il senso dell’operazione: “Abbiamo lavorato per anni per garantire che il settore dell’impiantistica dei rifiuti avesse un operatore pubblico – ha detto Emiliano – in grado di creare delle condizioni economiche utili ad abbassare la pressione della fiscalità nei confronti dei Comuni. L’analisi effettuata sul settore rifiuti ci ha convinti che le criticità che abbiamo riscontrato si sostanziano in una una inefficienza del sistema che si scarica sulle tasse dei cittadini. Per questo abbiamo individuato un meccanismo che, senza creare danno agli imprenditori privati, vada a vantaggio dei cittadini migliorando l’efficienza del sistema e garantendo un abbassamento della pressione fiscale”.

“L’operazione – spiega l’assessore Maraschio – è finalizzata ad attuare gli indirizzi del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani (PRGRU), rafforza la dotazione impiantistica pubblica del territorio per chiudere il ciclo dei rifiuti urbani in applicazione dei principi comunitari e nazionali di “autosufficienza” e di “prossimità”, sfrutta le sinergie del trattamento congiunto dei fanghi di depurazione con la Forsu, restituendo all’ambiente un compost di qualità”.

AQP potrà affidare alla nuova società il recupero dei fanghi di depurazione, mentre AGER la gestione della Frazione Organica da Rifiuto Urbano (Forsu). Questo attraverso impianti di trattamento, recupero, riciclaggio e smaltimento di quei materiali.

La nascente società attuerà gli indirizzi del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani (PRGRU) approvato dal Consiglio Regionale, rafforzando la dotazione impiantistica pubblica. Consentirà di abbattere il costo pro capite per il trattamento della frazione umida dei rifiuti urbani e dei fanghi di depurazione che in Puglia che attualmente sconta l’aggravio dei costi derivanti dall’attuale deficit impiantistico.

Per la Presidente di Ager, Fiorenza Pascazio: “È un’operazione di grande lungimiranza per il sistema pugliese e per i Comuni. Andrà a colmare il gap impiantistico che è la causa di tutti problemi per la chiusura del ciclo dei rifiuti. La società metterà insieme Ager e Acquedotto pugliese: Ager acquisterà il 40 per cento delle quote di Aseco, società partecipata di Aqp e occuperà della gestione diretta degli impianti”.

L’Ager, ente autonomo e di governo d’ambito partecipato da tutti i comuni pugliesi che esercita in modo collettivo la gestione dei rifiuti, sta portando avanti l’indirizzo espresso dal Comitato dei delegati, composto da sei sindaci in rappresentanza di tutte le province.

“Con questa operazione industriale AQP potrà gestire in Puglia il trattamento dei fanghi di depurazione, riducendo le attuali spese per lo smaltimento fuori regione ed ottenendo così – ha sottolineato il Presidente di Acquedotto Pugliese, Domenico Laforgia – una contestuale riduzione del costo a carico della tariffa del servizio idrico integrato e di quello ambientale per il trasporto. Sfruttando le sinergie del trattamento congiunto dei fanghi di depurazione con la Forsu restituiremo un compost di qualità, tutelando maggiormente ambiente e salute pubblica”.

“Per una corretta gestione del ciclo dei rifiuti ritengo sia importante avere impianti pubblici gestiti da società pubbliche – dichiara il sindaco di Brindisi Riccardo Rossi – È quindi fondamentale questo passaggio con il quale si potrà creare una società pubblica controllata da Regione e Comuni che potrà calmierare i prezzi di conferimento dei rifiuti negli impianti, e assicurare una gestione più efficace e rispondente ai bisogni dei Comuni.

Non si tratta di fare concorrenza ai privati, ma in un settore così delicato come quello del ciclo dei rifiuti, la presenza del pubblico è indispensabile. Come città di Brindisi abbiamo insieme all’Ager definito gli impianti di compostaggio e recupero di materia, ritengo che una società pubblica sia la migliore condizione per poterli gestire”.

Per il sindaco di Lecce Carlo Salvemini: “Dare vita a una società pubblica che si occupi della realizzazione e gestione di impianti di trattamento della Forsu, assicurando ai Comuni tariffe più basse e ai cittadini risparmi in bolletta, redistribuendo i benefici della valorizzazione del rifiuto significa costruire anche in Puglia un modello che è già realtà in altre regioni d’Italia. La guida pubblica garantisce che ad orientare le scelte della società sia l’interesse della collettività e non solo il profitto. Se vogliamo costruire un sistema fondato sui benefici dell’economia circolare, in linea con le previsioni del Piano regionale dei rifiuti, dobbiamo rimediare alla carenza di impianti. Va nell’interesse di tutti, in particolare dei Comuni, che oggi affrontano costi elevati che si ripercuotono sull’economia delle famiglie”.

NOTE DI APPROFONDIMENTO

La Newco sarà una società sottoposta al controllo analogo congiunto di AQP e AGER nel rispetto di quanto previsto dal D.Lgs. 175/2016 (TUSP) e dal D.Lgs. 50/2016 (Codice dei Contratti pubblici) cui saranno affidati in house providing attività gestionali da parte dei medesimi soci in conformità a quanto prescritto dal Dlgs n. 201/2022. la NewCo svolgerà la propria attività a favore dell’AGER e di AQP in modo che gli interessi perseguiti non siano in alcun modo contrari a quelli dei due Soci.

I soci avranno un ruolo paritetico nella gestione della Newco in quanto nell’Organo amministrativo avranno una propria rappresentanza , in fase di start up il Consiglio sarà composto da tre membri di cui uno indicato da AGER e successivamente all’intervenuta stipula dei contratti di affidamento in house da parte dei due Soci, la Società sarà amministrata da un Consiglio di Amministrazione composto da 5 (cinque) membri con due componenti indicato da AGER.

E’ prevista anche la figura del direttore generale che sarà indicato sempre da AGER .Le cariche in seno all’Organo Amministrativo saranno svolte a titolo gratuito e dunque senza il riconoscimento di alcun emolumento o altro compenso, fatta eccezione per il rimborso delle spese, debitamente documentate, sostenute in esecuzione dell’incarico.

L’ingresso di AGER nella compagine sociale di ASECO ( ad oggi società partecipata al 100% da AQP) è il risultato di una azione di concertazione che è partita da lontano, e che ha a proprio fondamento la strategia regionale in materia d rifiuti delineata nel PRGRU.

La scelta che Regione, Comuni, AQP ed AGER hanno posto in essere si pone obiettivi di valenza strategica ed industriale di rilevante spessore: garantire che i fanghi prodotti dall’attività di depurazione, su cui AQP ha investito ed investe considerevoli risorse, ed i rifiuti da raccolta differenziata siano valorizzati per essere poi reimmessi nel ciclo produttivo in conformità ai principi dell’economia circolare.

Va subito sgomberato il campo dal dubbio che tale scelta sia finalizzata a bloccare lo sviluppo del mercato, e quindi degli operatori privati di settore. Infatti, l’attività della Newco sarà funzionale a colmare proprio i vuoti lasciati dal mercato nell’ambito della gestione del ciclo de rifiuti e consentirà di perseguire più obiettivi:

– sfruttare le sinergie industriali per il trattamento della Forsu e dei fanghi che per entrambi i soci (AGER ed AQP) ancora ad oggi determina gravi criticità gestionali;

– usare tali sinergie generate dall’azione del comparto “pubblico” per abbassare le tariffe per segmenti del ciclo dei rifiuti per i quali oggi i cittadini sostengono costi molto significativi;

– sfruttare questa sinergia come volano per lo sviluppo industriale in materia di gestione del ciclo dei rifiuti, che avrà la finalità di contribuire alla chiusura del ciclo dei rifiuti, a costi sostenibili e senza limitare il alcun modo il mercato. Con impatto rilevante in termini di tutela dell’ambiente e crescita dell’economia e dell’occupazione.

– perseguire la continua ricerca nell’innovazione tecnologica, anche in collaborazione con il privato, che consenta l’avvio di linee industriali finalizzati al riciclo ed al recupero di frazioni merceologiche di rifiuto che oggi sono destinate purtroppo allo smaltimento.

– rafforzare le azioni volte a garantire la chiusura del ciclo dei rifiuti, con l’impiantistica che risponda alle differenti esigenze dei territori, che andrà a colmare quei vuoti oggi lasciati dal mercato e che diventano spesso spazio in cui si muovono le organizzazioni criminali, responsabili di numerosissime azioni non solo illegali ma dannosissime per l’ambiente e per i cittadini.

(Comunicato stampa)

Storia 5 Reali Siti, il Palazzo Luigi di Gennaro

papazzo-di-gennaro

A cura di Lucia Lopriore

Corrisponde al civico n. 13 di C.so Aldo Moro, fu edicato dal duca de’ Sangro verso la ne del settecento e faceva
parte del comprensorio di caseggiati denominato: “La Palazzina”. Dopo l’esproprio dei beni al duca, la casa soprana fu ceduta dalla Regia Corte a Luigi Di Gennaro che, originario di Barletta, si era trasferito ad Orta con il
padre Giuseppe, perché aveva stipulato un contratto con il Tavoliere di Puglia che gli aveva assegnato venti versure di terreno in località Grassano delle Fosse e Triunfello (AS FG – Amm.ne del Tavoliere, Scritture
dell’Ufficio, s. II, b. 17, fasc. 7, contratto del 16/03/1808).

Luigi svolse l’attività di massaro e di venditore di beni di prima necessità, per questo la R.C. gli aveva assegnato
in comproprietà con Giovanni Spinelli una casa soprana ( Ibidem, Cat. Ant. vol. 124 sez. 6° di lettera “E”
che forma “D” Art. 140).

Purtroppo però, per cause non meglio accertate, il 23 febbraio 1807, Luigi subì la confisca dei terreni e degli immobili che possedeva per ordine del funzionario della Suprema Giunta del Tavoliere, Nicola M. Sebastiani, ed il 27 febbraio 1807, (sùbito dopo la confisca dei beni, il 10 giugno di quell’anno, Luigi inoltrò al Sovrano una Supplica con la quale chiedeva 40 versure di terreno al prezzo di 27 carlini la versura, in cambio dei 270 dei servigi resi a S.M.), Teodoro Muscio acquistò tutte le proprietà conscate al prezzo di ducati 682

(Ibidem, Tavoliere di Puglia, b. 17, fasc. 250 c. 2 v., atto del 23/02/1807. Atti di Sequestro dei beni di Girolamo Giovine e Luigi Di Gennaro: tra gli immobili furono conscati: “[…] Una casa palazziata consistente in quattro camare soprane ed una cucinetta, 2 sottani uno per uso di stalla e l’altro per magazzino del valore di ducati 2000 […] un’altra casa con due camere soprane e un sottano del valore di circa ducati 800. Un altro corpo di abitazioni consistente in due camere lamiate a piano terra isolate site rimpetto le case del Magnifico Andrea e Urbano Di Dedda fratelli del valore di circa ducati 350 […]”. La seconda casa soprana, fu ceduta nel 1854 dagli eredi di Luigi ad Emilio Campese, a tale riguardo si consultino le notizie su Palazzo Lo Muscio-Campese).

Ottenuti i nuovi terreni, egli li coltivò provvedendo alle necessità di famiglia; sposò Antonia La Rovere dalla
quale ebbe due gli e, deceduta quest’ultima, si risposò con Nicoletta Manzo dalla quale ebbe altri tre figli.
Purtroppo, anche Luigi, morì prematuramente, tanto che non avendo dettato le sue volontà, indusse i figli a convocare il notaio ed a far inventariare i beni al fine di poter procedere ad un’equa suddivisione degli stessi (1 Ibidem, Prot. Not. n. 41 Rep. n. 239 notaio A. Gaeta, atto dell’11/11/1843 c. 343 r).

Fino al suo decesso, Luigi non era riuscito a riacquistare le case confiscate, infatti tra gli immobili inventariati
vi erano solo una casa a piano terra ubicata nella Strada Mezzana ed altre due casette a tavolato intercomunicanti, più un lamione “diruto” che era utilizzato come cantina, le versure di terreno avute dalla R.C., alcuni attrezzi
agricoli, animali e titoli di credito comprovanti prestiti di danaro corrisposti a terzi.

Pertanto la casa palaziata rimase a Teodoro Muscio che più tardi la alienò al figlio di Luigi, Domenico, che dopo
l’acquisto, vi abitò con la famiglia (ACO – Anagrafe: Registro di Popolazione c. 616). La casa rimase proprietà dei di Gennaro fino alla fine dell’800, più tardi fu alienata ai Ruocco ed in seguito passò ad altri.