Previdenza: in Materia Pensionistica c’è Opzione Donna

A cura di Daniele Zicca.

La “Legge di Bilancio 2023”, entrata in vigore il 1° gennaio 2023, ha previso in materia pensionistica una misura già presente in passato. Opzione Donna è nata nel 2004 e rinnovata e prorogatamolte volte negli scorsi anni.

L’aumento delle richieste deve fare i conti con il fatto che la Manovra 2023 che ha inserito requisiti più stringenti per accedervi, al punto che, secondo il Corriere della Sera, si passa da una platea di 40 mila potenziali beneficiarie a 5.100 nel triennio 2023-2025, di cui metà nel 2023, vale a dire 2.500 circa.

Viene concessa l’opportunità di acquisire il trattamento pensionistico anticipato definito “Opzione donna” a favore delle lavoratrici che abbiano raggiunto entro il 31/12/2022 un’anzianità contributiva pari almeno a 35 anni e un’anzianità anagrafica di almeno 60 anni.

Già questo requisito anagrafico è stato inasprito rispetto alla misura degli scorsi anni, che prevedeva 58 anni d’età per le lavoratrici del pubblico e 59 per quelle del privato. Una riduzione è stata prevista solo per le madri (si può ridurre il requisito dell’età anagrafica di un anno per ogni figlio e comunque nel limite massimo di 2 anni).

Per accedervi, ancora, è necessario che le lavoratrici siano in possesso anche di uno dei seguenti requisiti:

a) assistere, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità ai sensi dell’art. 3, comma 3, della L. n. 104/1992, ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i settanta anni di età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti (le cosiddette caregiver);

b) avere una riduzione della capacità lavorativa, rilevata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, superiore o uguale al 74% (invalide);

c) essere lavoratrici licenziate o dipendenti in imprese per le quali è presenteun tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale presso la struttura per la crisi d’impresa di cui all’art. 1, comma 852, della L. n. 296/2006.

Per queste ultime la riduzione massima di 2 anni del requisito anagrafico di 60 anni si applica a prescindere dal numero di figli. La domanda dovrà essere avanzata direttamente dalle interessate oppure tramite patronato.

Andrà ovviamente indicato a quale profilo di tutela si appartiene (disoccupate, invalide o caregiver). Si potrà procedere direttamente dal sito Inps, entrando tramite Spid, Carta Nazionale dei Servizi o Carta di identità elettronica, seguendo il percorso «Prestazioni e Servizi» e da qui Pensione anticipata «Opzione donna – Domanda».

Cinque Reali Siti, ANPI Orta Nova si Presenta alla Città

A ccura di Francesco Volpicelli.

In data 23 Aprile 2023 si è tenuto un incontro aperto alla cittadinanza con il tema “Verso il 25 Aprile. Metamorfosi del fascismo, dalla presenza nella nostra storia alle lotte future”.

Incontro volto a preparare i cittadini al senso del 25 Aprile che viene percepito come divisivi ma che al contrario è una ricorrenza che unisce tutti coloro che credono nei valori della Costituzione e della Libertà.

La stessa ha colto l’occasione per presentarsi alla cittadinanza. L’ANPI Orta Nova, rappresentata dal Presidente Francesco Volpicelli, segue gli ideali dell’ANPI Nazionale.

L’ANPI, acronimo di Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, con i suoi oltre 120.000 iscritti, è tra le più grandi associazioni combattentistiche presenti e attive oggi nel Paese. Fu costituita il 6 giugno 1944, a Roma, dal CLN del Centro Italia, mentre il Nord era ancora sotto l’occupazione nazifascista.

Il 5 aprile del 1945, con il decreto luogotenenziale n. 224, le veniva conferita la qualifica di Ente morale che la dotava di personalità giuridica, promuovendola di fatto come associazione ufficiale dei partigiani.

L’Associazione ebbe una sua rappresentanza alla Consulta Nazionale i cui lavori si svolsero tra il settembre 1945 e il referendum istituzionale dell’anno successivo.

Tra restituire al Paese una piena libertà e favorire un regime di democrazia per impedire in futuro il ritorno di qualsiasi forma di tirannia e assolutismo.

Oggi l’ANPI è ancora in prima linea nella custodia e nell’attuazione dei valori della Costituzione, quindi della democrazia, e nella promozione della memoria di quella grande stagione di conquista della libertà che fu la Resistenza.

Ad Orta Nova, si cercherà di fare un lavoro di riscoperta storica e creazione di una memoria delle Resistenza. Poco o niente si ricorda di quel periodo e grazie al lavoro importantissimo di Francesco Di Corato, storico e socio, ANPI Orta Nova punta a scrivere la storia che per alcuni versi è stata dimenticata e mai tramandata.

A questo si aggiunge un prestigioso progetto che verrà presentato a breve, proposto dal nostro socio F. Di Corato: “PIETRE D’INCIAMPO: Un Mosaico per La Memoria”; si inserisce in un più vasto progetto monumentale europeo per tenere viva la Memoria di tutti i deportati nei campi di concentramento e di sterminio nazisti. Progetto che verrà presentato alle amministrazioni dei 5 Reali Siti ed esteso anche ad altri Comuni del territorio.

 

Pensioni 5RS, Approfondimento sui Fondi Pensionistici complementari: il Fondo Perseo

A cura di Daniele Zicca.

La previdenza complementare offre l’opportunità al lavoratore di crearsi una seconda pensione, rispetto a quella principale creata con i contributi obbligatori. Questa seconda pensione, aggiungendosi a quella principale, assicura un più elevato livello di copertura previdenziale.

Infatti mentre la pensione principale è creata, come detto, soprattutto con i contributi obbligatori (trattenuti per legge al lavoratore), la pensione complementare viene creata con contributi (ma non solo) versati volontariamente.

Il motivo per cui negli ultimi anni abbia preso piede questo tipo di previdenza risiede nel fatto che per effetto delle riforme delle pensioni avvenute negli ultimi anni e decenni (soprattutto la riforma Dini e Fornero) ha penalizzato chi gode del sistema contributivo.

L’importo della pensione che il lavoratore matura con l’attività svolta con il passare del tempo sarà sempre inferiore rispetto all’ultimo stipendio percepito. Nell’alveo di questi fondi complementari c’è il Fondo Perseo, un fondo di previdenza complementare rivolto ai dipendenti della Pubblica Amministrazione e della Sanità.

Finalità del Fondo Perseo è l’erogazione di trattamenti pensionistici complementari del sistema previdenziale obbligatorio. I dipendenti pubblici che decidono di aderire al Fondo Perseo potrebbero godere, all’atto del pensionamento, di prestazioni pensionistiche ulteriori rispetto al sistema obbligatorio.

Per erogare prestazioni pensionistiche aggiuntive, il Fondo Perseo provvede alla raccolta dei contributi degli aderenti e alla gestione delle risorse. Ma che tipo di fondo è il Perseo ? È un fondo pensione negoziale perché creato sulla base di accordi tra soggetti diversi, quali Aran e organizzazioni sindacali, e inoltre è un fondo a prestazione indefinita perché il rendimento non è certo.

L’adesione allo stesso è un atto volontario del lavoratore e rappresenta l’espressione di un diritto riconosciuto dalla legge. Il Fondo Perseo è attualmente organizzato in due ripartizioni di investimento differenziati per grado di rischio/rendimento, tipologia e orizzonte temporale di investimento consigliato: Comparto Garantito; Comparto Bilanciato.

Con il comparto garantito del fondo, Perseo si propone di ottenere un rendimento comparabile alla rivalutazione del Tfr e al contempo di garantire la restituzione del capitale affidato in gestione al momento del pensionamento, investendo la contribuzione prevalentemente in titoli di debito di breve durata (95%), di emittenti sia governativi che societari, con una componente residuale (5%) di titoli azionari.

Il comparto bilanciato investe in media il 70% del patrimonio in obbligazioni (45% titoli governativi, 25% obbligazioni corporate quindi emesse da società) e il 30% del capitale raccolto in azioni diversificando su più aree di investimento.

Il lavoratore neoassunto riceve una informativa dall’amministrazione su modalità di adesione con specifico riferimento al fatto che, senza una volontà di non aderire, matura il silenzio-assenso. Nell’informativa è indicato il link al sito del Fondo ove è possibile consultare le informazioni previste dai regolamenti COVIP all’atto dell’adesione ed accedere alla modulistica (o alla procedura) per aderire espressamente e contestualmente le amministrazioni rendono disponibile la modulistica per manifestare la volontà di non aderire.

Tra i vantaggi che dovrebbero invogliare all’adesione al fondo Perseo ci sono sicuramente i costi estremamente ridotti, grazie sia a una più ampia deducibilità fiscale dei contributi versati annui, sia di una più favorevole tassazione delle prestazioni, con una aliquota che arriva massimo fino al 15%.

Stornara: Leggere Dante Alighieri in Maniera Diversa? Si può, con il Docente Gargano

A cura di Salvatore Cuccia.

Si è svolto, lunedì 17 aprile, presso ilCentro Polifunzionale, a Stornara, un incontro “sui generis” su Dante Alighieri con il prof. Trifone Gargano.

“Amor, ch’a nullo amato amar perdona, /mi prese del costui piacer sì forte, /che, come vedi, ancor non m’abbandona”.

Quante volte abbiamo letto questa terzina così famosa? Quante volte questi endecasillabi sono stati presi, rimodulati, usati in testi di canzoni, poesie e dediche varie ? Infinite volte.

Vi starete chiedendo (probabilmente), leggendo queste righe, cosa c’entrino questi versi così famosi con ciò che leggerete tra poco. Molto, anzi … Tantissimo! E se vi dicessi che sotto sotto, il Sommo Vate Alighieri fosse un poeta erotico, voi ci credereste? No, probabilmente. Eppure, è così!

Spieghiamo meglio: esistono diversi modi per parlare di Dante, suscitando interesse e curiosità. Ci sono dei versi, vari a dire il vero, tra cui anche quello citato poc’anzi, che hanno anche una chiave di lettura simil – erotica. Chi lo afferma? Lo studioso di Dante, scrittore e professore dell’Università di Bari, prof.re Trifone Gargano.

Una vecchia conoscenza del pubblico stornarese. Il docente non è nuovo a Stornara. È stato invitato anche all’inaugurazione della Biblioteca scolastica che si è svolta nel mese di marzo. L’educatore è stato invitato per tenere una lectio magistralis, ossia “lezione del maestro” intorno al suo libro “Allor si mosse- Dante proibito”.

La serata si è aperta con i saluti istituzionali della Dirigente Scolastica Prof.ssa Matilde Iaccarino, la quale ha evidenziato il suo interesse nel creare una vera e propria rete culturale tra la scuola, le associazioni presenti e il territorio per una crescita sempre più ampia; sono seguìti poi i saluti del sindaco Roberto Nigro, il quale, oltre a ringraziare il pubblico presente, ha esposto anche lo stato dell’arte dell’operatività della sua amministrazione (l’approvazione del bilancio seppur in una situazione di deficit; la creazione di un unico ente autonomo che gestisca la raccolta differenziata dei Cinque Reali Siti e Cerignola, il gemellaggio con Procida, capitale della Cultura 2022, solo per citarne alcuni).

Ed infine, il saluto della vicesindaca Brigida Andreano, la quale, rivolgendosi verso Gargano, ha espresso la sua ammirazione per il modo in cui riesce a comunicare le cose con estrema facilità e divertimento. Inoltre ha evidenziato anche come sia importante fare Cultura al di là delle mura scolastiche. Inoltre, ha parlato anche del gemellaggio culturale che si creerà con Procida.

I versi analizzati da Gargano sono stati diversi. Tutti esaminati con un’ironia pungente e nel contempo riflessiva. Un vero e proprio tour culturale/arricchimento dell’anima.

Tuttavia, c’è un aspetto interessante, spiegato da Gargano, inerente proprio al Canto V: Perché Paolo e Francesca sono stati inseriti all’Inferno ? È possibile mai che per un bacio, siano finiti nel girone peccatori carnali ? Ora al di là dell’esegesi che si possa fare, al di là delle varie chiavi di lettura possibili, il vero motivo in realtà viene spiegato già nel quarto canto dell’Inferno, quando Dante Alighieri incontra i quattro poeti più importanti della letteratura classica: Omero, Orazio, Ovidio, Lucano.

Per un letterato dell’epoca, leggere qualcosa che fosse diverso dai grandi autori del passato, era considerato oltraggioso. Paolo e Francesca furono proprio questo: insolenti poiché lessero un racconto amoroso, un mito arturiano. Ecco il grande peccato che commisero.

L’appuntamento letterario è stato realizzato in collaborazione con il Comune, il patrocino dell’ARCI e l’IC “Giovanni Paolo”.

Stornara, una Biblioteca Scolastica Intitolata ai Piccoli Alina e Hristov

A cura di salvatore Cuccia.

Con un commovente ricordo si è svolta l’apertura della biblioteca comunale dedicata ai bambini rom morti nel rogo del dicembre 2021. “Chi legge, sogna. Chi impara a leggere, impara a sognare e chi sogna magari, anzi, sicuramente può pensare che in un pezzo di questo sogno possa già realizzarlo”.

Sono parole molto forti, profonde e delicate quelle pronunciate dalla dirigente scolastica Prof.ssa Matilde Iaccarino in occasione dell’inaugurazione della Biblioteca Scolastica svoltasi il 18 marzo presso l’auditorium scolastico dell’IC “Giovanni Paolo I”.

Vocaboli che ben si ricollegano all’infanzia, all’adolescenza negata ai due bimbi morti nel tragico rogo. Alina e Hristov avevano 2 e 4 anni. Erano di nazionalità bulgara. Vivevano nel campo rom, situato fuori Stornara. I due erano a letto quando la stufa artigianale utilizzata per riscaldare l’ambiente scatenò un incendio che avvolse in breve tempo la struttura.

In casa in quel momento c’erano solo i due infanti. All’epoca dei fatti, la madre ventunenne si trovava fuori casa in quel momento. Aveva lasciato i due bimbi da soli per andare in bagno. Il padre trentatreenne era invece andato a lavorare nelle campagne come ogni mattina.

Tutto ciò sollevò l’attenzione dell’opinione pubblica sul paese dei Cinque Reali Siti che ad oggi sta cercando di trovare una soluzione definitiva.

Proprio in merito a questa soluzione, intervenendo alla cerimonia, il primo cittadino Nigro ha proferito queste parole: “Con la prefettura, è nato un tavolo di emergenza per risolvere quei problemi. Adesso siamo arrivati al dunque.

Alla soluzione: togliere dalle mani della mafia, da chi ha provocato questo stato di schiavitù e ristabilire lo stato di legalità. Un campo provvisorio, significa che nel minor tempo possibile dobbiamo trovare fondi e soluzioni inclusive.

Ci saranno l’aiuto delle associazioni di Stornara, della Caritas, la protezione civile, la sorveglianza continua del campo dove è vietato delinquere a sorvegliare questa zona. Tutto sarà legalizzato.”

Oltre al sindaco Roberto Nigro, hanno partecipato all’apertura, anche la Vicesindaca Brigida Andreano, la quale nel suo discorso ha evidenziato il suo stato d’agitazione ma nel contempo anche di emozione, lo Street Artist Pietro di Cataldo, il quale ha realizzato nel medesimo paese il murales “Never invisible again” e il prof. Trifone Gargano.

In conclusione, il prof. Gargano, ha lasciato ai ragazzi e a tutti i presenti queste parole come monito per la vita. Sono le parole di un poeta, Alfonso Gatto. Le scrisse quando incontrò Fausto Coppi e volle imparare ad andare in bicicletta.

Il risultato fu un fiasco però scrisse questi lemmi: “Cadrò, cadrò sempre fino all’ultimo giorno della mia vita, ma sognando di volare”.

Stornara: Avviato il Gemellaggio tra Stornara e Procida, Inaugurato il Murales sul Municipio

A cura di Nicola di Stasio.

Alla presenza di una delegazione comunale della Capitale della Cultura 2022 si è tenuta l’inaugurazione del murales realizzato dall’artista Alessandra Carloni.

Nel corso della manifestazione si è palesata la volontà di entrambe le comunità di condividere e collaborare in àmbito culturale ed artistico.

Nel corso degli anni, infatti, Stornara è divenuta la Capitale dei Murales del Sud Italia, mentre Procida ha ottenuto il prestigioso riconoscimento di Capitale della Cultura Italiana nell’anno 2022. Il Rappresentante dello Staff di APS Stornara Life, Lino Lombardi, ha dichiarato che “Abbiamo ricambiato la visita, visto che siamo stati prima noi ospiti di Procida, e questo gemellaggio ci riempie di orgoglio e ci dà la carica giusta e necessaria per affrontare le sfide future. Oggi abbiamo tagliato insieme il nastro per inaugurare la bellissima opera realizzata dalla street artist Alessandra Carloni, è stato un momento emozionante”.

Alla cerimonia ha preso parte il Sindaco di Stornara Roberto Nigro che carico di entusiasmo ha dichiarato “è un grande onore aver ricevuto la visita della Comunità di Procida, Capitale della cultura 2022. Questa collaborazione ci porterà al gemellaggio tra due realtà diverse, ma vicine nel segno dell’arte e della cultura. Un ringraziamento speciale è doveroso farlo a Raimondo Ambrosino, Sindaco di Procida, all’assessore Leonardo Castigliola ed a tutta l’amministrazione comunale di Procida che ci hanno onorato con la loro presenza. Un ringraziamento anche a Stornara Life, anima di questo progetto importante per la crescita artistica e culturale del nostro amato paese”.

Al termine della manifestazione, la comunità stornarese ha voluto omaggiare i rappresentanti della comunità di Procida con prodotti tipici locali di varie aziende del luogo.

Stornara, L’Academy di Bartender di Lorenzo Incarnato

a cura di Salvatore Cuccia.

Christian Maspes affermò: “Passione: è la parola chiave. L’amore per qualcosa è importante, e non parlo solo di bar. È importante capire per cosa sei fatto, ed io amo questa professione. L’amore per questa professione è fondamentale. L’esperienza aiuta, ma la passione ti sostiene.”

Queste parole possiamo vederle perfettamente incarnate nella persona di Lorenzo Incarnato. Chi è Lorenzo? È un giovane bartender di Stornara, vincitore nel 2021 di una competizione di settore del Trofeo Bat e di recente anche in altre competizioni.

Questo ragazzo stornarese non si è limitato a portare in alto il nome di Stornara con la vittoria in gare di prestigio. Il suo nome è riconosciuto nella provincia di Foggia per l’apertura di un’Academy per Bartender.

Prima di passare a comprendere come sia nata quest’accademia e perché, scopriamo insieme a lui come sia nata la sua passione. Queste le parole di Incarnato: “Parto dagli albori, questa cosa l’ho scoperta strada facendo, con mio nonno che aveva un locale ad Alpignano, che si chiama tuttora “La Fornace”, prosegue ancora parlando anche dell’influenza materna: “Per memoria di DNA è ritornato nella mia vita questo lavoro poi, mia madre ha lavorato sempre in ristoranti.  Uno in particolare a Stornara, La fonte di Mosè, ristorante storico.”

Continuando, Lorenzo ha parlato anche dei suoi primi passi, “Non avendo esperienza, ho provato a fare un bando una volta, nel 2010 con il Comune di Stornara, per un’apertura, non qui ma ad Andria perché avevo la ragazza lì. Passò tutto, passò la pratica, solo che la richiesta finale, era di avere un socio; quindi, non sono riuscito a trovarlo e ho abbandonato, però sono rimasto lì. E sono andato in cerca, sono entrato nel primo pub perché volevo fare esperienza. Entrai nel pub che lavorava di più, che si chiamava James Joyce”.

E lì, giovane Incarnato, ebbe la sua folgorazione mediante le parole che il proprietario gli disse, “Proprio questo lavoro, vuoi fare ? Aspetta che ti faccio sentire una canzone”. E la canzone era “Goodbye Malinconia” di Caparezza.

Il manifesto del cantante pugliese che indica l’indole di molti giovani pugliesi ad andare via dalla propria terra per tentare fortuna altrove. Una carriera che è iniziata ad Andria, poi Barletta, Trani, Margherita di Savoia, Stornara, due anni in Germania per poi fare ritorno nella terra natia, con l’apertura, il 26 maggio del 2021, dell’Hangoover Pub, di cui quest’anno ricorrono i cinque anni.

Una sfida personale vinta come lui stesso ha ammesso. Inoltre, questa notorietà, lo ha portato anche ad essere pubblicato anche su riviste come Bartales e Bar Giornale per i successi avuti. Il giovane Incarnato percepisce che a Stornara manca qualcosa: un’Academy.

Un’accademia per giovani che vogliono specializzarsi in quest’àmbito. Queste le sue parole – “Volevo sempre creare una rete, una rete di ristoratori, o un’associazione come volete chiamarlo. Così da non pestarci i piedi e collaborare, ma cooperare anche con le mie conoscenze, per mandare qualcuno fuori paese anche ad a Roma non ci mando uno di Bari; ci mando uno di Stornara. Però non si è voluta mai fare questa cosa. Quest’anno, mi sono detto, non mi interessa, devo farlo per forza, anche perché l’Academy, oltre alla formazione, parla anche di servizio catering, di costruzione del menù, avviamento attività, stage e lavoro”.

All’attivo in questo momento Incarnato ha avuto quattro corsisti, il che per Stornara, che conta quasi seimila abitanti è tantissimo. Inoltre, Incarnato ha voluto aprire questa saggia per una crescita del territorio – “L’ho fatto anche perché voglio, dal momento che ci tengo al posto in cui vivo, il territorio e il foggiano, per quanto riguarda la ristorazione siamo molto indietro, con l’Accademy far avanzare, crescere insieme questa situazione, creare questa rete in quanto con i murales, con la via Francigena o qualsiasi altra attrattiva viene gente da fuori. Per questo è necessario che i miei allievi, le persone sappiano offrire le loro competenze.”

Alimentazione e Salute, Diete di Moda: Sono Salutari a Lungo termine ?

A cura di Federica De Finis.

Con l’arrivo della bella stagione qualcuno già pensa a come rimettersi in forma. Ed è in questi casi che la voglia di perdere peso in poco tempo e senza sforzo ci fa incappare in tutta una serie di false diete, dette anche “diete di moda”, che promettono di perdere tanto peso in poco tempo e senza sforzo, con metodi a dir poco fantasiosi e che nulla hanno a che vedere con una dieta propriamente detta.

Se facciamo un passo indietro, infatti, ci ricorderemo che il termine dieta, dal greco δίαιτα (diaita), significa stile di vita. Motivo per cui è facile capire come l’idea di seguire una dieta solo per pochi mesi, perdere qualche chilo di troppo e riprendere le vecchie abitudini alimentari, le stesse che ci hanno fatto acquisire peso, nulla ha a che vedere con un sano stile di vita, ovvero sane abitudini da seguire per tutta la vita e non solo per un periodo di tempo ristretto.

Quindi, in vista di una sana e duratura perdita di peso, affidatevi sempre ad un professionista esperto che sappia guidarvi in un percorso di cambiamento sano e duraturo.

Altra errata convinzione da abbandonare è quella secondo cui la dieta serve solo ed esclusivamente a perdere peso in vista dell’estate e non al raggiungimento del benessere psicofisico ed una migliore prospettiva di vita, quello che è invece l’obiettivo di una sana dieta elaborata secondo le esigenze di ciascun individuo. Una dieta di moda poi non vi sarà mai proposta da un professionista sanitario… e un motivo ci sarà!

Altro errore da non fare, se si vuole perdere peso, è quello di affidarsi ai consigli di una persona non esperta o di seguire “diete” trovate in giro su internet. Per non parlare dei vari ritrovati proposti spesso sui social in maniera ufficiosa e poco limpida.

Anche in questo caso non ci sono figure sanitarie dietro queste sponsorizzazioni e, anche in questo caso, lascio a voi le opportune considerazioni.

Voglio lasciarvi ora 3 semplici consigli da seguire fin da sùbito per iniziare a migliorare le vostre abitudini alimentari:

1) fate una spesa più consapevole, scegliendo il più possibile prodotti freschi e non confezionati;

2) riducete l’uso eccessivo di sale nella dieta, sostituendolo con spezie ed erbe aromatiche;

3) riducete l’uso di alimenti contenenti zuccheri semplici.

La vostra salute e il vostro girovita vi ringrazieranno! Spero che questo articolo vi sia stato utile.

Fisco, Nuovi Incrementi in Busta Paga: Decontribuzione

A cura di Daniele Zicca.

Buste paga più alte da gennaio. Con la circolare n. 7 del 24 gennaio 2023, l’Inps ha dato istruzioni riguardo l’applicazione dell’esonero contributivo del 2 e del 3%, applicabile per i gli stipendi dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023, come previsto già dalla legge di Bilancio.

Lo sgravio vale per tutti i rapporti di lavoro dipendente, escludendo i rapporti di lavoro domestico, purché vengano rispettati i limiti della retribuzione mensile di 2.692 euro (ai fini della riduzione del 2%) e di 1.923 euro (ai fini della riduzione del 3%), retribuzione imponibile ai fini previdenziali.

Facendo un esempio concreto, nel caso in cui nel mese di riferimento non si oltrepassi una retribuzione imponibile ai fini previdenziali di 2.692 euro e la quota di contribuzione a carico del lavoratore sia pari al 9,19%, questa potrà essere diminuita di 2 punti percentuali, e quindi ammontare a 7,19 punti percentuali.

Nelle ipotesi in cui nel mese di riferimento la retribuzione imponibile ai fini previdenziali sia fino a 1.923 euro e la quota di contri- buzione a carico del lavoratore sia, come detto, pari al 9,19%, questa potrà essere tagliata di 3 punti percentuali, fino a 6,19 punti percentuali.

Questo avrà come effetto una busta paga più corposa. L’accertamento del rispetto della soglia reddituale sarà effettuato nel singolo mese di riferimento. Perciò nel mese di erogazione della tredicesima, la riduzione contributiva potrà avere luogo solo nell’ipotesi in cui la somma della tredicesima mensilità con la retribuzione imponibile non oltrepassi il massimale di retribuzione mensile previsto per l’applicazione della riduzione.

Storia: le Masserie Gesuitiche come Investimento di Capitali

A cura di Francesco di Corato.

Ci domandiamo: cosa spinse i Gesuiti a fare investimenti cosi cospicui in Capitanata ? I latifondi del Tavoliere erano allora dediti quasi esclusivamente alla coltivazione dei cereali (soprattutto grano, ma anche orzo e avena, con ritmi rotativi annuali ben precisi) e al pascolo invernale delle pecore che la transumanza menava lì dai pascoli estivi dall’Appennino abruzzese lungo i secolari tratturi.

Tutti questi cicli economico-fiscali erano ben regolati dalla Dogana delle Pecore di Foggia, un’istituzione che risale almeno a leggi normanne del secolo XII, modificate da Federico II nel Codice di Melfi del 1231.

Ora il periodo fra la fine del Cinquecento e gli inizi del Seicento, scrive Aurelio Lepre, «appare singolarmente favorevole agli investimenti nel campo della coltivazione del grano. Non conosciamo le ragioni di questo fenomeno, ma può darsi che tra esse ci sia un alto prezzo del grano a Napoli, che in quegli anni conosce un notevole sviluppo demografico»: sappiamo infatti che tra il 1600 e il 1650 balzò dai 300.000 ai 450.000 abitanti, divenendo la seconda metropoli europea dopo Parigi, più popolata di qualsiasi città italiana e della stessa capitale Madrid.

I Padri impegnarono notevoli somme non solo per l’acquisto dei terreni, ma anche per riattare gli edifici e procurare le attrezzature. «Intorno ad un complesso importante come quello dei Gesuiti si creava un grosso movimento di denaro (an che cinquantamila ducati fanno di spese) che dava vita ad un certo movimento commerciale all’esterno della masseria stessa che, di conseguenza, veniva a costituire un’unità economica assai meno chiusa di un’azienda feudale.

L’acquisto di attrezzi, di bestiame, di vino, dava respiro ai mercati vicini, ed anche lontani, oltreché procurare lavoro a gruppi di fabbri, falegnami, cordai, sellari ed altri artigiani». Così ancora il Lepre, che continua elencando, a mo’ di esempio, le spese fatte nel corso dell’anno 1624-25, ammontanti a 34.476 ducati.

Quale il reddito del complesso delle tenute ? Il rationale Domenico Giannoccoli, che nel 1768 stese con accuratezza lo Stato delle rendite e pesi pubblicato da Carolina Belli e sopra più volte citato, dedotte le spese prevede una rendita netta di Ducati 46.926,4530.

Ma i documenti ci dicono, e gli autori citati lo rilevano, che non tutte le annate agrarie furono felici; anzi, dopo poche annate favorevoli, il prezzo del grano crollò; «nel 1614 siamo in piena crisi»; «I Gesuiti non erano buoni agricoltori (…). Per poter arare bene tanta terra «nei 1616 i Gesuiti presero in esame l’opportunità di vendere tutto».

Non sembrava infatti economicamente corretto tenere impegnati cosi grossi capitali con poco ricavo; in complesso, però, notando alcuni che «gli inizi sono sempre difficili e le masserie avevano pur fruttato il 5-6%», si decise di restare in Puglia.

Altro giudizio dà Addolorata Sinisi nello studio già citato: «I Gesuiti non erano buoni agricoltori…). Per poter arare bene tanta terra sarebbero stati necessari, secondo il costume di Puglia, 30 buoi per ogni centinaio di versure, cioè 960 animali.

Invece complessivamente i Gesuiti ne tenevano 722, dei quali diversi erano inadatti alla fatìca per vecchiaia. L’aratura, quindi, era superficiale: il prodotto, di conseguenza, scarso».