Due reparti: malattie dell’apparato respiratorio e rianimazione, e 29 ambulatori in cui vengono erogate le prestazioni di pneumologia, cardiologia, chirurgia vascolare, chirurgia toracica e cardiochirurgia. Asclepios 3, il nuovo padiglione del Policlinico di Bari, è già attivo e questa mattina c’è stato il sopralluogo del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, accompagnato dal direttore generale Giovanni Migliore e dalla direzione strategica dell’azienda.
“Ho voluto fare questo sopralluogo – ha spiegato il presidente Michele Emiliano – per dare la giusta soddisfazione a tutta la direzione strategica del Policlinico di Bari per essere riusciti a portare a termine l’opera nonostante le difficoltà, perché è stata in gran parte realizzata durante il periodo della pandemia, con le sospensioni dei lavori. La struttura è già in funzione, con i pazienti ricoverati. Questo padiglione metterà in condizione il Policlinico di avere capacità operatorie, rianimatorie e di cura straordinarie”.
Asclepios 3 è un monobloco di 27mila metri quadri e può ospitare fino a 200 posti letto. Il padiglione prevede 40 posti letto di terapia intensiva e semi intensiva e 155 posti letto di degenza ordinaria, suddivisi in 57 stanze doppie e 24 degenze singole (all’occorrenza adattabili a due posti letto), stanze per pazienti diversamente abili e posti letto di isolamento con possibilità di accogliere sia degenti immunodepressi sia con patologie infettive a diffusione respiratoria (es. covid).
“La parte ambulatoriale è completa – ha evidenziato il direttore generale Giovanni Migliore – e ci sono i pazienti nei reparti di pneumologia e terapia intensiva. Si tratta di un primo step. Per arredare e attrezzare questo padiglione abbiamo reimpiegato tutte le attrezzature sanitarie in dotazione nella struttura per le maxi emergenze in Fiera del Levante che il Policlinico ha avuto la responsabilità di condurre nella battaglia contro il Covid. Nulla è andato perduto”.
“Si tratta di un investimento gigantesco – ha ribadito il presidente Emiliano – che man mano i pugliesi cominceranno a conoscere e corrisponde a quello che sta accadendo a Foggia, dove c’è in corso una totale ristrutturazione del Policlinico Riuniti, e a Taranto dove stanno andando avanti i lavori per l’ospedale San Cataldo, tra i più grandi ospedali in costruzione d’Italia, e per tutti i potenziamenti delle strutture che potremmo avviare con il Pnrr se ce lo faranno utilizzare”.
Il secondo step è completamente finanziato dalla Regione Puglia con 16,6 milioni di euro e sarà completato il prossimo anno. “Sono in corso le procedure di gara – ha ricordato Migliore – per l’allestimento di 3 sale operatorie (saranno 5 complessivamente, due sono già complete), una sala angiografica, una sala tac e un centro di simulazione medica avanzata per la gestione del rischio clinico e la formazione del personale sanitario. A completamento delle attività ospiterà il complesso chirurgico e dell’emergenza dei dipartimenti ad attività integrata ovvero: Cardiologia ospedaliera, Cardiologia universitaria, Malattie apparato respiratorio, Cardiochirurgia universitaria, Chirurgia toracica universitaria, Chirurgia vascolare universitaria. È un progetto complesso, nel corso dei prossimi mesi chiuderemo questo percorso per offrire a tutti i pugliesi un riferimento unico nel panorama nazionale di alta specializzazione e eccellenza”.
La progettazione di Asclepios 3 è stata effettuata seguendo i canoni dell’ospedale modello, porgendo particolare attenzione agli aspetti di umanizzazione, socialità, interattività, appropriatezza, affidabilità e innovazione. Con percorsi di accesso per visitatori, pazienti, personale sanitario, materiale sporco e materiale pulito e/o sterile completamente separati.
Il progetto è stato firmato dall’architetto spagnolo Albert de Pineda, ritenuto uno dei massimi esperti di progettazione ospedaliera.
“Il sistema sanitario pugliese cresce – ha ricordato il presidente Michele Emiliano a margine del sopralluogo – sette anni fa, quando sono diventato presidente, eravamo l’ultima regione italiana come livelli essenziali di assistenza, ma siamo cresciuti moltissimo, ora siamo tra le prime regioni italiane e siamo tra le poche regioni adempienti ai Lea. Siamo anche la regione che ha recuperato meglio e più di altre – lo dice Gimbe, un’autorità indipendente – il gap di liste di attesa accumulato durante la pandemia.
Ma il governo nazionale in carica ha sostanzialmente tagliato i finanziamenti alla sanità, costringendo tutte le regioni a fare salti mortali per chiudere i bilanci.
Ieri in commissione sanità della conferenza delle regioni – dove ci sono tutte le regioni, anche quelle di centro destra – si stava pensando di proporre al governo e al parlamento un disegno di legge di iniziativa delle Regioni per aumentare nei prossimi tre anni il fondo sanitario nazionale di 4 miliardi di euro e non di due come è avvenuto quest’anno.
Questo serve a recuperare il minimo necessario a far funzionare il sistema sanitario che avevamo detto durante la pandemia che era stato eccessivamente tagliato”.
“La Puglia è all’offensiva, il Policlinico di Bari è all’offensiva – ha detto Emiliano – per recuperare con questa struttura tutte le funzioni di assistenza. La Regione ha finanziato direttamente anche due nuove facoltà di medicina: a Lecce il MedTech, a Taranto la seconda facoltà e autorizzato per la Lum una facoltà privata. Avremo così nei prossimi anni circa 200 medici in più ogni anno.
Ma cambieremo anche il sistema di reclutamento dei medici e del personale sanitario: i medici sono pochi e sono contesi e per loro vareremo un sistema a sportello, con il quale qualunque medico italiano o europeo che volesse venire a lavorare in Puglia presenterà la sua domanda che verrà valutata immediatamente e si cercherà, dove ci siano vuoti di organico e non ci siano picchi di domande di assunzione, di assumerli immediatamente.
E’ una misura estrema, con il superamento delle procedure concorsuali standard, ma necessaria a causa del deficit formativo, per attirare i medici pugliesi e non che lavorano fuori”.
Il Policlinico – ha concluso – è il principale traguardo per la carriera di molti medici e potenziarlo significa potenziare l’attrattività della Puglia per i professionisti da fuori regione”. Sempre parlando di Asclepios 3 il presidente ha ricordato che i materiali e le attrezzature come i letti, i monitor e le pompe per infusione provengono in gran parte dal centro maxiemergenze della Fiera del Levante aperto per la pandemia.
“Non ho mollato sulla struttura delle maxiemergenze – ha detto Emiliano – che secondo il mio giudizio è sempre e comunque necessaria e che quindi mi auguro di convincere tutti coloro che non sono ancora convinti che una struttura per le grandi emergenze come quella della fiera è necessaria e possa essere utilizzata durante il periodo in cui non ci sono emergenze anche come struttura espositiva e fieristica non solo nel settore biomedico ma anche in altri settori, come le fiere di settore, con l’utilizzo dei padiglioni che sono completamente riscaldati e condizionati e dotati di impianti di sicurezza.
Avendo lasciati intatti gli impianti, nel giro di poche settimane la struttura potrebbe essere riattrezzata per situazioni di emergenza sanitaria.
Chi ha approfondito la storia della medicina e della epidemiologia, sa bene che le pandemie hanno la caratteristica di essere ricorrenti, con intervalli di tempo lunghi o più brevi. E aggiungo, che siccome siamo in un momento difficilissimo dal punto di vista internazionale, avere a disposizione delle forze armate della Nato e delle popolazioni civili una struttura che può mettere in campo 150 rianimazioni in poche settimane, è una dotazione di sicurezza per tutta l’umanità, non solo per i pugliesi alla quale la Regione Puglia non vorrebbe rinunciare, fermo restando che la Fiera non è nostra e che bisognerà concordare ogni passo in perfetta concordia, senza forzature, spiegando che quella struttura è un patrimonio straordinario che va tenuto di riserva in caso di necessità”.