Musica, un po’ di storia degli Athenium

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A cura di Doriana di Pietro

Gli ATHENIUM nascono quasi cinquant’anni fa, nel 1975, in uno dei periodi più fervidi della musica italiana, in
cui si formavano, per poi scomparire, decine di gruppi musicali, del tutto immersi in quella vivace atmosfera del dopo boom economico, in cui benessere e cultura dilagavano.

Era un’Italia arricchita economicamente, ma allo stesso tempo impoverita socialmente, nella quale i giovani si sentivano come strozzati da un contesto sociale ancora intriso di convenzioni antiquate. È in questa circostanza, in cui capelli lunghi e abiti sgargianti esprimevano voglia di cambiamento e libertà, che nascono gli ATHENIUM grazie a musicisti storici di Orta Nova: Antonio Balestrieri alle tastiere, Riccardo Turtiello alla chitarra,
Giuseppe Di Leo (detto Pino) alla batteria, Nino Esposito al basso e Mario Curiello alla voce.

Atena, dea greca della ragione e delle arti, tra cui la musica, ha dato l’ispirazione per il nome del gruppo, che si riferisce peraltro al tempio della dea, luogo di cultura per eccellenza. A partire dal 1976 iniziano alcuni
cambiamenti dei componenti della band. Il batterista Giuseppe Di Leo, all’età di sedici anni, alla ricerca di nuove esperienze musicali, lascia il gruppo per girare il mondo entrando a far parte della grande orchestra del circo di Moira Orfei.

Seguiranno molteplici avvicendamenti nel ruolo del batterista. Il primo a inserirsi è Gerardo Maffei, che rimane nella formazione per circa due anni, no al rientro di Pino. Nel 1980 Mario Curiello si trasferisce al Nord, Nino Esposito lascia la musica per intraprendere la carriera imprenditoriale, sostituito da Michele Lopopolo, Antonio Balestrieri decide di dedicarsi completamente agli studi conservatoriali e viene sostituito da Salvatore Di Pietro.

Da quel momento inizia un nuovo percorso musicale per gli ATHENIUM, che si esibiscono in tutta la regione e non solo. Nel 1982 entra a far parte del gruppo Gino Manfredi, che con la sua voce, dona un tocco rock al sound della band. Ricordiamo il coinvolgimento, seppur per un breve periodo, del virtuoso chitarrista foggiano Pino Blonna, ancora oggi musicista di grande successo con la sua orchestra.

Nel 1984 Gino e Pino lasciano gli ATHENIUM per dar vita a un nuovo percorso musicale formando i Turbo, prima gruppo base del grande Michele Zarrillo e successivamente tribute band di Vasco Rossi. Antonio Zicolillo diventa il batterista della band ma, purtroppo, dopo circa un anno, impegni lavorativi gli impediscono di continuare la collaborazione. È, quindi, la volta del fantasioso Enzo Di Leo, cugino maggiore di Pino, conosciuto da molti come “Burdell”.

Verso la fine degli anni ’80, la band comincia ad allargare i suoi orizzonti e a identicarsi quasi con un’orchestra, con l’inserimento di una sezione ati: si inseriscono Franco Ariemme e Gerardo Annese alle trombe, Antonio Gallicchio al sax tenore e Antonio Capocchiano al sax contralto.

Riccardo si stacca dalla band per seguire Pino nei Turbo, lasciando così il posto al chitarrista Lino Tarateta. Nello
stesso periodo, si inseriscono Anna Maria Parlante come voce femminile e Nino Zicolillo (in arte Nicky Sanders), frontman dell’altro celebre gruppo ortese, “La Corte dei Miracoli” . La formazione di quella che è possibile denire ormai un’orchestra dura circa due anni.

Nel frattempo, l’intrattenimento musicale si evolve a favore di dj e dell’uso di device a supporto del lavoro del musicista: ciò comporta mutamenti nel panorama musicale e, dunque, nelle scelte professionali dei singoli componenti degli ATHENIUM, che però non disdegnano la possibilità di riunirsi nelle occasioni
importanti.

Nel 1997 Pino e Salvatore danno vita al gruppo degli Exito, attualmente formato da Amedeo Grasso alla
chitarra, Enzo Toscano al basso e Alessandra Di Girolamo alla voce, che, peraltro, hanno collaborato fattivamente
alla realizzazione di questo album. L’idea di pubblicare un album sorge nella ricorrenza dei quarantacinque anni
dalla nascita della band, su iniziativa di Pino Di Leo e di Salvatore Di Pietro, anche se la sua realizzazione è stata posticipata di circa due anni a causa della pandemia.

I brani inseriti in questo lavoro sono quelli che hanno lasciato un segno nella storia degli ATHENIUM e che
ne identicano maggiormente il percorso e il gusto musicale. Gli artisti a cui la band si rifà sono i Pooh, i New Trolls (da cui riprendono la particolarità di far cantare tutti i membri della band), Pino Daniele, Lucio Dalla, la PFM e innumerevoli altri artisti degli anni ’60 – ’70 – ’80.

Per la registrazione di questo disco i brani sono cantati da Salvatore Di Pietro, Enzo Di Leo, Michele Lopopolo e Riccardo Turtiello, da sempre affiatati nella musica così come nella vita.

 

Foggia, nuovi fondi per il miglioramento degli alloggi popolari

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Nuovi fondi per il miglioramento degli alloggi popolari a Foggia, Monte Sant’Angelo e Torremaggiore. “Efficientamento energetico per la riduzione dei consumi ma soprattutto miglioramento della qualità abitativa. Saranno questi gli obiettivi degli interventi”.

Lo annuncia Anna Grazia Maraschio, assessora alle politiche abitative, che prosegue: “non ci arrenderemo all’idea che le case popolari debbano essere inevitabilmente deprimenti, non posti in cui vivere, quanto spazi in cui passare le notti mentre ci si immagina di fuggire altrove, o ancora luoghi in cui ci si rassegna a vivere in condizioni di povertà, senza nessuna prospettiva, invisibili agli occhi degli altri.

Come assessorato alle politiche abitative stiamo creando una visione completamente diversa, ridando dignità ai luoghi e alle persone che ci abitano. È questa la grande sfida che stiamo attuando”.

La giunta, su proposta dell’assessora Maraschio e d’intesa con il vicepresidente della giunta regionale e assessore al bilancio, Raffaele Piemontese, ha quindi deliberato di dare copertura a tre interventi finanziati con la precedente deliberazione del 28 ottobre 2022, n. 1480, per complessivi euro 4.728.542,97, di competenza della Sezione Politiche Abitative. Nello specifico, gli interventi prevedono:

– Realizzazione di alloggi di edilizia sovvenzionata e opere di urbanizzazione, al Comune di Torremaggiore. Importo del finanziamento 2.320.000,00 euro.

– Intervento di riqualificazione ed efficientamento energetico di un complesso edilizio di 72 alloggi C.E.R. localizzato nel Comune di Foggia in Via Parini. Importo del finanziamento 2.108.542,97 euro.

– Programma innovativo e sperimentale in ambito urbano denominato Contratti di Quartiere II nel Comune di Monte Sant’Angelo e completamento delle urbanizzazioni in continuità con Corso Garibaldi e Corso Vittorio Emanuele. Importo del finanziamento 300mila euro.

I Comuni sono tenuti ad affidare i lavori per la realizzazione degli interventi entro 12 mesi dalla data di attribuzione delle risorse.

(Comunicato stampa Regione Puglia)

Rifiuti Puglia, Ager e Acquedotto Pugliese per il Miglioramento dei servizi

Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, l’assessore regionale all’Ambiente Anna Grazia Maraschio, il sindaco di Brindisi Riccardo Rossi, il sindaco di Lecce Carlo Salvemini, la presidente di Ager Puglia Fiorenza Pascazio e il presidente di Aqp Domenico Laforgia hanno illustrato oggi il progetto Ager e Aseco nel corso di una conferenza stampa a Brindisi nella sala Gino Strada di Palazzo Granafei-Nervegna.

“L’ingresso di Ager (Agenzia Territoriale della Regione Puglia per la gestione dei rifiuti) in Aseco (società ad oggi interamente controllata da Acquedotto Pugliese) produrrà solo effetti positivi. Risparmi per i cittadini e benefici per l’ambiente. La nascita della nuova società è un’operazione coerente con la normativa vigente e persegue una virtuosa e stabile collaborazione attraverso la creazione di un soggetto in house a controllo analogo congiunto”.

Così il presidente Michele Emiliano nello spiegare il senso dell’operazione: “Abbiamo lavorato per anni per garantire che il settore dell’impiantistica dei rifiuti avesse un operatore pubblico – ha detto Emiliano – in grado di creare delle condizioni economiche utili ad abbassare la pressione della fiscalità nei confronti dei Comuni. L’analisi effettuata sul settore rifiuti ci ha convinti che le criticità che abbiamo riscontrato si sostanziano in una una inefficienza del sistema che si scarica sulle tasse dei cittadini. Per questo abbiamo individuato un meccanismo che, senza creare danno agli imprenditori privati, vada a vantaggio dei cittadini migliorando l’efficienza del sistema e garantendo un abbassamento della pressione fiscale”.

“L’operazione – spiega l’assessore Maraschio – è finalizzata ad attuare gli indirizzi del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani (PRGRU), rafforza la dotazione impiantistica pubblica del territorio per chiudere il ciclo dei rifiuti urbani in applicazione dei principi comunitari e nazionali di “autosufficienza” e di “prossimità”, sfrutta le sinergie del trattamento congiunto dei fanghi di depurazione con la Forsu, restituendo all’ambiente un compost di qualità”.

AQP potrà affidare alla nuova società il recupero dei fanghi di depurazione, mentre AGER la gestione della Frazione Organica da Rifiuto Urbano (Forsu). Questo attraverso impianti di trattamento, recupero, riciclaggio e smaltimento di quei materiali.

La nascente società attuerà gli indirizzi del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani (PRGRU) approvato dal Consiglio Regionale, rafforzando la dotazione impiantistica pubblica. Consentirà di abbattere il costo pro capite per il trattamento della frazione umida dei rifiuti urbani e dei fanghi di depurazione che in Puglia che attualmente sconta l’aggravio dei costi derivanti dall’attuale deficit impiantistico.

Per la Presidente di Ager, Fiorenza Pascazio: “È un’operazione di grande lungimiranza per il sistema pugliese e per i Comuni. Andrà a colmare il gap impiantistico che è la causa di tutti problemi per la chiusura del ciclo dei rifiuti. La società metterà insieme Ager e Acquedotto pugliese: Ager acquisterà il 40 per cento delle quote di Aseco, società partecipata di Aqp e occuperà della gestione diretta degli impianti”.

L’Ager, ente autonomo e di governo d’ambito partecipato da tutti i comuni pugliesi che esercita in modo collettivo la gestione dei rifiuti, sta portando avanti l’indirizzo espresso dal Comitato dei delegati, composto da sei sindaci in rappresentanza di tutte le province.

“Con questa operazione industriale AQP potrà gestire in Puglia il trattamento dei fanghi di depurazione, riducendo le attuali spese per lo smaltimento fuori regione ed ottenendo così – ha sottolineato il Presidente di Acquedotto Pugliese, Domenico Laforgia – una contestuale riduzione del costo a carico della tariffa del servizio idrico integrato e di quello ambientale per il trasporto. Sfruttando le sinergie del trattamento congiunto dei fanghi di depurazione con la Forsu restituiremo un compost di qualità, tutelando maggiormente ambiente e salute pubblica”.

“Per una corretta gestione del ciclo dei rifiuti ritengo sia importante avere impianti pubblici gestiti da società pubbliche – dichiara il sindaco di Brindisi Riccardo Rossi – È quindi fondamentale questo passaggio con il quale si potrà creare una società pubblica controllata da Regione e Comuni che potrà calmierare i prezzi di conferimento dei rifiuti negli impianti, e assicurare una gestione più efficace e rispondente ai bisogni dei Comuni.

Non si tratta di fare concorrenza ai privati, ma in un settore così delicato come quello del ciclo dei rifiuti, la presenza del pubblico è indispensabile. Come città di Brindisi abbiamo insieme all’Ager definito gli impianti di compostaggio e recupero di materia, ritengo che una società pubblica sia la migliore condizione per poterli gestire”.

Per il sindaco di Lecce Carlo Salvemini: “Dare vita a una società pubblica che si occupi della realizzazione e gestione di impianti di trattamento della Forsu, assicurando ai Comuni tariffe più basse e ai cittadini risparmi in bolletta, redistribuendo i benefici della valorizzazione del rifiuto significa costruire anche in Puglia un modello che è già realtà in altre regioni d’Italia. La guida pubblica garantisce che ad orientare le scelte della società sia l’interesse della collettività e non solo il profitto. Se vogliamo costruire un sistema fondato sui benefici dell’economia circolare, in linea con le previsioni del Piano regionale dei rifiuti, dobbiamo rimediare alla carenza di impianti. Va nell’interesse di tutti, in particolare dei Comuni, che oggi affrontano costi elevati che si ripercuotono sull’economia delle famiglie”.

NOTE DI APPROFONDIMENTO

La Newco sarà una società sottoposta al controllo analogo congiunto di AQP e AGER nel rispetto di quanto previsto dal D.Lgs. 175/2016 (TUSP) e dal D.Lgs. 50/2016 (Codice dei Contratti pubblici) cui saranno affidati in house providing attività gestionali da parte dei medesimi soci in conformità a quanto prescritto dal Dlgs n. 201/2022. la NewCo svolgerà la propria attività a favore dell’AGER e di AQP in modo che gli interessi perseguiti non siano in alcun modo contrari a quelli dei due Soci.

I soci avranno un ruolo paritetico nella gestione della Newco in quanto nell’Organo amministrativo avranno una propria rappresentanza , in fase di start up il Consiglio sarà composto da tre membri di cui uno indicato da AGER e successivamente all’intervenuta stipula dei contratti di affidamento in house da parte dei due Soci, la Società sarà amministrata da un Consiglio di Amministrazione composto da 5 (cinque) membri con due componenti indicato da AGER.

E’ prevista anche la figura del direttore generale che sarà indicato sempre da AGER .Le cariche in seno all’Organo Amministrativo saranno svolte a titolo gratuito e dunque senza il riconoscimento di alcun emolumento o altro compenso, fatta eccezione per il rimborso delle spese, debitamente documentate, sostenute in esecuzione dell’incarico.

L’ingresso di AGER nella compagine sociale di ASECO ( ad oggi società partecipata al 100% da AQP) è il risultato di una azione di concertazione che è partita da lontano, e che ha a proprio fondamento la strategia regionale in materia d rifiuti delineata nel PRGRU.

La scelta che Regione, Comuni, AQP ed AGER hanno posto in essere si pone obiettivi di valenza strategica ed industriale di rilevante spessore: garantire che i fanghi prodotti dall’attività di depurazione, su cui AQP ha investito ed investe considerevoli risorse, ed i rifiuti da raccolta differenziata siano valorizzati per essere poi reimmessi nel ciclo produttivo in conformità ai principi dell’economia circolare.

Va subito sgomberato il campo dal dubbio che tale scelta sia finalizzata a bloccare lo sviluppo del mercato, e quindi degli operatori privati di settore. Infatti, l’attività della Newco sarà funzionale a colmare proprio i vuoti lasciati dal mercato nell’ambito della gestione del ciclo de rifiuti e consentirà di perseguire più obiettivi:

– sfruttare le sinergie industriali per il trattamento della Forsu e dei fanghi che per entrambi i soci (AGER ed AQP) ancora ad oggi determina gravi criticità gestionali;

– usare tali sinergie generate dall’azione del comparto “pubblico” per abbassare le tariffe per segmenti del ciclo dei rifiuti per i quali oggi i cittadini sostengono costi molto significativi;

– sfruttare questa sinergia come volano per lo sviluppo industriale in materia di gestione del ciclo dei rifiuti, che avrà la finalità di contribuire alla chiusura del ciclo dei rifiuti, a costi sostenibili e senza limitare il alcun modo il mercato. Con impatto rilevante in termini di tutela dell’ambiente e crescita dell’economia e dell’occupazione.

– perseguire la continua ricerca nell’innovazione tecnologica, anche in collaborazione con il privato, che consenta l’avvio di linee industriali finalizzati al riciclo ed al recupero di frazioni merceologiche di rifiuto che oggi sono destinate purtroppo allo smaltimento.

– rafforzare le azioni volte a garantire la chiusura del ciclo dei rifiuti, con l’impiantistica che risponda alle differenti esigenze dei territori, che andrà a colmare quei vuoti oggi lasciati dal mercato e che diventano spesso spazio in cui si muovono le organizzazioni criminali, responsabili di numerosissime azioni non solo illegali ma dannosissime per l’ambiente e per i cittadini.

(Comunicato stampa)

Storia 5 Reali Siti, il Palazzo Luigi di Gennaro

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A cura di Lucia Lopriore

Corrisponde al civico n. 13 di C.so Aldo Moro, fu edicato dal duca de’ Sangro verso la ne del settecento e faceva
parte del comprensorio di caseggiati denominato: “La Palazzina”. Dopo l’esproprio dei beni al duca, la casa soprana fu ceduta dalla Regia Corte a Luigi Di Gennaro che, originario di Barletta, si era trasferito ad Orta con il
padre Giuseppe, perché aveva stipulato un contratto con il Tavoliere di Puglia che gli aveva assegnato venti versure di terreno in località Grassano delle Fosse e Triunfello (AS FG – Amm.ne del Tavoliere, Scritture
dell’Ufficio, s. II, b. 17, fasc. 7, contratto del 16/03/1808).

Luigi svolse l’attività di massaro e di venditore di beni di prima necessità, per questo la R.C. gli aveva assegnato
in comproprietà con Giovanni Spinelli una casa soprana ( Ibidem, Cat. Ant. vol. 124 sez. 6° di lettera “E”
che forma “D” Art. 140).

Purtroppo però, per cause non meglio accertate, il 23 febbraio 1807, Luigi subì la confisca dei terreni e degli immobili che possedeva per ordine del funzionario della Suprema Giunta del Tavoliere, Nicola M. Sebastiani, ed il 27 febbraio 1807, (sùbito dopo la confisca dei beni, il 10 giugno di quell’anno, Luigi inoltrò al Sovrano una Supplica con la quale chiedeva 40 versure di terreno al prezzo di 27 carlini la versura, in cambio dei 270 dei servigi resi a S.M.), Teodoro Muscio acquistò tutte le proprietà conscate al prezzo di ducati 682

(Ibidem, Tavoliere di Puglia, b. 17, fasc. 250 c. 2 v., atto del 23/02/1807. Atti di Sequestro dei beni di Girolamo Giovine e Luigi Di Gennaro: tra gli immobili furono conscati: “[…] Una casa palazziata consistente in quattro camare soprane ed una cucinetta, 2 sottani uno per uso di stalla e l’altro per magazzino del valore di ducati 2000 […] un’altra casa con due camere soprane e un sottano del valore di circa ducati 800. Un altro corpo di abitazioni consistente in due camere lamiate a piano terra isolate site rimpetto le case del Magnifico Andrea e Urbano Di Dedda fratelli del valore di circa ducati 350 […]”. La seconda casa soprana, fu ceduta nel 1854 dagli eredi di Luigi ad Emilio Campese, a tale riguardo si consultino le notizie su Palazzo Lo Muscio-Campese).

Ottenuti i nuovi terreni, egli li coltivò provvedendo alle necessità di famiglia; sposò Antonia La Rovere dalla
quale ebbe due gli e, deceduta quest’ultima, si risposò con Nicoletta Manzo dalla quale ebbe altri tre figli.
Purtroppo, anche Luigi, morì prematuramente, tanto che non avendo dettato le sue volontà, indusse i figli a convocare il notaio ed a far inventariare i beni al fine di poter procedere ad un’equa suddivisione degli stessi (1 Ibidem, Prot. Not. n. 41 Rep. n. 239 notaio A. Gaeta, atto dell’11/11/1843 c. 343 r).

Fino al suo decesso, Luigi non era riuscito a riacquistare le case confiscate, infatti tra gli immobili inventariati
vi erano solo una casa a piano terra ubicata nella Strada Mezzana ed altre due casette a tavolato intercomunicanti, più un lamione “diruto” che era utilizzato come cantina, le versure di terreno avute dalla R.C., alcuni attrezzi
agricoli, animali e titoli di credito comprovanti prestiti di danaro corrisposti a terzi.

Pertanto la casa palaziata rimase a Teodoro Muscio che più tardi la alienò al figlio di Luigi, Domenico, che dopo
l’acquisto, vi abitò con la famiglia (ACO – Anagrafe: Registro di Popolazione c. 616). La casa rimase proprietà dei di Gennaro fino alla fine dell’800, più tardi fu alienata ai Ruocco ed in seguito passò ad altri.

Bollette Luce e Gas, la soluzione di Poste Energia (prezzo bloccato-24 mesi)

Offerta trasparente, innovativa e sostenibile, costruita su misura per il cliente, sono i pilastri della soluzione luce e gas “Poste Energia” di Poste Italiane per il mercato libero, disponibile esclusivamente in tutti gli uffici postali (85 a Foggia e provincia), su poste.it e sulle app Postepay e BancoPosta.

Il prezzo della materia prima luce e gas dell’offerta è bloccato per 24 mesi, sono previste due opzioni di pagamento: quella tradizionale, con importo variabile in base a quanto consumato nel mese, e quella innovativa a rata fissa che viene calcolata sulla base dei consumi dell’anno precedente.

Quest’ultima soluzione consente al cliente di pagare lo stesso importo mensile per 12 mesi, di pianificare le spese energetiche sul bilancio familiare e di non avere sorprese in bolletta. Alla fine dell’anno, la rata viene ricalcolata per l’anno seguente, in aumento o in diminuzione, sulla base dei consumi effettivi rilevati.

Con il lancio di Poste Energia – ha spiegato l’Amministratore Delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante – completiamo il processo di ampliamento della gamma di servizi ai clienti di Poste Italiane puntando sulla forza della nostra piattaforma innovativa e omnicanale. Poste Energia è un servizio vicino alla nostra filosofia perché è trasparente, prevedibile, innovativa e sostenibile e fa leva sul fortissimo rapporto di fiducia che lega i cittadini a Poste Italiane. Si tratta di un altro passo in avanti del percorso definito nel Piano industriale 24SI Plus, con il potenziamento della strategia di azienda multi-piattaforma con business diversificato tra servizi postali e logistici, finanziari, assicurativi, di pagamento, telefonia e ora anche energia”.

Poste Energia si distingue per l’attenzione alla sostenibilità ambientale e al consumo consapevole, puntando sull’educazione del cliente al contenimento dei propri consumi.

Inoltre, l’energia elettrica venduta proviene al 100% da fonti rinnovabili prodotte in Italia e le emissioni di anidride carbonica del gas immesso al consumo sono compensate totalmente. È infine una proposta innovativa, grazie alla facilità della sottoscrizione per la quale è sufficiente presentare una bolletta recente.

Il lancio di Poste Energia segue l’offerta promozionale dedicata ai dipendenti per i 160 anni dell’azienda, che in pochi mesi ha raggiunto il traguardo di oltre 50 mila contratti sottoscritti, è accompagnato da uno spot interpretato da Mara Venier e firmato da Ferzan Ozpetek.

(Comunicato stampa: Poste Energia)

Cultura, Francesco Bellino e l’umanità come metodo e come fine

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A cura di Raffaele Nigro.

La raccolta di esordio, Lembi di sodaglia, con cui Francesco Bellino salutava il mondo della letteratura con una aperta adesione a una poesia lirica e dialogica vicina al frammento greco e alla scrittura dei grandi meridionali, Bodini, Scotellaro, Sinisgalli,Gatto,si ripropone oggi a mezzo secolo di distanza.

Il mondo contadino della Capitanata era allora al centro della sua ispirazione, insieme agli affetti familiari e all’elogio della semplicità. E tale si ripresenta in questa raccolta, dove fanno irruzione nomi e temi di quella losoa
dell’umano che Bellino ha perseguito nel suo sistema di pensiero, accostandosi a Wittgenstein, Popper, Gadamer, ai grandi temi posti dalla filosofia dell’umanesimo integrale, Maritain, e del personalismo comunitario, Mounier.

Il soggetto di questi versi è la morte, la consunzione dei corpi, insieme alla pietà per quanti hanno trovato sepoltura nella piana della Daunia, ovvero le terre dei 5 Reali Siti, il mondo di Orta Nova che Francesco ha conosciuto negli anni dell’infanzia e della giovinezza, prima che partisse per gli studi universitari e per il mondo che lo ha accolto e laureato filosofo della formazione, e poeta contrapposto a un tempo di esasperata
ricerca dell’economia come fondamento e di scarsa nezza nei rapporti umani.

Con un interrogativo retorico che chiama alla memoria l’apertura di Spoon River anthology e la reinterpretazione di De Andrè, si presenta la raccolta di versi in cui ci addentriamo, così densa di pathos e di malinconia. Con un viaggio inverso, dalla sommità della collina dov’erano sepolti i morti di Lee Masters alla pianura, innita come il volto del presente continuo qual è la vita. Dove sono niti i grandi che hanno abitato e attraversato la pianura? Dove sono Diomede e Dauno, fondatori di tanti villaggi, dove i cortei di Federico II di Svevia, le torme di
crociati che scendevano a Brindisi per imbarcarsi alla volta di Gerusalemme? E dove hanno concluso la loro vicenda esistenziale le tante gure più vicine a noi nel tempo, Pietro Giannone, Umberto Giordano, Giuseppe Di Vittorio? E con loro creature della cronaca quotidiana, sparite come grani di sabbia nel vento dei secoli, montagne di ossa che hanno costruito gli attimi fuggevoli e anonimi dei giorni e delle notti, contadini, mamme, prostitute, bidelli, farmacisti, sindaci.

“Quanta erba è cresciuta sotto i cipressi / La tortora è morta / di crepacuore, / l’usignolo ha perso / la sua compagna / e il vento piega le pratoline”. Tutti giacciono sotto le zolle e solo le anime non sono state toccate dalla morte,ma volate in cielo si presenteranno a noi sotto altre forme. Il racconto elegiaco si presenta al lettore ora in terza persona ora in prima, a seconda che racconti il poeta o che gli si sostituisca qualcuna delle tante creature che “in terra e in mar semina morte” direbbe Foscolo.

La voce del poeta, prestata talora alle gure evocate, come vox clamans in deserto, nel deserto della vita, si consuma a passi lenti nella pianura. Dove vita e pianura sono tutt’uno. E dove le generazioni si consumano
non sempre lasciando traccia di sé. Ecco allora Federico II che ricorda la predizione secondo cui sarebbe morto in
località segnata da un ore, ovvero a Castelorentino; Alfonso I d’Aragona venuto a instaurare la dogana delle pecore a San Severo, lui che ordina di convogliare tutti gli animali da pascolo in transumanza no alla Regia Dogana. È la grande storia, quella alta che domina la vita di re e principi ma anche degli uomini semplici. È la storia dei miti che abitano la terra daunia, l’amore di Cristalda e di Pizzomunno, l’agiografia qui esposta in
modo delirante, dell’Arcangelo che viene sul Gargano a combattere il diavolo, lo Scazzamauriello che sbuca dalle crepe della terra e gioca con le partorienti.

E poi la cronaca quotidiana, la vita che scivola ininterrotta e tocca la sorte di Maria Grazia, bracciante agricola e moglie e madre paziente, di Marietta la visionaria, quella dei contadini senza terra che imbracciano armi contro i potenti, senza tetto sepolti negli ossari comuni, donna Carolina, maestra di una innità di ragazzi. Tanti, tutti, che “dormono dormono sulla pianura”. E insieme a costoro i popoli in transumanza passati nei secoli dall’Illiria alle
coste di Mattinata e di Manfredonia, gli eroi sbarcati dal Peloponneso, la soldataglia venuta dalla Spagna o dalla Francia. Tutti tacciono sotto terra e solo canta il vento della pianura. Basta appoggiare l’orecchio al suolo, scriveva Nicola in Sole nell’Ode allo Jonio, per ascoltare l’eco dei passi e dei cavalli. Scendete nelle grotte di Siponto, scriveva Cristanziano Serricchio, cercate tra i banchi degli scavi archeologici e leggete ciò che riportano le stele daunie, per riavere sentore di mondi perduti, di vite che si sono consumate. È così che sono trapassate
le civiltà di Salapia, di Herdonia, di Arpi.

Tutto viene dal mistero e va verso il mistero, avvolto spesso dal rumore delle armi, confuso nell’odio e nella violenza, nella sofferenza dei popoli. Chi potrà sentire l’infelicità di donna Luigietta impazzita per i gli emigrati in Argentina e mai tornati? Chi ricorda i giovani, morti sui fronti di guerra per offrire alle generazioni future una vita migliore? In un richiamo diretto a Sinisgalli il poeta dice: “Tornerò tra 10 trilioni di anni tra cherubini e serani”. Non senza aver spiegato che è stato “migrante per tutta la vita”. Anche lui, ridotto in polvere, tornerà a giacere nel fango della pianura. Perché il senso della vita sta in ciò che la pianura sa operare, la trasformazione delle ossa in concime e poi in erbe e ori, che a loro volta si trasformeranno in materia che si rinnova e rinnova la vita.

Perché ciò che muta nel mondo è solo la forma dei corpi. I prestiti di Bellino sono molteplici, oltre ai poeti che abbiamo citato, tornano nei solchi dei suoi versi Alfeo di Mitilene, Baudelaire, Foscolo, i grandi temi del decadentismo europeo e insieme, i canti religiosi del Mese mariano intonati dalle Figlie di Maria e da molti di noi, nella nostra infanzia, “O Maria quanto sei bella”, “Dell’aurora tu sorgi più bella”. Questi canti introducono a un altro aspetto della poesia di Bellino, la religiosità, la fede in Dio, nella Vergine e in Cristo.

Una fede che si scontra con una consapevolezza tragica e razionale, disseminata tra i versi, un tremor pulveris
et nis, un potente richiamo alla tragicità dell’esistenza e della morte, ribadito in esergo nella raccolta, come a chiusura del pianto e della vita: “Qui termina il mio cammino/non c’è traccia né impronta, tutto è polvere”.

 

Lavoro, le ultime offerte nel Foggiano

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Lavoro per Te – Regione Puglia (link)

Sono 156 le figure professionali richieste dalle aziende che si sono rivolte ai Centri per l’Impiego della Capitanata nelle ultime due settimane. Sul previo link potrete reaggiungere gli annunci pubblicati fino al 06 marzo, che sono infatti 34, di cui 2 in agricoltura, 15 in industria e 17 in servizi.

In quest’ultimo settore resta alta, quindi, la richiesta di personale: 59 professionisti, di cui ben 55 rientrano nell’ambito ‘Turismo e ristorazione’. Le richieste vengono soprattutto da strutture turistiche site sul Gargano, che reclutano staff per la stagione estiva: camerieri, baristi, cuochi, addetti alle pulizie, inservienti, animatori e capi animatori, tra Rodi Garganico, Vieste e Foggia.

Rientrano nel settore anche 3 annunci (di cui 2 dedicati agli iscritti al Collocamento mirato) per l’ambito ‘Sanità, servizi a persone e aziende’ e un annuncio in ambito ‘Amministrativo’ come consulente tecnico commerciale su Foggia.

Per il settore primario sono state registrate 2 richieste di personale per 2 profili professionali, nello specifico tra0orista e autista addetto al trasporto di merci e persone per aziende di Cerignola.

Al settore secondario appartengono 15 annunci di lavoro per la ricerca di 95 differenti profili, divisi tra ‘costruzioni e impianti’ (65), ‘commercio e artigianato’ (23) ed ‘industria e trasporto’ (7). Ad esempio, si cercano: ingegneri, manovali e muratori qualificati su Lucera, addetto alle vendite online su Cerignola, falegnami e corrieri consegnatari su Manfredonia, idraulici e saldatori mig/mag su Foggia.

Per gli iscritti al Collocamento mirato (L.68/99) sono riservati 3 annunci: assistente socio sanitario, operatore generico di assistenza per aziende di Rodi Garganico e aiuto banconista/salumiere su Foggia.

Tutto gli annunci e i dettagli sono disponibili sul sito ‘Lavoro per Te – Puglia’: qui è possibile ricercare l’annuncio per città o professione e candidarsi in autonomia (per chi è in possesso di SPID) oppure inviare il proprio curriculum vitae al Centro per l’Impiego che gestisce la vacancy.

I Centri per l’impiego dell’ambito di Foggia (Ascoli Satriano, Cerignola, Foggia, Lucera, Manfredonia, San Severo, Vico del Gargano e l’Ufficio collocamento mirato di Foggia), restano a disposizione di utenti e aziende per il servizio di Incrocio Domanda-Offerta. Gli uffici sono raggiungibili telefonicamente o via mail e aperto al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 11:30 e il martedì e giovedì pomeriggio dalle 15:00 alle 16:30.

La pagina Facebook “Centri Impiego Foggia e provincia” pubblica costantemente le offerte di lavoro aggiornate e gli eventi organizzati dai CPI sul territorio.

(Fonte: Lavoro per Te Puglia)

Orta Nova, richiesta finanziamento per la Videosorveglianza urbana al Ministero dell’Interno

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Anche Orta Nova parteciperà al bando del Ministero dell’ Interno per l’erogazione di finanziamenti  finalizzati all’implementazione e il potenziamento dei sistemi di videosorveglianza nei Comuni del territorio provinciale, secondo le progettualità proposte da ben 28 Comuni (Alberona, Apricena, Ascoli Satriano, Bovino, Carapelle, Carlantino, Cerignola, Deliceto, Ischitella, Isole Tremiti, Lesina, Lucera, Manfredonia, Mattinata, Monteleone di Puglia, Monte Sant’Angelo, Ordona, Orsara di Puglia, Rocchetta Sant’Antonio, San Nicandro Garganico, San Paolo Civitate, Serracapriola, Stornarella, Troia, Vico del Gargano, Vieste, Zapponeta), elaborate anche sulla base delle indicazioni fornite dai presidi di polizia sul territorio.

“L’analisi dello scenario criminale di questa provincia attesta una forte incidenza della criminalità, con la presenza di consorterie mafiose riconosciute definitivamente in sentenze passate in giudicato, che si sono dotate nel tempo di una organizzazione sempre più strutturata ed hanno sviluppato la capacità di stabilire interconnessioni, finalizzate al raggiungimento di modelli tendenzialmente federali, e proiezioni nazionali ed internazionali”, ha annunciato la Prefettura di Foggia in una recente nota.

Il tema delle scelte pubbliche rivolte in via prioritaria al perseguimento degli obiettivi di sicurezza è stato più volte oggetto di confronto e di sensibilizzazione da parte della Prefettura con le amministrazioni comunali, che si stanno incontrando nel corso dei comitati itineranti per l’ordine e la sicurezza pubblica.

In alcuni Comuni il tema è stato espressamente contemplato all’interno dell’articolato Patto per la Sicurezza Urbana, già sottoscritto con il Comune di Foggia, e che nell’ imminenza verrà formalizzato anche con i Comuni di Cerignola, Manfredonia, Lucera e San Severo.

(Comunicato stampa Prefettura di Foggia)

Lo Sguardo Web, il nuovo sito dell’Associazione Culturale “L’ Ortese”

losguardoweb

di Biagio Roggia

Buongiorno, sono lieto di pubblicare il nuovo sito web dell’Associazione Culturale “L’Ortese” (www.losguardoweb.it). Un ringraziamento speciale per avere scelto la “Dr Roggia Biagio Information Technology” per la realizzazione di questa piattaforma va al Vicepresidente Antonio Mauriello e al Presidente Annito Di Pietro.

Il nuovo sito dell’Associazione culturale “Lo Sguardo sui 5 Reali Siti” del Presidente Annito di Pietro e del
Vicepresidente Antonio Mauriello nasce per essere un approfondimento culturale sulle terre dei 5
Reali Siti. Il Blog in esso presente è l’estensione della storica rivista “Lo Sguardo” presente nel territorio dei 5 Reali Siti da anni.

Un sito per la cultura, elemento importantissimo per la crescita sia personale che di un territorio. All’interno troverete anche la collezione dei 4 volumi sulla storia di Orta Nova che ho provveduto a pubblicare in
formato pdf, che spero sia maggiormente gradito ai più.

Vi lascio alla fruizione di questo nuovo portale culturale del nostro territorio: buona lettura !!!
www.losguardoweb.it

losguardoweb

 

 

Cultura, Benedetto di Virgilio il poeta bifolco “gesuita” di Orta (Nova)

benedetto di virgilio

A cura di Franco di Corato

(Benedetto di Virgilio, Treccani)

Benedetto Di Virgilio, detto Poeta bifolco (Villetta Barrea, 21 marzo 1600 – Roma, 24 febbraio 1667), è stato un poeta italiano, che, pur di umilissime origini (la sua era, infatti, una famiglia di pastori) e non potendo studiare se
non da solo quando accudiva il gregge di pecore, dalla seconda metà del XVII secolo riuscirà comunque a segnalarsi alla Corte ponticia per la composizione di eruditi panegirici, cioè di componimenti oratori a carattere encomiastico e d’occasione, tanto da ricevere la più alta onoricenza vaticana, quella dell’Ordine Supremo del
Cristo.

Trascorse l’infanzia dedito alla pastorizia, lungo quei tratturi peculiari della transumanza che univano l’Abruzzo alla Puglia, riuscendo ugualmente a studiare, da autodidatta, la letteratura italiana e a leggere i classici, Dante e Petrarca come Tasso e Ariosto, esperienza che ricalcherà – più di due secoli dopo – un altro pastore erudito, il conterraneo Cesidio Gentile, nativo di Pescasseroli. Trasferitosi in Capitanata, e più precisamente ad Orta (FG),

Lavorò all’interno di una masseria tenuta dai Gesuiti. Questo lavoro, da cui gli derivò l’appellativo, talvolta cognomizzato, di Bifolco, arricchì la sua cultura, spingendolo in particolare verso la composizione di versi.
A tal riguardo è del1643 la sua prima raccolta pubblicata: cinque canti in rima sulla biografia di Brunone, fondatore dei Certosini. Si metterà in luce solo pochi anni più tardi, con un poema eroico relativo alla vita del fondatore della Compagnia di Gesù, cioè Sant’Ignazio di Loiola, che, edito a Trani nel 1647, verrà più volte rifatto e, nel 1660, ristampato per le edizioni della Camera Apostolica. Altre opere importanti della sua esperienza pugliese saranno dedicate ai gesuiti. Fra queste, il poema sull’apostolo delle Indie San Francesco Saverio del 1650 e la biografia di Luigi Gonzaga del 1655.

Nel frattempo, al seguito del preposito generale dei Gesuiti Vincenzo Carafa, cui era dedicato il poema su Ignazio di Loyola, si trasferì a Roma, dove entrò nelle grazie del futuro Papa Alessandro VII, che non solo lo fece risiedere in Vaticano, concedendogli un vitalizio, ma – in particolare per la fama acquisita alla Corte Ponticia – lo fregiò anche e soprattutto della più importante onoricenza dello Stato Ponticio, la Croce di cavaliere dell’Ordine Supremo del Cristo.

A Roma si fece apprezzare, in particolare, per una lunga serie di componimenti encomiastici e d’occasione. Fra questi si ricordano, anche per una connaturata valenza storico-politica, quelli pubblicati per le nozze fra il Re Sole e Maria Teresa di Spagna (datati 1660 e dedicati al cardinale Mazzarino), per la nascita del loro primogenito Luigi (del 1661 e con la dedica ad Alessandro VII), nonché per la morte di Filippo IV (datati 1665).

Il suo ultimo componimento noto, che realizzò poco prima di morire, nel 1667, aveva invece come tema centrale l’Immacolata Concezione. Le sue poesie, pur se non sempre eleganti, e anzi spesso languide, sono caratterizzate da estro e fantasia e forniscono la testimonianza più vivida, come scrisse Attilio Zuccagni-Orlandini, del «miracolo del genio» in un letterato che, da bifolco, si era fatto da solo.